[Mi] Contro ogni forma di razzismo dentro e fuori dalle scuole

08/11/2008 - 14:00
08/11/2008 - 19:00

contro classi e quartieri ‘differenziali’,
contro tutte le intimidazioni verso il Movimento,
contro ogni forma di razzismo dentro e fuori dalle scuole,

Via i militari dalle nostre scuole e dalle nostre strade, via dalleguerre.

Per una scuola libera, gratuita, contro ogni razzismo.

Sabato 8 novembre, ore 14

presidio
ai giardinetti di viale Padova, angolo via Arquà

-- -- -- -- -- Me gustan los estudiantes

Viva gli studenti,
giardino di gioia!
sono uccelli che non si spaventano
per bestie feroci o polizia,
non li spaventano gli spari
né il latrato dei cani.
Caramba y zamba la cosa,
evviva l'astronomia!
Viva gli studenti,
che ruggiscono come il vento
quando gli si avvicinano
tonache o reggimenti;
uccellini libertari,
proprio come gli elementi.
Caramba y zamba la cosa,
evviva gli esperimenti!
Mi piacciono gli studenti,
perché sono il lievito
del pane che tutto fragrante
uscirà dal forno
per la bocca del povero,
che mangia con amarezza.
Caramba y zamba la cosa,
viva la letteratura!
Mi piacciono gli studenti
perché s'incazzano
quando gli dicono «è farina»
quella che tutti sanno che è crusca,

e non fanno i sordomuti
quando si trovano di fronte ai fatti.
Caramba y zamba la cosa,
il codice del diritto!
Mi piacciono gli studenti,
che camminano sulle rovine;
con le bandiere in alto
vanno gli studenti tutti insieme;
sono chimici e dottori,
chirurgi e dentisti.
Caramba y zamba la cosa,
evviva gli specialisti!
Mi piacciono gli studenti,
che vanno nel laboratorio
e scoprono ciò che si nasconde
dentro il confessorio;
hanno ormai una gran carriola
che è arrivata fino al purgatorio.
Caramba y zamba la cosa,
i libri che spiegano la verità!
Mi piacciono gli studenti,
che hanno molta chiara eloquenza
alla santa borsanera
hanno tolto le indulgenze;
perché fino a quando durerà
signori, per noi la penitenza?
Caramba y zamba la cosa,
viva tutta la scienza!

Violeta Parra

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Io non ho paura

Lettera alle studentesse e agli studenti

Carissime e carissimi,

con l’irrompere, nelle scuole e nelle Università, nelle piazze e nellestrade, del vostro Movimento, sono subito arrivate le azioni di controllosociale preventivo e repressivo dello stato.

Di fronte alla vostra (e nostra) mobilitazione, di fronte al vostro (enostro) desiderio di vita, dopo la presenza spropositata di forze dipolizia in assetto di guerra davanti all’Ufficio Scolastico Regionale il17 ottobre, dopo le cariche della polizia in piazza Cadorna, dopo le “istruzioni dettagliate” di Berlusconi e le minacce di Maroni contro leoccupazioni, si moltiplicano gli episodi di intimidazione nei quartieri edavanti alle scuole: tra gli ultimi in ordine di tempo, quello allametropolitana di S. Donato, dove un gruppo di studenti, insegnanti egenitori del Comitato Scuole di S. Giuliano M.se, è stato fatto oggetto diintimidazione da una pattuglia di militari e carabinieri, in occasionedella manifestazione del 30 ottobre; ma si tratta solo d’un esempio tratanti: telefonate di carabinieri alle scuole per sapere se c’è bisognodi loro…, controlli sui nomi degli scioperanti… etc.

Militari nelle strade, controlli polizieschi e telecamere dappertutto sonoi mezzi che le classi dirigenti italiane stanno usando per assicurarsi lapace interna e poter far pagare la loro crisi agli strati deboli dellasocietà. In prima fila ci sono i lavoratori ‘stranieri’, ai qualivogliono imporre condizioni di vita e di lavoro da schiavi. Ma per avere la«pace interna», stanno scatenando una vera e propria guerra: sgombero deicampi Rom; retate quotidiane di immigrati, nei quartieri e sui mezzi ditrasporto; detenzione nei CPT-CIE, e infine via libera ad aggressioni eassassinii, come quello di Abba. Questa guerra interna è lo specchiofedele di quelle guerre esterne, che chiamano «missioni di pace» e cheportano morte a uomini, donne e bambini in Afghanistan, Irak e Libano.

Di fronte agli orrori che stanno scatenando, hanno paura di ogni forma didissenso e di opposizione a nuovi sacrifici, come i tagli a scuole eUniversità. Ma sono loro che devono aver paura. Non noi.

Con voi, in queste belle giornate di lotta, abbiamo attraversato le stradedi Milano, frequentato le scuole e le Università, dove gli incontri, icapannelli, le assemblee ci hanno fatto sperare, per la prima volta dopotanto tempo, nella nascita d’una nuova onda del conflitto sociale.

Per questo, a voi che avete posto sul tappeto la questione dello “spaziopubblico” dei luoghi dell’istruzione, a voi chiediamo di rivendicarecon noi, per tutti e tutte, d’ogni colore e luogo di provenienza, lo“spazio pubblico” della città.

Se ci rubano scuole e libera formazione,

se vogliono farci pagare i costi delle guerre e della crisi,

se vogliono imporci un modello di società razzista, militarizzata e da“grande fratello” (Orwell, 1984),

riprendiamoci le città e iniziamo a dire:

via i militari dalle nostre scuole e dalle nostre strade, via dalleguerre. Non vogliamo pagare i costi economici, politici e culturali dellevostre guerre interne ed esterne.

Contro le minacce di denunce e repressione del Movimento, contro tutte leintimidazioni,

diciamo insieme “Io non ho paura”. Prendiamoci ogni spazio pubblico erivendichiamolo come nostro, di tutti e tutte, contro ogni logica di suamilitarizzazione.

Incontriamoci con le persone più oppresse, sfruttate e ricattate diquesta società, per sostenere una lotta comune:

contro classi e quartieri ‘differenziali’,

contro ogni forma di razzismo dentro e fuori dalle scuole.

Sabato 8 novembre, ore 14, a
i giardini di Via Padova angolo Via Arquà

Comitato Antirazzista Milanese
(info@antirazzistimilano.org – tel.347.2509792)

fip Mi 4 nov 08

Mer, 05/11/2008 – 15:54
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