Nigeria - Attaccata piattaforma Shell, compagnia ferma produzione
fonte ansa
Mend rivendica attacco a Shell
Guerriglieri nigeriani annunciano prossima incursione
(ANSA) - ROMA, 19 GIU - Il Mend (Movimento di emancipazione del delta del Niger) ha rivendicato l'attacco alla piattaforma offshore della Shell di Bonga.La piattaforma e' a 120 chilometri al largo della capitale nigeriana Lagos ed ha una capacita' di 225 mila barili di greggio al giorno. Il Mend ha annunciato di avere sequestrato un cittadino americano e che alla prossima incursione l'impianto non verra' risparmiato.
fonte adnkronos
RAPITO UN TECNICO AMERICANO
Abuja, 19 giu. - (Adnkronos) - La compagnia olandese Shell ha fermato oggi la produzione di un impianto al largo delle coste della Nigeria dopo che un gruppo di militanti ha attaccato una sua piattaforma e ha rapito un tecnico americano. Secondo quanto riferito da un portavoce della Royal Shell, l'impianto produce quotidianamente 200mila barili di petrolio, pari al 10% della produzione giornaliera nigeriana, che ammonta a circa due milioni di barili.
fonte lombardia.indymedia.org
Il Mend (Movimento di emancipazione del delta del Niger) ha rivendicato l'attacco alla piattaforma offshore della Shell di Bonga.
La piattaforma e' a 120 chilometri al largo della capitale nigeriana Lagos ed ha una capacita' di 225 mila barili di greggio al giorno.
Il Mend ha annunciato di avere sequestrato un cittadino americano e che alla prossima incursione l'impianto non verra' risparmiato.
Con questo comunicato il Movimento di emancipazione del Delta del Niger ha rivendicato l’incursione contro la piattaforma petrolifera off-shore di Bonga, di proprietà della Shell. La multinazionale ha sospeso la produzione dall’impianto.
Ecco il testo del comunicato:
«Giovedì 19 giugno 2008 alle 04.45 un gruppo di combattenti del Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger (Mend) ha superato le presunte difese e le fortificazioni della piattaforma petrolifera di Bonga gestita dalla Shell Petroleum Development Company.
Il nostro obiettivo principale era la sala di controllo computerizzato che coordina tutte le movimentazioni petrolifere della piattaforma. Non siamo riusciti con gli esplosivi ad accedere alla sala di controllo. Abbiamo evitato di dare fuoco alla struttura per evitare la perdita di vite umane.
La nostra prossima visita andrà in modo diverso e l’impianto non sarà risparmiato. Chiediamo pertanto a tutti i lavoratori dei pozzi offshore di Bonga di abbandonare le piattaforme perché i militari nigeriani non sono in grado di garantire la loro sicurezza.
Per evitare che i militari nigeriani facciano passare questo grande attacco per un “incidente”, un americano, il capitano Jack Stone, dipendente da una società di servizi petroliferi, la Tidex, è stato catturato. Avrebbe dovuto essere rilasciato solo in cambio della liberazione di tutti gli ostaggi del Delta del Niger, detenuti nel nord della Nigeria dal governo nigeriano, ma siccome i criminali presenti nel governo e nelle forze di sicurezza vogliono usare questa opportunità per fare soldi, abbiamo deciso di rimetterlo in libertà nelle prossime ore.
Il luogo dell’attacco di oggi è stato scelto appositamente per rimuovere l’idea che le piattaforme offshore sono fuori dalla nostra portata.
Le compagnie petrolifere e i loro complici non hanno nessuno posto sicuro dove nascondersi per compiere le loro nefande attività.
Usiamo questa occasione per chiedere alle grandi compagnie petrolifere di evacuare il loro personale dalla Nigeria fino a quando le questioni riguardanti il Delta del Niger non sono affrontate e risolte.
Chiediamo anche alle petroliere e alle gasiere di rimanere fuori dalle acque nigeriane se non vogliono correre il rischio di essere attaccate e distrutte».
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