[Roma]Sit-in a Montecitorio
MANIFESTAZIONE PRESSO MONTECITORIO DELLA AVae-m e del COORDINAMENTO DI LOTTA contro le torture tecnologiche-mentali
La polizia ha autorizzato il sit-in registrandolo in funzione della campagna per il diritto di espatrio a Paolo e rifiutando di scrivere la motivazione DEL SIT-IN "perchè non crediamo a questa cosa", peraltro hanno dimostrato scarsissima sensibilità perchè poliziotti di sesso maschile (si presume) hanno irriso e provocato una Vittima, Eleonora, che insieme a Michele Fabiani e Marilù Maschietto si sono recati per la registrazione della iniziativa.
TUTTI I COMPAGNI-E ED I SINCERI DEMOCRATICI ANTI-NAZISTI SONO PREGATI DI PARTECIPARE
("Se questo è un uomo" di Primo Levi è stato letto al contrario dalle guardie del carcere di Opera che derubarono i detenuti dell'allegato libro a Famiglia cristiana, nel 1997: ne stanno facendo un pessimo uso !)
(nota di Paolo Dorigo)
TESTO DEL VOLANTINO DI CONVOCAZIONE
VOGLIAMO LA VERITA' SULLA TORTURA TECNOLOGICA
MANIFESTAZIONE DI SOLIDARIETA' CON PAOLO DORIGO E CON TUTTE LE VITTIME
Un manifesto per la manifestazione AVae-m - CLcttec del 28-11-2006 redatto da una aderente AVae-m
LA CARTINA ITALIANA CON LA LOCALIZZAZIONE DEI 30 CASI CENSITI DA AVae-m
LA TORTURA TECNOLOGICA
"Tortura tecnologica" è un termine non scientifico per designare diverse forme di violenza, eseguite con strumenti talmente sofisticati da non essere credute vere dalla coscienza comune.
ASSOCIAZIONE VITTIME ARMI ELETTRONICHE-MENTALI
L'AVae-m, Associazione Vittime armi elettroniche-mentali, raggruppa 30 casi analizzati come vittime in Italia di queste torture.
L'AVae-m ha diffuso pubblicamente numerose prove riguardanti le vittime censite, ma ciò si è verificato, anche nei casi più eclatatanti, nel totale silenzio mediatico.
Le vittime censite dall'AVae-m denunciano, in grandi linee, due principali diverse forme di tortura:
1)CONTROLLO MENTALE
Il controllo mentale viene attuato attraverso l'intrusione nella scatola cranica, ma anche in altre parti del corpo, di minuscoli strumenti ad alta tecnologia, siano essi microelettrodi o microchip, che riescono ad intercettare le frequenze emesse dal cervello. Dopo alcuni anni da questa microintrusione, i tempi sono abbastanza simili in quasi tutte le vittime, avviene l'interazione tra il cervello e gli strumenti, che permette il controllo del pensiero e la trasmissione di segnali audio-video o di stimoli di ogni natura. Tutte le vittime di questa forma di tortura sono state dichiarate sane di mente da psichiatri qualificati.
2)INTERAZIONE A DISTANZA
Si tratta della trasmissione di stimoli, dolori e sensazioni a distanza con strumenti generalmente molto più semplici rispetto a quelli usati per il controllo mentale. Si tratta di armi laser o di ultrasuoni, del tipo di quelle utilizzate nella "battaglia dell'aereoporto" a Baghdad o dai dottori
per scigliere i calcoli o nelle metropoli per scacciare gli stormi di uccelli, reperibili anche in alcuni siti internet americani.
Le vittime di questi abusi denunciano di sentire forti fitte o intense trasmissioni di calore che disturbano la loro giornata ed impediscono una vita "normale".
LE AMMISSIONI DI CLINTON
L'ex presidente degli Stati Uniti d'Amercia Clinton ha ammesso nel 1994, in risposta alle denunce del Comitato dei sopravvissuti degli esperimenti di controllo mentale su esseri umani , l'esistenza di queste forme di violenza e chiese scusa alle vittime.
In Italia c'è l'ammissione di queste forme di tortura nel libro Le nuove guerre, pubblicato nel 2001 dalle edizione Rizzoli - BUR, di Rapetto, tenente colonnello della Guardia di Finanza comandante del
gruppo anticrimine e tecnologico, e Di Nunzio, capo ufficio stampa della BNL e consulente delle strategie di comunicazione dello Stato Maggiore dell'esercito, ammettono l'esistenza di queste forme di armi tecnologiche.
IL CASO DORIGO
Paolo Dorigo è uno dei fondatori dell'AVae-m. E' stato arrestato nel 1993 per un attentato delle BR alla base statunitense di Aviano. Il processo con il quale è stato imprigionato per 13 anni si è svolto in totale illegalità poiché alla difesa non è stata garantita la facoltà di controinterrogare il coimputato testimone dell'accusa. Per tanto il 9 settembre del 1998 la Corte europea dei diritti dell'uomo intimò alla giustizia italiana la sua immediata scarcerazione. Malgrado ciò Paolo è rimasto in galera fino al marzo del 2005 e poi ai domiciliari per un altro anno, quando il 13 marzo 2006 la Corte d'Appello di
Bologna ha decretato la sua scarcerazione.
LE TORTURE SUBITE DA DORIGO
Paolo Dorigo è vittima di controllo mentale, come dimostrano le TAC che ha prodotto dopo essere stato scarcerato. In esse, come in altre vittime, sono ritratte evidenti immagini di oggetti non identificabili con nulla di naturale. Questi minuscoli corpi estranei somigliano eminentemente a quelli di Larsson, un noto caso internazionale.
Dorigo denuncia di essere stato vittima di intensi bombardamenti ormonali e di essere ancora vittima di insulti e procazioni uditive che solo lui riesce a percepire, episodi che continuano a verificarsi durante e dopo la sua carcerazione.
Paolo Dorigo non ha alcuna malattia psichica, come hanno certificato, oltre allo psichiatra di parte, anche il perito della Procura di Livorno e lo psichiatra del carcere di Spoleto
55 GIORNI DI SCIOPERO DELLA FAME
Paolo Dorigo chiede che questi oggetti vengano estratti, così da dimostrare tutta la verità su quanto denuncia.
Pertanto è in sciopero della fame da 55giorni, mettendo in serio pericolo la sua salute.
L'avvocato Vittorio Trupiano, noto difensore di molti compagni vittime della repressione e militante contro il regime carcerario di segregazione 41bis, ha trovato una clinica dove poter operare Paolo, ma la Questura di Venezia sta di fatto impedendo l'espatrio.
FACCIAMO APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE A ROMA IL 28 NOVEMBRE CONTRO QUESTA VERGOGNA:
-PER CHIEDERE TUTTA LA VERITA' SULLE TORTURE TECNOLOGICHE
-PER DIFFONDERE PUBBLICAMENTE LE PROVE DEL CONTROLLO MENTALE
-PER INCONTRARE ALCUNE VITTIME E ASCOLTARE LE LORO STORIE
-PER CHIEDERE ALLA QUESTURA DI VENEZIA L'IMMEDIATO ESPATRIO PER DORIGO (NELLA DISGRAZIATA IPOTESI CHE QUESTO NON FOSSE ANCORA STATO CONCESSO)
ESPRIMIAMO INOLTRE LA PIU' TOTALE E INCONDIZIONATA SOLIDARIETA' A PAOLO DORIGO PER LA LOTTA CHE STA FACENDO A SERIO RISCHIO PER LA SUA VITA.
55 GIORNI DI SCIOPERO DELLA FAME NON SONO UNO SCHERZO, UN ABBRACCIO A PAOLO E A TUTTE LE VITTIME DI OGNI FORMA DI TORTURA !
UN ABBRACCIO A TUTTI I PRIGIONIERI E A TUTTI GLI SFRUTTATI E GLI OPPRESSI DELLA TERRA !
Coordinamento di Lotta contro le torture tecnologiche e carcerarie
Associazione Vittime armi elettroniche-mentali
15-11-2006
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