Padova - Comunicato della Marzolo Occupata: gli spazi abbandonati marciscono, quelli occupati vivono!

Riceviamo e diffondiamo:

QUELLI OCCUPATI VIVONO!
La mattina del 30 gennaio 2015, alcuni pompieri accompagnati da rappresentanti di ESU (ente regionale per il diritto allo studio), Università e agenti della DIGOS si sono presentati alla Marzolo Occupata. Lo scopo della visita era di accertare lo stato della Fusinato, a seguito della segnalazione di un danno sul tetto da parte di un solerte vicino.
Gli accertamenti si sono protratti per l'intera mattinata e i rappresentanti degli enti allo studio hanno insistito per entrare a visionare la stessa mensa anche se non interessata dal danno.
Pare assurdo che gli stessi enti, che per anni hanno lasciato la mensa Marzolo e il complesso della Fusinato alla più totale incuria e abbandono, ora si preoccupino della manutenzione, adducendo l'ipocrita scusa della "sicurezza degli occupanti", la stessa che usarono a luglio per sgomberare la mensa.
Questo danno si sarebbe potuto evitare facilmente con periodiche manutenzioni di ESU e Università, che hanno invece preferito lasciare a marcire entrambi gli stabili, risalenti agli anni '20, edifici storici che andrebbero valorizzati e la cui storia andrebbe raccontata come qualcosa che dà significato e identità al quartiere dove sono ubicati, un quartiere storicamente popolare quale è il Portello.
ESU e Università hanno scelto, invece, di costruire nuovi edifici senza storia e spersonalizzanti, come il Fiore di Botta, che non prevedono spazi d'aggregazione se non all'interno della logica studia – consuma - crepa. Per quei pochi lavori di manutenzione che avrebbero evitato il cedimento di una parte del tetto sarebbe bastata una somma di denaro certamente inferiore ai milioni di euro spesi dall'Università per fare dell'Orto Botanico e della stessa città di Padova una perfetta vetrina nel contesto di Expo 2015 e che permetterà al rettore Zaccaria, al momento proprietario degli edifici Marzolo e Fusinato, di mettere in scena l'"eccellenza" scientifica dell'Università padovana. Così come i milioni spesi per opere faraoniche utili solo a farne crescere il "prestigio" e ad arricchire i signori del cemento, ma che sono slegate dai reali interessi e bisogni degli studenti.
Ci sembra chiaro come ESU e Università agiscano da aziende votate al mero profitto: privatizzando mense e alloggi, alzandone i prezzi e tagliando le borse di studio; a fronte di tasse sempre più alte e dei servizi agli studenti sempre più ridotti.
L'Assemblea della Marzolo Occupata insieme a tanti studenti e solidali si è presa carico della manutenzione del posto, armati di energia e buona volontà, per renderlo il più agibile ed accogliente possibile: ricavando un'aula studio, una sala concerti con palco e luci, una sala con bar popolare e una biblioteca da stanze lasciate alla polvere e all'abbandono, facendolo vivere di giorno e di notte attraverso iniziative, attività e concerti sempre molto partecipati.
Ora ESU e Università si dimostrano improvvisamente preoccupati delle sue condizioni. Non è certo la volontà di ripristinare e riaprire la mensa ad animarli, lo dimostrano i cinque giorni impiegati per murare qualsiasi entrata o finestra di tutto lo stabile a spese dell'Università e la devastazione nelle varie stanze con tavoli accatastati, termosifoni staccati e lasciati sul pavimento abbandonati a seguito dello sgombero di luglio, dopo il quale è stato necessario un lungo e faticoso periodo di lavori per rendere la Marzolo di nuovo agibile.
Il problema "sicurezza degli occupanti" non esiste, dato che la parte interessata dal danno non viene utilizzata. Crediamo piuttosto che questo danno possa essere una scusa per legittimare un nuovo sgombero, per togliere spazio a una realtà organizzata con le proprie forze, indipendente da ogni istituzione che lotta per una società senza più classi, guerra e sfruttamento, che ha aperto uno spazio di controinformazione e socialità.
Per questo chiediamo a tutti i frequentatori e a chiunque abbia a cuore l'esistenza della Marzolo Occupata di sostenerci e mobilitarsi per la difesa dello spazio, di portare la propria presenza e solidarietà per resistere e di prestare il proprio aiuto per i lavori di riparazione del tetto.
GLI SPAZI LI RIQUALIFICA CHI LI OCCUPA!
Noi da qui non ce ne andiamo: LA MARZOLO NON SI TOCCA LA DIFENDEREMO CON LA LOTTA!

Assemblea della Mensa Marzolo Occupata

Sab, 07/02/2015 – 00:03
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