Picchiato e denudato dagli agenti Polfer

fonte lastampa.it

Il ragazzo, albanese, ha 16 anni: “Li posso riconoscere”

Un minorenne di origini albanesi accusa gli agenti Polfer della stazione di Porta Nuova di averlo picchiato, e quindi fatto denudare. Il tutto sarebbe avvenuto in un ufficio dov’era stato portato per un controllo. Rilasciato poco dopo, il sedicenne - originario di Vier e regolare sul territorio nazionale - è andato in ospedale dove i medici gli hanno diagnosticato contusioni al cuoio capelluto, alla guancia e una cervicalgia, medicata con un collare. Adesso i genitori accusano: «Chi ha sbagliato deve pagare». E ieri hanno presentato una denuncia ai carabinieri della stazione di Mirafiori. I vertici della Polfer parlano di storia ancora tutta da chiarire, ma aggiungono che: «Se fosse vero anche soltanto il 10% di ciò che sostiene questo ragazzo, sarebbe comunque una vicenda gravissima». Il minorenne - studente di un istituto professionale - insiste: «Io non stavo facendo nulla di male quando mi hanno bloccato. L’unica mia colpa è aver risposto a quell’uomo che mi insultava. Quel poliziotto, che mi ha fatto spogliare e mi ha picchiato, saprei riconoscerlo tra mille».

La denuncia è stata presentata ai carabinieri nel pomeriggio di ieri: «I poliziotti della Polfer di Porta Nuova mi hanno picchiato e costretto a mettermi nudo nei loro uffici». Il referto medico, rilasciato dal pronto soccorso del più grande ospedale della città, le Molinette, è chiarissimo: «Cervicalgia. Contusione della faccia, del cuoio capelluto e del collo, escluso l’occhio. Altri e non specificati traumatismi di ginocchio, gamba, caviglia e piede». Prognosi: «15 giorni».

Juldj è un ragazzo albanese, nato a Vier sedici anni fa, in Italia da cinque anni e da sempre con il permesso di soggiorno. Juldj studia per diventare elettricista all’istituto «Galileo Galilei». La madre lavora come assistente sanitaria in una clinica gestita dai Domenicani, suo padre in una grande azienda alimentare. Famiglia normale, di un ragazzo dal viso pulito e che dice: «Non ho mai avuto problemi con la polizia. Mai, prima di martedì».

La storia che racconta è tutta, o quasi, scritta nella denuncia formalizzata nel pomeriggio dai carabinieri. Erano le 18, lui era a Porta Nuova con due amici. «Mi sono allontanato da loro per comprare qualcosa da bere, ma due poliziotti mi hanno fermato». Documenti. «Avevo in tasca soltanto la tessera sanitaria. Gliel’ho mostrata. Gli ho detto che se volevano chiamavo mio padre e gli facevo portare il permesso di soggiorno. Ma quelli mi hanno preso a male parole». Tipo? «Albanese di m... togliti dai piedi».

E allora - a suo dire - avrebbe chiesto il perché di quegli insulti e, per tutta risposta, sarebbe stato accompagnato negli uffici: «Di fronte al binario 1». E lì sarebbe stato picchiato. Come? «Schiaffi e pugni da dietro, qui, sulla testa. Era uno soltanto che faceva quelle cose. Ad un certo punto mi ha dato un calcio qui, all’anca destra e un altro alla gamba». Juldj adesso sembra davvero sconvolto. Ricorda: «Quel tipo mi ha fatto mettere nudo, completamente nudo. Poi mi ha detto adesso vai su e giù tre volte. Poi mi fatto rivestire». Prima di uscire ha scritto i suoi dati su un foglio. E poi è stato cacciato. Dalla denuncia: «Mi hanno rilasciato dicendomi: “Facciamo finta che tu qua dentro non sei mai entrato...non devi mai rispondere a un poliziotto in divisa”».

I vertici della Polfer già dicono che partiranno immediatamente gli accertamenti. Che sono a disposizione della magistratura. E che, se fosse vero «anche soltanto il 10 per cento di ciò che questo ragazzo racconta sarebbe una cosa gravissima». Alle otto di sera la tv nel salotto di casa di Juldj è sintonizzata su un TG. Lui seduto sul divano, rigido per il collare che i medici delle Molinette gli hanno fatto indossare, ripete che quel poliziotto se lo ricorda benissimo. Così bene che saprebbe riconoscerlo tra mille. E ha fatto mettere a verbale anche questo. Aggiunge: «Diceva che gli stavano sullo stomaco albanesi, romeni e turchi. Che lui indossava la divisa blu e che poteva fare quello che voleva. E io dovevo stare zitto». Miranda e Victor, papà e mamma di Juldj, adesso si indignano: «Ha soltanto 16 anni, non è un dilinquente. Che bisogno c’era di umiliarlo così?».

Gio, 27/09/2007 – 15:45
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