Pisa - Operazione Ardesia
In questi giorni la Procura antiterrorismo di Firenze ha chiuso le indagini relative all’operazione Ardesia, che a più riprese ha portato all’arresto di Daniele e Francesco, di Paola e al mandato di cattura per Leo, ancora libero perché resosi irreperibile, oltre alla richiesta, per ora non ancora efficace e la cui applicabilità dipende dalla decisione della Cassazione del 26 febbraio, degli arresti domiciliari per 8 compagni/e dell’ex circolo anarchico di Via Del Cuore.
Le novità di questa chiusura sono che un compagno di Livorno risulta non più indagato, nonostante ci sia anche per lui la richiesta della pm per i domiciliari... mentre nel calderone degli indagati e della indagate sono finite due compagne prima escluse dall’inchiesta.
Quest’ultima inchiesta si trova ad ipotizzare attraverso la solita pluri-collaudata formula l’ennesima associazione sovversiva, in questo caso attribuendo il ruolo di esecutori materiali della rapina a Daniele e Francesco, a Paola e a Leo il supporto logistico e a tutti gli altri l’appoggio politico. Da anni a questa parte ormai niente più ci stupisce, tanto meno ci trova sbigottiti rispetto ai tentativi costanti ed affannosi di individuare e definire, in una piramide di ruoli, rapporti di profonda affinità ed amicizia. La strada della lotta senza compromessi e della ribellione vissuta e manifestata porta inevitabilmente a vedersi parata davanti la volontà repressiva dello Stato che cerca di spazzare via e far desistere i suoi nemici.
E nel frattempo ogni giorno di più, ogni volta di più per noi è chiaro come la solidarietà e la partecipazione alle lotte siano diventate gli elementi da criminalizzare e da colpire da parte dello Stato. Come dimostrano il processo dei compagni e delle compagne accusati di aver partecipato alla manifestazione all’Aquila nel 2007, il processo ai compagni della Val di Susa, il processo ai compagni di Padova, i fogli di via dati ai compagni del comitato antirazzista di Milano, ecc.
Di tutte le vicissitudini giudiziarie "toscane", magari non a tutti completamente chiare nell’evolversi dei loro vari passaggi, ciò che ci sembra davvero importante aver presente è la determinazione e la forza che i nostri compagni incarcerati o lontani in fuga per la libertà riescono costantemente, anche nelle mille difficoltà, a dimostrare.
La loro tenacia è per noi contagiosa e ci spinge avanti con sempre più rabbia di fronte alle innumerevoli infamie della società che ci circonda.
A Daniele, Francesco e Leo sempre capaci di tenere la testa alta e lo sguardo rivolto ad un orizzonte di libertà, va tutta la nostra complicità e solidarietà. La loro lontananza si fa sentire ogni giorno di più, dal canto nostro continueremo la strada intrapresa con loro diversi anni fa senza incertezza, con il desiderio fortissimo di ritrovarli presto al nostro fianco.
LIBERTA' PER DANIELE E FRANCESCO
LIBERTA' PER TUTTI
Anarchici e Anarchiche di Via del Cuore
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Bonamici F. CP 88 56127 Pisa centro
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