Portogallo - Il prigioniero libertario Ferreira in sciopero della fame, della sete e del silenzio

Il prigioniero libertario Antonio Ferreira, incarcerato per la prima volta a 17 anni, poi dal regime fascista portoghese e attualmente sequestrato da quello democratico, ha iniziato dal 28 settembre uno sciopero della fame, della sete e del silenzio contro i soprusi e le condizioni di detenzione a cui è sottoposto.

Segue un comunicato pervenutoci via mail:

Antonio Ferreira de Jesus, 68 anni ha giá passato 45 anni di carcere in Portogallo, e ancora oggi continua a subire  minacce di morte da alcune guardie carcerarie.
Anche se possiede tutti i requisiti per ottenere la libertá condizionata, questa continua ad essergli negata. L’ultima volta che è stata richiesta sembrava la volta buona, ma alla fine gli stessi membri del consiglio tecnico che avevano promesso che questa volta avrebbero acettato la richiesta l’hanno bocciata all'unanimità.
Creare false aspettative nella mente di un recluso, sopratutto dopo piú di 45 anni di carcere, è al pari di un’istigazione al suicidio. L’ultima decisione sfavorevole alla libertá condizionata è motivata ,come le altre, dalle convizioni politiche del recluso, considerate pericolose e inadatte ad un processo di reinserimento sociale.
E’ strano che nostante siano passati due anni e sia cambiato il giudice le parole scritte sul rapporto del consiglio siano le stesse, non hanno cambiato neanche una virgola.
Peggio ancora, la notte  del 28 di questo mese, Antonio ha rifiutato un trasferimento di sezione che viola i suoi diritti (la nuova sezione ha condizioni di “vita” incompatibili con i criteri della giurisprudenza del tribunale europeo dei diritti del’uomo) é stato separato da tutta la popolazione carceraria e messo in isolamento, dove i prigioneri soffrono tutti i tipi d’umiliazione, vengono istigati al suicidio e dove ci sono state tante morti sospette.
Antonio dal 28 notte e’ in sciopero della sete, in sciopero della fame e in sciopero del silenzio, in protesta contro il feroce accanimento del quale é bersaglio.

ESIGIAMO L’IMMEDIATO TRASFERIMENTO DI ANTONIO COME DA LUI RICHIESTO SECONDO I SUOI DIRITTI NEL CARCERE DI COIMBRA O IZEDA.....

PROTESTIAMO CON TUTTA LA NOSTRA RABBIA  ED ESEGIAMO SUBITO LA FINE DI QUESTA PERSECUZIONE.....

SOLIDARIETÀ CON TUTTI I PRIGIONERI CHE LOTTANO IN DIFESA DELLA PROPRIA DIGNITÁ....

Dom, 04/10/2009 – 02:15
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