Reggio Calabria - Un detenuto di 24 anni muore suicida in cella

5 agosto 2009
Antonio Virelli, 24enne di Cutro detenuto in attesa di giudizio presso la Casa Circondariale di San Pietro, è morto lunedì sera. Per la Casa Circondariale non vi sono dubbi, il giovane si sarebbe suicidato impiccandosi.
La madre e i parenti del giovane, che non accettano l’ipotesi che il loro congiunto possa aver deciso di togliersi la vita, assistiti dall’avvocato Piero Pitari (che ha delegato l’avvocato Gianfranco Giustra) hanno dato incarico al medico-legale Aldo Barbaro di presenziare all’autopsia.
Esame autoptico che il sostituto pm di turno, Carmela Squicciarini, ha disposto sulla salma del giovane, e che è stato eseguita ieri pomeriggio presso la sala mortuaria degli Ospedali Riuniti dal medico legale della polizia, Mario Matarazzo. Brevissimi momenti di tensione si sono registrati fino all’arrivo del consulente di parte.
Dalle prime risultanze dell’autopsia, che ad ogni modo dovranno essere corroborate dai risultati degli esami clinici, sembrerebbe confermata la dinamica del suicidio mediante impiccagione. Ad un primo esame, infatti, non vi sarebbe nulla che possa far propendere per una diversa dinamica, come invece paventato dalla famiglia del giovane.
Antonio Virelli, già noto alle forze dell’ordine, era stato arrestato nel luglio dello scorso anno per stupefacenti, e il mese successivo per tentato omicidio. Nella frazione Steccato di Cutro, dove abitava, aveva chiesto a un vicino di caricare la batteria scarica della propria automobile collegandola alla sua. Al garbato rifiuto del vicino, un giovane 28enne che temeva che la centralina elettrica della sua autovettura potesse rimanere danneggiata, Virelli era rientrato in casa e subito ne era riuscito armato di coltello.
Dopo aver scagliato un sasso contro l’autovettura del vicino, quando questi era sceso per strada gli aveva sferrato una coltellata alla gola, che solo per miracolo non l’ha ucciso. Con questa ipotesi accusatoria i carabinieri lo avevano tratto in arresto. A ottobre sarebbe dovuta celebrarsi l’udienza. Il giovane, appassionato di body building, come racconta lo zio, recentemente soffriva di stati d’ansia.
Tratto dall'Agi

Dom, 09/08/2009 – 11:37
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