Rifiuti, a Gianturco polizia sotto attacco
Ancora Tensioni sul piano di emergenza di De Gennaro
Rifiuti, a Gianturco polizia sotto attacco
I manifestanti lanciano sassi e petardi contro le forze dell'ordine. Lacrimogeni per disperdere le folla
Manifesti durante il blocco stradale nei pressi dell'area della ex manifattura tabacchi (ansa)
NAPOLI - I manifestanti che si oppongono alla riapertura della discarica di Gianturco, diverse centinaia di cittadini, hanno attaccato la polizia nella serata di mercoledì. Nella zona est di Napoli le forze dell’ordine sono state fatte oggetto di un fitto lancio di sassi e di petardi nel corso di una manifestazione di protesta contro l’allestimento del sito di stoccaggio per i rifiuti nell’area dell’ex manifattura tabacchi.
BUS DI TRAVERSO - Lo schema è quello che è stato seguito molte altre volte da quando è scoppiata la crisi dei rifiuti a Napoli e nella Campania. Da questa mattina sono in corso blocchi della circolazione tra via Galileo Ferraris e via Reggia di Portici, nella zona orientale del capoluogo partenopeo. Blocchi stradali messi in atto anche ponendo di traverso alla strada un autobus di linea, cumuli di immondizia riversi e cassonetti rovesciati. L’intervento della polizia è stato sollecitato dai vigili urbani che presidiavano la zona. All’arrivo delle volanti sono stati lanciati petardi e sassi e alcune pietre hanno rotto il parabrezza di un’auto della polizia. A quel punto le forze dell’ordine hanno lanciato in aria quattro lacrimogeni disperdendo la folla.
NO A RIAPERTURA MONTESARCHIO - Nel frattempo, i tecnici incaricati di valutare le condizioni della discarica di Montesarchio, in provincia di Benevento, in località Tre Ponti, ritengono che l’area non possa essere riaperta per sversare altra immondizia. Nella perizia effettuata lo scorso 27 gennaio si legge che «allo stato dei fatti non sussistono le necessarie condizioni per la riapertura del sito e il conferimento in sicurezza dei rifiuti». Il parere contrario è stato espresso da geologi, geometri e ingegneri del Consorzio Napoli 3, dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente regionale (Arpac) e dell’Asl Benevento 1, tranne che dal tecnico rappresentante del Commissariato di governo secondo il quale «l’eventuale riapertura della discarica, in sicurezza e nel rispetto della vigente normativa, non rappresenta fonte di rischio per la salute pubblica».
30 gennaio 2008
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