Roccavignale (Sv) - Le parole non sono neutre

Riceviamo e diffondiamo:



LE PAROLE NON SONO NEUTRE


In questi scampoli di fine estate alcuni antifascisti hanno a più riprese danneggiato una scritta fascista che da poco era stata restaurata dal sindaco di Roccavignale, in accordo con alcuni cittadini del suo comune.

Il sindaco tramite le testate giornalistiche locali, dopo aver precisato di essere di centro-sinistra, ha inveito contro gli autori del gesto de finendoli vandali; grazie all'aiuto di qualche paesano solerte (spione) ha formalizzato una denuncia per danneggiamenti nei confronti di un compagno del Partito comunista dei Lavoratori che ha rivendicato il gesto come atto politico.

Il fatto ha scatenato più di una reazione a favore del Pcl e contro il sindaco, Fogna Nuova e alcuni cittadini. Purtroppo il confronto si è focalizzato sull'opportunità del restauro con o senza firma del duce, sulla necessità di posizionare un pannello esplicativo (per far capire ai giovani...) cosa fosse il ventennio, sull'utilità di mantenere la scritta nemmeno fosse un'opera d'arte... fino a dare dell'intollerante al “vandalo” che ha danneggiato la scritta murale.

C'è poco da discutere: quella frase era e rimane solo propaganda utilizzata dal regime fascista per condizionare la popolazione, la stessa propaganda che è stata usata da tutti i regimi autoritari. La mano responsabile dell'imbrattamento che risale agli anni Trenta, è fascista. Il buffone pelato che coniò quel ciarpame ideologico si è qualificato con la sua traiettoria politica e con la sua fine indegna...in fuga dalla giustizia partigiana e popolare che puntualmente gli presentò il conto a fine aprile 1945. Solo i nostalgici del pelato (in versione neofascista o cripto-fascista) possono bearsi alla vista di un murale scintillante di quel genere dopo che la vergogna ed il tempo lo hanno cancellato.

Joseph Goebbels, responsabile nazista della gestione del consenso di massa, insegna quanto la propaganda condizioni le menti (con o senza firma) sia essa diffusa per radio, stampata o rappresentata nelle piazze, non a caso gli stessi fascisti utilizzarono le scritte murali indiscriminatamente su troppi muri in molti, troppi paesi e città.

Il fascismo è stato sopraffazione, razzismo, morte ed un mare di menzogne e propaganda. Non c'è niente da imparare o capire da resti murali di propaganda (con o senza cartelli esplicativi) al di là della legge che per niente ci riguarda ma, a suo dire, condanna l'apologia di fascismo. Attaccare e distruggere propaganda fascista e qualsiasi espressione che la richiama è un dovere di tutti quelli che credono nei valori dell'Antifascismo, nell'uomo in quanto individuo dotato di coscienza e autonomia, nei  valori dell'uguaglianza tra esseri viventi e nella libertà.

In questa fase storica in cui si fa uso massiccio di ambiguità, revisionismo e opportunismo, mentre molti politici difendono ricordi del ventennio spesso nel nome della democrazia (!), si trasformano i valori della Resistenza in atti vandalici, disquisendo di legalità e illegalità. Ciò avviene con il pretesto di una squallida e inaccettabile pacificazione con cui si parifica l'oppressore con l'oppresso, chi ha sterminato nel nome di dio/patria/famiglia a chi giustamente si è difeso ed ha rifiutato il regime, lottando con ogni mezzo necessario contro di esso.

Noi come antiautoritari esprimiamo la nostra totale solidarietà al compagno denunciato e a tutte le persone che quotidianamente resistono al dominio dei pochi sui molti. Auspichiamo che il fatto accaduto spazzi via la cappa di ambiguità che vede esponenti di destra lavorare insieme ad esponenti di “sinistra” per un presunto “bene comune”, per la nazione o per qualunque altra fumosa forma d'oppressione. Questa melassa porta destri e sinistri a condividere formalmente molte posizioni politiche, sia a livello nazionale sia a livello locale. Tutto questo è un grave affronto alla lotta partigiana.

Il fascismo è stato un regime dittatoriale, una parentesi storica a cui si dovrebbe accompagnare solo vergogna e colpa per chi l'ha accettato e sostenuto. Ma il fascismo è anche un grumo di intolleranza, nazionalismo, prepotenza e disprezzo per la diversità: tutto questo non è archiviato nella dimensione storica ma è diffuso anche oggi. Chi afferma che negli anni Duemiladieci l'Antifascismo è fuori dal tempo è connivente con neofascisti, razzisti e intolleranti vari.

SOLIDARIETÀ CON CHI OGNI GIORNO PRATICA L'ANTIFASCISMO MILITANTE

CONVINTI CHE NON POSSA ESISTERE UN FRONTE COMUNE TRA OPPRESSI E OPPRESSORI

Alcuni/e antiautoritari/e

Mer, 21/09/2016 – 13:22
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