Salento - Ulivi secolari abbattuti con schieramento antisommossa
Riceviamo e diffondiamo:
Ulivi secolari abbattuti nel Salento.
All’alba del 7 luglio scorso alcuni proprietari di uliveti in provincia di Brindisi sono stati svegliati dai funzionari della Guardia Forestale che hanno loro notificato un avviso di espianto di alcuni alberi ritenuti infetti. Immediatamente gli operai dell’Agenzia per le attività irrigue e forestali (ARIF) hanno iniziato i lavori di espianto in una zona compresa fra Oria e Carosino, completamente presidiata da circa trecento fra carabinieri, forestali e poliziotti inizialmente in assetto antisommossa. Tutte le vie d’accesso ai fondi sono state bloccate per impedire a chiunque l’accesso, proprietari compresi. Dopo poche ore, fra lo sgomento generale, erano a terra 45 alberi e il suolo veniva ampiamente cosparso un insetticida-fungicida.
La violenta irruzione delle motoseghe è una prima attuazione del “piano Silletti” che prende il nome dal Commissario incaricato dall’Unione Europea di gestire una fantomatica emergenza determinata dal contagio di un batterio da quarantena: la Xylella Fastidiosa. Una storia pochissimo chiara, di cui è importante rilevare almeno tre aspetti. La presenza di questo batterio e l’eventuale sua responsabilità nel disseccamento degli ulivi non è affatto certa né documentata: i due soli istituti di ricerca (CNR di Bari e Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari) incaricati dalla Regione Puglia di condurre le analisi insistono nell’attestare l’infezione senza premurarsi di fornire alcun riscontro di laboratorio. Un secondo aspetto è la disinvolta soppressione della legge regionale a tutela degli ulivi secolari: a dicembre del 2013 una modifica a tale legge consente che questi possano essere sradicati per far posto a nuovi fabbricati e “opere d’interesse collettivo”. Un terzo e non trascurabile aspetto è che l’interesse collettivo di questo territorio è -invece- di preservare il patrimonio olivicolo con ogni mezzo. Per questo già lo scorso aprile, alle prime avvisaglie di espianti forzosi, si sono creati presidi permanenti nelle zone sotto minaccia che hanno dovuto far desistere ARIF dall’eradicazione di alcuni alberi. Per fronteggiare eventuali presidianti questa volta l’assalto agli alberi è stato supportato da un dispiegamento di forze decisamente sovradimensionato. La provincia leccese è ritenuta interamente infetta e non è chiaro come le autorità intendano procedere nelle devastazioni; ciò che è chiaro è che nessuno intende lasciarli fare.
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