Jokko! un anno dalla strage di Casseri

“JOKKO! ITALIA E SENEGAL PER UN GRANDE CONCERTO A FIRENZE. Firenze non dimentica.” Già da qualche giorno si legge sul sito del Comune di Firenze e sui manifesti pubblicitari a giro per la città di un grande evento che si terrà al Mandela Forum il 13 dicembre, un grande concerto in ricordo di Mor Diop e Modou Samb, i due ragazzi di origine senegalese uccisi l’anno scorso da Gianluca Casseri. “Jokko” significa “dialogo” in lingua wolof, a dimostrare la simbolica “vicinanza” e “solidarietà” della città nei confronti delle vittime e della comunità senegalese. Bene. Scorrendo il testo di presentazione dell’evento leggiamo addirittura che Firenze “ha saputo reagire con fermezza convocando l’indomani un consiglio comunale straordinario nel Salone dei Cinquecento, proclamando il lutto cittadino e partecipando al corteo e alla cerimonia del 17 dicembre. Nei mesi successivi a quell’atto di violenza è diventata sempre più forte l’intenzione di reagire in modo concreto e corale, una volontà sentita e condivisa sia a Firenze che in Senegal. Questa esigenza di esprimere la solidarietà e la vicinanza nei confronti delle famiglie direttamente colpite e più in generale della comunità senegalese e della città tutta si concretizzata in Jokko!”. Il Comune persiste a fare buon viso a cattivo gioco. Un buonissimo viso, un concerto, un grande evento, una festa, risarcimento danni ai familiari delle vittime, e un cattivissimo gioco. Il razzismo istituzionale è velato, è un pò come un lavarsene le mani, io ti faccio la grande festa, tu non puoi dire che io non penso a te. Improvvisamente scompaiono le violenze quotidiane subite dallo straniero, dagli sguardi sprezzanti e la totale indifferenza ai veri e propri pestaggi, dagli sgomberi alle detenzioni nei Cie. Tutto questo è risanabile, anzi si dimentica, nel momento in cui il Comune organizza un evento di solidarietà per le famiglie coinvolte nella strage dell’anno scorso. Il punto è che il problema è più ampio, non riconducibile al singolo caso. Il razzismo è parte integrante del tessuto sociale fiorentino, ed è sempre più evidente, cresce l’insicurezza e la falsa necessità della sicurezza, per cui diventa pensabile, se non fondamentale, istituire ronde di sorveglianza e addobbare la città di videocamere.

qui il comunicato stampa dell’evento dal sito del Comune di Firenze.

 

 

 

 

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