Ricominciano gli sfratti? Occupata la Direzione dei Servizi Sociali del Q5

piazza mascagniQuesta mattina una cinqauntina di sfrattati, sopratutto donne del Movimento di lotta per la Casa hanno OCCUPATO la Direzione dei Sevizi Sociali del quartiere 4.
Hanno richiesto e ottenuto un incontro con la Dirigente del servizio per chiedere maggiori garanzie a tutela delle famiglie sfrattate.
Da molto tempo, infatti, i servizi sociali invece di garantire SOLIDARIETA’ E MUTUO AIUTO stanno assumendo ruoli sbirreschi e di costante ricatto su intere famiglie colpite dalla crisi.
Lunedì 3 marzo a Firenze riprende l’OSSESSIVO ritmo delle esecuzioni di sfratto….da lunedì a Firenze ricomincia la guerra a tutela del DIRITTO ALLA CASA…

di seguito il volantino distribuito agli utenti

Colpevoli sono i Servizi Sociali e le istituzioni

Ci accusano di essere colpevoli perchè subiamo la crisi, siamo morosi colpevoli se non siamo tra i pochi a cui viene riconosciuta l’incolpevolezza e quindi assegnati i punti per lo sfratto nella graduatoria per le case popolari. (I colpevoli erano molti meno quando si trattava di usare soldi pubblici per pagare i nostri debiti con la proprietà.)
Ora siamo morosi colpevoli anche quando gli sfratti vengono bloccati dal prefetto: per noi la forza pubblica è sempre a disposizione, tranne che per quei 13 su 70 sfratti esecutivi a febbraio a cui è stata riconosciuta, non si sa bene su che criterio, l’incolpevolezza. Per tutti gli altri evidentemente il blocco della forza pubblica non vale più: eppure è da dicembre che il blocco è esecutivo per tutti, e tutt’a un tratto cambiano le carte in tavola…
E per ben 2 giorni di fila la polizia si è presentata con l’ufficiale giudiziario a sfrattare 2 famiglie, che sono rimaste in casa solo grazie all’intervento di solidali.

Noi siamo qui per affermare che nessuno è colpevole di non riuscire più a pagare l’affitto, e che in vece la colpa è di politiche sociali che si rimbalzano le responsabilità senza trovare nessun tipo di risposta.
È così che va tutte le volte che ci propongono “soluzioni” umilianti allo sfratto che sono provviserie e dividono le famiglie, garantendo il diritto a una casa, se casa si può chiamare una struttura d’accoglienza, solo ai minori.
È così che va tutte le volte che ci chiedono perchè non ci facciamo ospitare da un parente, o perchè non ce ne torniamo al nostro paese.
È così che va quando ci chiedono di accettare qualsiasi proposta umiliante con le minacce, ad esempio il ricatto di toglierci i figli.
È così che è andata alla famiglia che per la quarta volta hanno tentato di sfrattare venerdì scorso, che da mesi ormai aspetta una risposta rispetto all’inserimento nella graduatoria sociale delle case popolari. Già siamo venuti a chiedere delucidazioni sulla loro situazione mesi fa allo scorso accesso della forza pubblica, ma nessuna risposta è mai arrivata, e l’ennesimo sfratto esecutivo è fissato per il 17 marzo.

Siamo qui per affermare che al contrario di quanto rivendicano di fare i politicanti di turno, la gestione dell’emergenza abitativa è deliberatamente ignorata nei fatti.
Continueremo ad organizzarci per trovare con l’autogestione e la lotta una soluzione dignitosa per chi viene sfrattato, attraverso l’occupazione di stabili vuoti.
Continueremo a denunciare la complicità dei servizi sociali nell’alimentare un meccanismo di umiliazione di chi subisce la crisi, a tutela sempre e solo degli interessi dei proprietari e di chi lucra sulle emergenze sociali.

Chiediamo risposte chiare e dignitose per la soluzione dell’emergenza abitativa.
Se non ce le date voi, le troveremo con la lotta.

Gli sfrattati del Movimento di Lotta per la Casa