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sorveglianza, controllo e repressione:
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CESARE BATTISTI |
13/04/2004 |
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Appello per la libertà di Cesare Battisti
Dopo Paolo Persichetti, i servizi speciali francesi hanno arrestato lo scrittore Cesare Battisti, rifugiato in Francia ormai da quattordici anni. Su di lui pende una domanda di estradizione presentata dal governo italiano, sulla base di una condanna pronunciata in contumacia oltre un ventennio fa.
E’ bene ricordare che a Cesare Battisti fu concesso asilo politico solo dopo che un magistrato francese ebbe vagliato le "prove a suo carico", e le ebbe giudicate contraddittorie e "degne di una giustizia militare".
A Battisti erano stati addossati tutti gli omicidi commessi da un’organizzazione clandestina a cui era appartenuto negli anni ’70, anche quando circostanze di fatto e temporali escludevano una sua partecipazione.
Dal momento della sua fuga dall’Italia, prima in Messico e poi in Francia, Cesare Battisti si è dedicato a un’intensa attività letteraria, centrata sul ripensamento dell’esperienza di antagonismo radicale che vide coinvolti centinaia di migliaia di giovani italiani e che spesso sfociò nella lotta armata. La sua opera è nel suo assieme una straordinaria e ineguagliata riflessione sugli anni ’70, quale nessuna forza politica che ha governato l’Italia da quel tempo a oggi ha osato tentare.
La vita di Cesare Battisti in Francia è stata modesta, piena di difficoltà e di sacrifici, retta da una eccezionale forza intellettuale. E’ riuscito ad attirarsi la stima del mondo della cultura e l’amore di una schiera enorme di lettori. Ha vissuto povero ed è povero tuttora. Nulla lo lega a "terrorismi" di sorta, se non la capacità di meditare su un passato che
per lui si è chiuso tanti anni fa. Trattarlo oggi da criminale è un oltraggio non solo alla verità, ma pure a tutti coloro che, nella storia anche non recente, hanno affidato alla parola scritta la spiegazione della loro vita e il loro riscatto.
Certo, c’è chi ha interesse a che una voce come quella di Cesare Battisti venga tacitata per sempre. Chi, per esempio, contribuì alle tragedie degli anni ’70 militando nelle file neofasciste o in quelle di organizzazioni clandestine quanto i Proletari armati per il comunismo - chiamate Gladio o Loggia P2, e sospettate di un numero impressionante di crimini. Chi fa
oggi della xenofobia la propria bandiera. In una parola, una gran parte del governo italiano attuale.
Noi invece vorremmo che di scrittori capaci di affrontare di petto il passato come Cesare Battisti ce ne fossero tanti, e che i cittadini francesi capissero chi rischiano di perdere, per la vigliaccheria dei loro governanti: un uomo onesto, arguto, profondo, anticonformista nel rimettere in gioco fino in fondo se stesso e la storia che ha vissuto. In una parola, un intellettuale vero. Non era tradizione della Francia privarsi di uomini così, per farli inghiottire da una prigione. Ci auguriamo che la Francia non sia cambiata tanto da tacere di fronte a un simile delitto.
Sì, delitto. Avete letto bene.
Aggiornamenti:
13_04: Non e' vero che e' stata decisa estradizione
Concessa liberta' provvisoria
Per aderire all'appello || Il sito di Cesare Battisti
Approfondimenti: La petizione francese || Appunti per una storia impossibile || contributo di Oreste Scalzone Massimo Cappitti Paolo Godani || gia moltissime le adesioni in italia e francia || i suoi libri || "Cesare Battisti e le libertà in Italia" - di Wu Ming 16/02
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ARRESTI A ROMA |
12/01/2004 |
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Siamo tutt* zona rossa
Nella mattina del 12 gennaio, la procura di Roma, nell'ambito delle indagini sulla manifestazione contro il vertice interministeriale dell'UE, ha imposto gli arrestati domiciliari a dodici persone e l'obbligo di firma ad altre due. Si tratta di militanti romani, attivi soprattutto nei centri sociali "Corto Circuito", "La Strada" e "Spartaco". Gli arresti di oggi si aggiungono a quelli di altri due manifestanti, già arrestati per aver escluso un poliziotto goffamente travestito dal corteo, e gli arresti domiciliari per un militante di Arezzo, adesso libero. Le quindici persone sono accusate di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
La manifestazione del 4 ottobre aveva tentato di entrare nell'ennesima "Zona Rossa" che i governanti europei, autorità politiche e istituzioni cittadine, avevano sequestrato alla città per il loro incontro.
I provvedimenti di custodia cautelare di oggi sono motivati dal giudice per le indagini preliminari con l'assurda motivazione del pericolo di fuga o di inquinamento delle prove, impossibili visto che ormai sono trascorsi tre mesi dai fatti.
Audio da R.O.R. e da Trasmissione su Global Radio | Aggiornamenti ANSA | Dichiarazioni
Solidarieta' agli arrestati e' stata espressa da tutta Italia.
Approfondimenti:
Lettera di Nunzio D'Erme, uno degli arrestati.
Due video sulla manifestazione.
Audio della conferenza stampa.
Audio sulla situazione legale degli arrestati.
Reazioni dei politici.
Aggiornamenti
Giovedi 29 gennaio:
Tribunale del riesame [ 1 | 2 ]
Giovedi' 15 gennaio - Mobilitazioni -:
Bologna - Trieste - Pisa
Roma [ 1, 2 ] |
sequestrato camion del Corto Circuito. Alcuni disobbedienti fermi al commissariato
Aggiornamento ore 18.40
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EUROPA DIETRO LE SBARRE |
06/01/2004 |
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Per chi suona l'allarme?
[beta english version]
Due cassonetti incendiati, vicino casa di Romano Prodi,
dallo scoppio di due pentole esplosive artigianali la cui origine viene rivendicata con una lettera spedita alla redazione
bolognese de "La Repubblica" a firma della "Federazione Anarchica Informale".
Tale sigla viene fuori ora per la prima volta ed e' una novita' rispetto ai gia' noti pacchi esplosivi.
Sette libri esplosivi destinati a Romano Prodi [ 1 ] [ 2 ] [ 3 ], al Presidente della BCE, Banca Centrale Europea, Jean Claude Trichet, al Direttore dell'Europol Jeuergen Storbeck, alla sede dell'Eurojust [ 1 ] [ 2 ] (la superprocura che coordina a livello europeo l'attivita' giudiziaria degli Stati membri e che ha sede all'Aja), agli uffici del capogruppo del Partito Popolare Europeo Hans Poettering [ 1 ] [ 2 ], al Capogruppo dei popolari spagnoli a Bruxelles Jose Ignacio Salafranca [ 1 ], all'europarlamentare laburista Gary Titley [ 1 ].
Molti associano i libri esplosivi alle pentole che hanno incendiato i cassonetti e suppongono
che a spedirli siano gli stessi "anarchici federati informali".
La Federazione Anarchica Italiana (FAI) ha accusato, con un comunicato [ ita ] [ en ], coloro che hanno scritto la lettera di voler creare confusione, accostando una
sigla conosciuta ad una prassi da loro non condivisa.
Le forze di polizia di diversi
paesi si organizzano insieme e in Italia riprende la campagna di caccia.
Il
governo ipotizza perfino un'ulteriore estensione della norma (270 bis)
sull'associazione eversiva e la polizia centralizza le indagini che sono tutte volte a schedare, individuare, cogliere in flagranza di reato molte persone della cosiddetta area anarco-insurrezionalista,
gia' tirata in ballo in altre tante occasioni tra le quali quella sugli
attacchi
ai tralicci e ai ripetitori firmati con frasi di solidarietà a
Marco Camenisch sui quali indagano le procure di Milano, Torino, Genova, Bologna,
Pisa, Roma e Napoli; della bomba esplosiva che venne fatta ritrovare in pieno
centro
a Bologna, legata a tre buste
indirizzate al Tg4, alla Benetton di Treviso e alla caserma di carabinieri di
San Fruttuoso a Genova nei giorni del G8 di Genova del 2001 [ 1 ].
A partire dallo stesso anno si parlo' delle Cellule contro il Capitale, del Carcere, i Carcerieri e le loro Celle,
conosciute anche in Spagna come Celula contra el Capital, la Carcel, los
Carcelaros y las Celdas, che hanno firmato
pacchi
esplosivi o incendiari inviati in luoghi italiani e spagnoli tra Roma,
Milano e la Spagna - dall'Iberia a El Pais e al liceo
spagnolo Cervantes
di Roma.
La "Brigata 20 luglio"rivendicò, nel
dicembre del 2002, la bomba artigianale esplosa nei giardini accanto alla Questura di Genova e
nel febbraio dello stesso anno ancora un marchingegno dello stesso tipo esploso su un motorino vicino al Viminale.
"Solidarietà internazionale" firmò tra il '98 e il '99 l'invio di pacchi esplosivi a
Milano, prima alla caserma dei carabinieri Musotto e poi al Duomo.
Le perquisizioni a proposito dei libri esplosivi del Natale 2003 iniziano proprio da Bologna, citta' dalla quale essi
- secondo gli inquirenti - sono stati spediti, e la Procura di Bologna decide di bloccare
tutti i pacchi e i plichi diretti a istituzioni e uffici dell'unione europea.
Governo e media ufficiali amplificano la questione facendo apparire gli avvenimenti alla stessa stregua dei peggiori crimini eversivi della storia.
Il sistema integrato di polizia europea [Europol] (che il sito dell'unione europea descrive come una forma di "cooperazione tra gli Stati membri nei campi della prevenzione e della lotta contro le forme gravi di criminalità internazionale organizzata, ivi compresi il terrorismo e il traffico illecito di stupefacenti") aggiunge le suddette esplosioni natalizie al capitolo dell'antiterrorismo di cui si occupa dal 1999.
Nel settembre 2001 fu da loro realizzato infatti un rapporto su "Terrorist activity in the European
Union: situation and trends" dove si paventava il "risorgere" del "terrorismo anarchico" a
livello europeo.
Il sistema di controllo messo in moto e l'allarmismo creato sulla minaccia alla sicurezza non hanno comunque impedito ai libri esplosivi di arrivare a destinazione.
Su questa questione è stata fatta anche una richiesta di chiarimenti al Ministro Pisanu, che ha risposto l'8 gennaio alla Camera [Resoconto].
Il fatto diventa dunque pretesto per una ulteriore ondata repressiva, fatta a colpi di decreti e perquisizioni, che baratta la sicurezza con restrizioni sempre maggiori degli spazi di liberta' privati e di quelli del confronto politico.
Approfondimenti su Statewatch.org
Comunicato stampa Circolo anarchico Berneri di Bologna
Mozione su repressione e provocazioni antianarchiche della Federazione Anarchica Italiana - FAI
Bologna 24 gennaio: l'anarchia e' prioritaria.
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REPRESSIONE D\\\'AUTUNNO |
13/11/2003 |
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Sgomberi, arresti e intimidazioni
Negli ultimi giorni, diverse aree del movimento sono state colpite da vari provvedimenti. La lista degli atti repressivi continua ad allungarsi: il 30 ottobre e' stata chiusa Radio Babylon, radio pirata che trasmetteva liberamente dal Laboratorio Buridda di Genova.
Il 5 novembre, due avvisi orali, e in seguito un foglio di via hanno raggiunto "Rivoluzione" di Trieste.
Il Laboratorio Sociale Occupato Mucchio Selvaggio di Torino e' stato sgomberato durante la mattina dell'11 novembre. -> Leggi la feature su Imc Piemunt
Quasi in contemporanea, a Milano, Reload - Reality Hacking è stato chiuso per la seconda volta, dopo che la prima occupazione era già finita con uno sgombero. -> Leggi la feature su Imc Lombardia
Al Macello di Quarto (provincia di Napoli) una squadra di operai mandati dal comune aveva il compito di murare le vie di accesso al Centro Sociale che era stato devastato pochi giorni prima. -> Leggi la feature su Imc Napoli
Sempre venerdi' 11, Francesco dei disobbedienti e Michele e Francesco, due attivisti calabresi, sono stati raggiunti da obblighi di firma; in Veneto, sono stati consegnati fogli di via a Luca e Michele, e sono stati messi agli arresti domiciliari tre portavoce di centri sociali (Max del Pedro di Padova, Michele del Rivolta di Marghera e Tommaso del Laboratorio Morion di Venezia).
Alle esigenze e ai sogni delle persone, si risponde ovunque con la chiusura del dialogo da parte delle istituzioni e con la violenza della polizia.
Chi viene colpito infatti e' proprio chi offre alternative di socialita', chi ha la creativita' per inventare progetti e la forza per portarli avanti.
Ma chi ha la vitalita' per inventare e portare avanti questi progetti, ha anche la forza per difenderli quando vengono attaccati e per riconquistarli dopo averli persi.
: : Aggiornamenti : :
12/11 Torino: Il giorno dopo lo sgombero, e' stato nuovamente occupato il Mucchio Selvaggio.
14/11 Trento: nove arresti in seguito allo sgombero della fabbrica occupata da anarchici.
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FUORI DALLE PRIGIONI |
24/11/2003 |
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Salonicco, ancora in carcere
In Grecia, dopo le manifestazioni di fine giugno contro il vertice dei Capi
di Stato europei, 7 compagni sono stati messi in carcere preventivo. Durante l'arresto, e anche nei mesi
successivi, i poliziotti greci li hanno maltrattati e feriti, anche gravemente. Vari elementi di prova contro questi manifestanti sono stati creati ad
arte, con le stesse modalita' usate per la scuola Diaz a Genova nel
2001.
In Grecia e' stato montato un clima generale di criminalizzazione
contro il movimento antiglobalizzazione; i manifestanti che sono stati imprigionati rischiano ora, a causa delle gravi e pretestuose accuse, di fare da cavie per le nuove leggi antiterrorismo.
Da oltre un mese, cinque di loro stanno facendo lo sciopero della
fame. L'appello lanciato dal gruppo di appoggio ai compagni in
carcere si rivolge a tutti gli operatori sociali, culturali e politici,
che partecipano alla lotta antiglobalizzazione, affinche' si muovano il
piu' possibile per ottenere la liberta' dei manifestanti: azioni, incontri pubblici, diffusione mediatica,... qualsiasi
tipo di pressione e' necessaria.
15Feb Cadute le accuse per Simon e altri 12 manifestanti
26Nov !! LIBERI !!
24Nov Si aggravano le condizioni di salute
20Nov Si indaga su complotto polizia
12Nov Video scagiona un arrestato | 53esimo giorno di sciopero della fame
10Nov Intensificato lo sciopero della fame
8Nov Manifestazione di solidarietà a Londra - video
7Nov Ricoverati all'ospedale - migliaia di persone manifestano in loro solidarieta' ad Atene e Salonicco
Approfondimenti e appello del gruppo di appoggio
Info e
manifesto per i compagni detenuti
Sostegno agli arrestati
freesimonchapman.org
Nuove foto dell'arresto di Simon Chapman
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