Operai Irisbus consegnano lettera a Renzi: ‘non si possono conciliare interessi di padroni e operai!’

Riprendiamo dai Clash worker il documento che i compagni e le compagne del Comitato Resistenza Operaia hanno consegnato poche ore fa a Matteo Renzi, sindaco di Firenze, membro di spicco del PD e candidato alle prossime primarie del centro-sinistra.

Un testo che esprime soprattutto la consapevolezza della centralità del conflitto capitale/lavoro: “Non si possono conciliare gli interessi dei “padroni” e quelli dei lavoratori, e chi dice che ciò è possibile in nome della modernità, mente sapendo di mentire. Perciò o si sta da una parte, o dall’altra!”.
Ma anche una profonda disillusione sulla possibilità che le cose migliorino grazie all’intervento dei politici. È per questo, sulla base dell’esperienza personale, che poi è la stessa che vivono migliaia e migliaia di lavoratori nel nostro paese e non solo, che tanti lavoratori dell’Irisbus non hanno deposto l’arma della lotta. E sono ben determinati ad incalzare tutti, in ogni luogo: giovani o vecchi non importa, perché, come insegna proprio l’esempio di Renzi, il nemico non è tale per l’età anagrafica ma per la posizione che assume nella società.


Gentile Sindaco Matteo Renzi, siamo gli operai della Irisbus di Valle Ufita, una fabbrica che fino all’anno scorso produceva gli autobus per il trasporto pubblico in Italia.
Dicevamo fino all’anno scorso perché in realtà il suo amico Marchionne ha deciso di chiuderla e, con la complicità dei Governi Berlusconi e Monti, gli autobus di cui necessita la Nazione continueranno ad essere prodotti dal marchio Fiat Irisbus, ma dagli stabilimenti di Francia e di Repubblica Ceca.
Crediamo che sia inutile ripercorrere oggi la storia di questa fabbrica, della nostra lotta che va avanti ormai da 14 mesi. Crediamo che sia inutile perché certamente anche Lei, come il resto del suo partito, saprà già di cosa stiamo parlando. Almeno ci auguriamo che , tra una tappa e l’altra del suo camper, abbia avuto il tempo di ascoltare e di capire quali problemi vive l’Italia e quindi quali problemi anche lei si candida a risolvere, e, tra gli altri problemi, certamente le sarà capitato di incorrere anche nel nostro.
Non vogliamo fare polemica però abbiamo la necessità di dirle che siamo stanchi della politica del generico che parla di tutto senza risolvere nulla, e quindi siamo stanchi anche del suo partito che di questa politica si è reso complice. Noi, come cittadini e come lavoratori, abbiamo bisogno di indicazioni precise da parte della politica, abbiamo bisogno di chiarimenti sulle situazioni particolari per poi arrivare al generico. Abbiamo il diritto di non assistere a sterili propagande dell’uno o dell’altro leader, ma abbiamo soprattutto il dovere di chiedere riposte precise e inconfondibili prese di posizione da chi si candida a guidare il nostro Paese.
E’ per questo che, a lei che viene a pubblicizzare la sua candidatura a premier, chiediamo la franchezza e la sincerità che gli italiani meritano, che gli operai meritano.
Noi non potremmo mai votare chi dice di stare “con Marchionne senza se e senza ma” perché queste dichiarazioni hanno indebolito il movimento operaio che pure stava nascendo in Italia, e soprattutto perché queste dichiarazioni hanno aiutato imprenditori senza decenza e senza scrupolo non solo a ridurre i diritti dei lavoratori nelle fabbriche, ma anche ad abbandonare l’Italia “di Pantalone” senza pagare dazio.
Caro Renzi, non si può stare da entrambe le parti! Non si possono conciliare gli interessi dei “padroni” e quelli dei lavoratori, e chi dice che ciò è possibile in nome della modernità, mente sapendo di mentire.
Perciò o si sta da una parte, o dall’altra!
Noi continueremo la nostra disperata battaglia in nome di una giustizia sociale che sembra non interessare nessuno di voi. Continueremo ad occupare le piazze in nome del lavoro e della dignità di cui tanti si riempiono la bocca, ma che pochi conoscono.
Presto saremo nuovamente a Roma a pretendere che la nostra fabbrica non venga chiusa. Chi sarà con noi in questa lotta avrà il nostro rispetto e forse anche il nostro voto. Chi invece continuerà ad essere contro di noi deve sapere che non avrà scampo, non solo non avrà i nostri voti, ma, ad ogni comizio, ad ogni appuntamento, dovrà guardarsi le spalle perché ci saremo noi a raccontare la verità, a smascherare le finzioni e a chiedere di votare contro.
Insomma senza troppo parafrasare il suo slogan i primi che contribuiremo a rottamare in Italia saranno non solo politici datati, ma anche finti giovani amici di Marchionne!

26 settembre 2012
Resistenza Operaia Irisbus

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