Renzi e la grande finanza

Si è tenuta a Milano, nella notte del 17 ottobre, l’incontro fra Matteo Renzi e il mondo della finanza italiana. Incontro voluto da David Serra (numero uno del Hedge Fund italiano più famoso d’Europa, Algebris) e Giorgio Gori (fondatore della Casa di Produzione Televisiva Magnolia ed ex-direttore di Canale 5). Scopo dell’incontro non è certo stato il dibattito dal titolo “Italia: Adesso! Un programma concreto”. Questo è stato solo il biglietto da visita di Matteo Renzi verso la finanza e l’imprenditoria italiana. Scopo reale era piuttosto cercare nuovi finanziatori per la campagna che il sindaco fiorentino dovrà affrontare per la primarie. Non a caso fra gli invitati spiccano i nomi del numero uno di Deutsche Bank Italia, Flavio Valeri, il presidente di Lazard e Allianz Italia, Carlo Salvatori, l’ex dg della Banca Popolare di Milano, Enzo Chiesa, Andrea Soro di Royal Bank of Scotland e l’amministratore delegato di Amplifon, Franco Moscetti. Da Firenze sono arrivati Jacopo Mazzei, presidente dell’Ente Cassa di risparmio di Firenze ed Enzo Manes, presidente della Kme, il finanziere, Francesco Micheli. L’incontro, blindato, deve aver messo in campo la migliore delle politiche renziane filo-imprenditoriali, data la soddisfazione degli invitati all’uscita. Le sue politiche, riguardo ad impresa e lavoro, possono esser ben spiegate da una delle interviste fatte agli invitati (video): “Cosa centra un sindaco di sinistra con uno che fonda un hedge fund da 2 miliardi?” “La voglia di distruggere per ricostruire e… e sindaco di sinistra mi sembra una categoria un po’ discutibile”.

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