Firenze, Unicoop: il ricatto qui non passa!

Da Clashcityworkers.org

In tempi di crisi, e di utilizzo di questa, in tempi di disoccupazione elevatissima, e di utilizzo di un esercito di riserva in fila, cappello in mano, pronto ad accettare qualsiasi condizione pur di percepire un misero salario, il ricatto è uno strumento potente. Sembra quasi che davanti ad una proposta di contratto a tempo indeterminato, si debba accettare qualsiasi condizione e che la stabilizzazione abbia un prezzo. E il prezzo della stabilizzazione spesso equivale ad una rinuncia immediata di salario o di diritti.

E come se ci dicessero “Di che ti lamenti?Che vuoi di più ora che ti facciamo un contratto a tempo indeterminato?!”.  L’Unicoop ha provato a mettere su questo ricatto: il passaggio da contratto a tempo determinato full time (leggi anni di precariato) a tempo indeterminato, secondo l’Unicoop, doveva avere un prezzo, la lavoratrice in questione doveva rinunciare al full time e accettare un part time (leggi dimezzamento del salario). Ma il ricatto non passa quando i lavoratori si organizzano! L’Unicoop fa un primo passo indietro in trattativa, accettando il riconoscimento del contratto indeterminato full time, ma subordinandolo al trasferimento della lavoratrice in un’altra sede lontana. Ma un passo indietro non basta, la lavoratrice ha impugnato i contratti precari e il Tribunale del lavoro di Firenze le ha dato ragione. La pronuncia del Tribunale ha infatti dichiarato che “i contratti precari erano illegittimi e quindi ha retrodatato l’assunzione della lavoratrice che, oltre a vedersi automaticamente trasformato il contratto da part-time a full-time, ha anche acquisito una maggiore anzianità di servizio. Unicoop condannata anche alle spese di giudizio.”

Aver portato fino in fondo questa battaglia ha pagato, fermando il ricatto targato Unicoop!

Maggiori info su lavoratori-unicoop.blogspot.com

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