L’oro dell’Arno: ad Arezzo la ricchezza non dà pace

Ad Arezzo la lavorazione dell’oro è una delle principali attività economiche, ma tutto questo oro non sembra proprio migliorare la qualità della vita dei cittadini.

http://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/2012/11/22/806097-rapina_persone_sequestrate.shtml

http://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/2012/11/20/805225-fort_knox_giudice_convalida.shtml

http://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/2012/11/21/805622-primo_colpo_kosovari.shtml

Al contrario, il prezioso metallo, da sempre simbolo di ricchezza e di lusso, produce crimine e insicurezza. L’oro, metafora dell’avidità, sembra produrre nelle persone le peggiori intenzioni, e la cronaca locale aretina ne è sicuramente un buon esempio.

L’avidità, un tempo ritenuta un vizio, è oggi vista come una virtù nel mondo dominato dal capitalismo dove ogni cosa deve essere assoggettata alla logica del profitto e dell’accumulazione di sempre maggiori ricchezze. Anzi, essa è forse l’essenza stessa della società nella quale viviamo, e l’origine della maggior parte dei suoi problemi.

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