Le interminabili udienze contro il Movimento di Lotta per la Casa

La nostra bella e cara capitale del Rinascimento vanta uno dei record nazionali in quantità di sfratti. I numeri parlano chiaro: la Toscana è la quarta regione con maggiore numero di sfratti eseguiti con la forza. A firenze sono avvenuti 5402  sfratti solo nel 2011 con il rapporto di uno sfratto ogni trecento famiglie.  Le istituzioni, deboli con i forti e forti con i deboli, la chiamano emergenza abitativa, noi la chiamiamo guerra sociale, un attacco diretto a uno dei bisogni più essenziali: quattro mura e un tetto. In questo quadro chi agisce in direzione opposta, occupando abitazioni e diffondendo pratiche di riappropriazione, incontra le intimidazioni e le denunce architettate ad hoc dalla questura, per condannare e delegittimare chi ogni giorno si impegna nella nostra città.

COSTRUIRE IL COMPLOTTO…

Il 17 dicembre si conclude il processo nei confronti di otto compagne/i militanti e simpattizzanti del Movimento di Lotta per la Casa per l’occupazione dei richiedenti asilo somali di Via Pergolesi nell’ormai lontano novembre del 2008…
Questa dovrebbe (il condizionale è d’obbligo…) essere l’udienza finale, quella della sentenza.
Ma perchè questa interminabile serie di udienze?

Perchè anche su un processo del genere si cerca di costruire una teoria fortemente incriminatoria nei confronti degli imputati.
La teoria è molto semplice: alcuni esponenti del movimento hanno “costretto” decine di poveri somali a occupare lo stabile in questione senza spiegargli che occupare è un reato e senza spiegargli le conseguenze penali dell’occupazione stessa…il tutto per legittimare eventuali condanne… ALLA FACCIA DELL’IPOCRISIA ISTITUZIONALE

Dal 2004 centinaia di giovani uomini e donne eritrei, etiopi, somali sono arrivati a Firenze dopo massacranti viaggi della morte, dopo avere attraversato intere nazioni a piedi, essersi imbarcati in vere e proprie barche della morte, dopo essere stati sottoposti a ogmi tipo di torture in paesi come la Libia…e alla ricerca di un sogno perduto, dopo essere rispediti in Italia grazie ai pesanti accordi di Dublino…

Dopo tutta questa vera e propria “via crucis” si trovano in Italia senza strutture di accoglienza, senza un euro per mangiare, senza un tetto dove dormire. Solo dal 2010 esistono i progetti di inserimanto, ma a “numero chiuso” e solo per pochi mesi. Ancora oggi oltre la metà dei richiedenti asilo vivono nelle strutture occupate.
Nascondere e mistificare la realtà sulla altrui pelle è un opera di mera vergogna…

Usare i richiedenti asilo per condannare i presunti capi del movimento è un operazione grave e meschina…
Per questo saremo in TRIBUNALE MERCOLEDI’ 12 DICEMBRE ORE 9 VIALE GUIDONI
per impedire bugie, falsità e condanne contro i compagni del movimento.

GLI IMPUTATI DEL PROCESSO – IL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA

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