L’irruzione dei collettivi studenteschi nel mainstream

Ieri il quieto fluire del mainstream ha toccato il capoluogo toscano, dove il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha tenuto una lectio magistralis all’Università di Firenze, nella quale sostanzialmente ha dettato il programma del governo che uscirà dalle prossime elezioni, qualunque esso sia.

Tuttavia il placido fiume dell’informazione dalla parte dei dominanti ha trovato uno scoglio su cui si è increspato: la presenza del Governatore è stata contestata dai collettivi medi ed universitari di Firenze e dintorni.

Fra i tanti articoli sui fatti, è da segnalare il pezzo del Corriere Fiorentino, che esemplifica bene l’atteggiamento di giornali e telegiornali nei confronti di simili contestazioni: l’attenzione è tutta rivolta ai minimi dettagli dell’azione, e non alle ragioni della protesta. C’è solo un generico riferimento al fatto che

 Gli studenti hanno anche diffuso alcuni volantini in cui spiegavano i motivi della contestazione contro Visco ma anche contro la Bce e il governo di Mario Monti.

Viene citato il ridicolo commento di Visco: «Devono leggere la relazione». Come se leggere di “accumulazione di capitale umano e fisico” o di “problema della crescita” potesse ingannare chi scrive a chiare lettere: “Voi la chiamate crescita, noi sfruttamento”.

Spicca nell’articolo le insinuazioni di Alessandro Petretto, uomo della giunta Renzi e docente di economia: «Siete sicuri che fossero studenti?» Ma cosa significa? Che un comune cittadino non può contestare la presenza di Visco all’università della sua città?

Intanto le solerti forze dell’ordine non tardano ad informare i media che stanno preparando un’altra ondata repressiva ai danni di chi si oppone senza mezzi termini alle logiche di sfruttamento e di dissoluzione della popolazione che usano la crisi come un martello per schiacciare ogni forma di opposizione sociale e imporre le solite politiche che favoriscono i pochi ai danni dei più.

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