I “magheggi” di Palazzo Vecchio sul Tav: martedì 29 presidio in via Cavour

Presidio NO TUNNEL TAV : Vogliamo guardarli negli occhi  

Presidio davanti alla Regione Toscana, via Cavour 4

MARTEDÌ 29 GENNAIO 2013

dalle ore 15.00 alle ore 18.00

Qui il comunicato degli studenti della Rete dei Collettivi

La Tav sbarca in Palazzo Vecchio. Fortunatamente però, almeno per ora, non si tratta di un nuovo folle progetto di devastazione ambientale che arriverà a lambire e mettere in pericolo anche lo storico palazzo del Comune di Firenze. Con la stringata dicitura in apertura ci riferiamo infatti alla protesta portata avanti, durante il canonico Consiglio Comunale del lunedì, dagli intraprendenti e fantasiosi attivisti No-Tav, che da anni a Firenze si battono contro un’opera costosissima, inutile ed alquanto pericolosa per la sicurezza di cittadini ed immobili.

Nella città del Giglio l’azione messa in piedi dalla magistratura nelle prime ore dello scorso giovedì, quando sono state eseguite una trentina di perquisizioni, contestati reati gravissimi e sequestrata la maxi trivella per scavare il folle tunnel cittadino, ha generato apprensione e attacchi isterici nel Partito Democratico, da sempre strenuo sostenitore dell’importanza dell’opera.

Il Signor Rossi, come il Governatore della Regione chiama se stesso nel sito che cura la comunicazione dell’ex sindaco di Pontedera, ha aperto le danze con una lunga intervista al quotidiano amico La Repubblica, uscita nell’edizione domenicale. Una lettura che consigliamo per capire soprattutto come l’immaginario costruito da Enrico Rossi rappresenti uno straordinario sovvertimento della realtà. Nel fluido concatenarsi di surreali argomentazioni, il Governatore riesce infatti a trasformare le amministrazioni che hanno sponsorizzato e avallato il progetto da prime responsabili in innocenti vittime.

http://regione.toscana.waypress.eu/RassegnaStampa/LeggiArticolo.aspx?codice=SI81040.TIF&subcod=20130121&numPag=5&tipo=GIF

Poco o niente era però fino ad ieri uscito dalla bocca di Matteo Renzi. Il Sindaco, impegnato infatti a tenere un low profile dopo la sovraesposizione mediatica avuta nelle settimane che hanno preceduto le primarie del centro-sinistra, è stato però “costretto” a prendere posizione sulla questione dal blitz che gli attivisti No-Tav hanno inscenato nel corso del Consiglio Comunale, quando sono stati issati numerosi cartelli. Tra gli slogan si poteva leggere: “Noi visionari o voi dimissionari?”, “Compensazione Tav = prostituzione urbanistica”, “Tunnel Tav, Renzi dimissioni! Omissione di controllo pubblico” e “Tunnel Tav presto e bene, alla Camorra conviene”.

Il Sindaco, che come sua abitudine ama disertare i lavori del Consiglio, ha quindi replicato ai cronisti nelle salette interne di Palazzo Vecchio dove ha ribadito come la propria amministrazione abbia eseguito tutti i possibili controlli per prevenire quello che invece è divenuto realtà.

Nonostante quanto successo non sembra quindi di scorgere all’orizzonte, ma non ce ne stupiamo affatto, alcun ripensamento critico rispetto all’opera da parte del Partito Democratico toscano. Il quale, tramite i suoi due più autorevoli dirigenti a livello locale, rilancia un progetto costosissimo (già nella scorsa estate i 694 milioni iniziali erano diventati oltre 890) alquanto pericoloso (le crepe nella scuola Ottone-Rosai sono, purtroppo, una nitida e non isolata polaroid) e devastante a livello ambientale. Tutte variabili, per la formazione che si appresta a fare il pieno di voti in regione e in città, tristemente secondarie.

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