7 maggio 2013: ennesimo processo politico per aver contestato Casapound

L’ennesimo processo politico (nella foto, il verbale della denuncia), fissato per il 7 di maggio, perchè dei compagni hanno contestato la presenza di Casapound a Sesto fiorentino. Una conferma della complicità di istituzioni e questura di Firenze, mentre tanti sono i personaggi armati collegabili all’area neofascista, i quali fanno notizia solo quando passano all’azione. Come nel caso dell’uccisione di Samb Modou e Diop Mor il 13 dicembre 2011 da parte di Gianluca Casseri, membro di Casapound Pistoia, o il ritrovamento di un vero e proprio arsenale militare a Calenzano, in possesso di un frequentatore di Forza Nuova.

FASCISTI E REPRESSIONE…
DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

In questi giorni alcuni antifascisti fiorentini sono stati raggiunti dalla comunicazione di “fine indagini preliminari” per quanto accaduto nel maggio dell’anno scorso al mercato di Sesto quando un gruppo di compagni contestò la presenza di un banchetto di Casa Pound raccogliendo l’appoggio e il sostegno di molti dei presenti.

Il processo avrà inizio il 7 maggio: gli antifascisti sono accusati di “violenza privata” (condanna fino a 4 anni senza tener conto delle aggravanti). Pensiamo sia importante sottolineare come ancora una volta si sia ripetuta una scena vista già troppe volte: i fascisti, pochi e isolati, protetti dalla polizia schierata davanti a loro. Sulla denuncia si può leggere testualmente: “agendo in concorso tra loro [...] ponevano in essere atti idonei e univocamente diretti a impedire agli attivisti di Casapound di raccogliere firme [...].

[...] gridavano ‘fascisti di merda andatevene altrimenti son dolori…bastardi’.

Non riuscendo a trarre a consumazione il reato per cause indipendenti dalla loro volontà e segnatamente perché le forze dell’ordine si frapponevano a tutela delle persone offese”. Tra le 8 cosiddette “persone offese” (i fascisti), sempre come riportato nella denuncia, risulta anche il responsabile di Casapound Firenze Saverio Di Giulio.

Questo è l’ennesimo processo che a Firenze vede imputati degli antifascisti e che va a sommarsi a quelli già in corso alcuni dei quali, uno in primo grado e l’altro per decreto penale, vedono condanne dai 6 agli 8 mesi per una ventina di antifascisti.

Il corteo antifascista del 9 marzo sarà sicuramente un momento in cui manifestare anche il sostegno e l’appoggio all’azione antifascista, la vicinanza e la solidarietà ai compagni sotto processo.

Sarà poi anche un’occasione per denunciare la complicità sempre più evidente anche nella nostra città tra forze di polizia e neofascismo: da una parte la costante criminalizzazione dell’antifascismo, dall’altra la protezione e l’impunità più sfacciata.

Firenze Antifascista

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