No all’inceneritore di Selvapiana, il comunicato dei comitati

COMUNICATO STAMPA 16 marzo 2013

Siamo in un momento di stallo in cui il PIR è fermo in Regione, alcuni comuni serviti da AER Spa, sono in procinto di proporre ai rispettivi consigli di aderire alla strategia “Rifiuti Zero” e il comune di Figline Valdarno ha già approvato una mozione in tal senso. Ricordiamo che l’adesione alla suddetta strategia ha delle implicazioni come: l’obiettivo della riprogettazione del ciclo di vita delle risorse in modo da poter riutilizzare tutti i prodotti, facendo diminuire la quantità di rifiuti da conferire in discarica, ossia prodotti pensati, progettati e realizzati in modo da ridurne drasticamente il volume ed eliminare la tossicità del rifiuto, conservare e recuperarne tutte le risorse, senza ricorrere a pratiche di incenerimento o sotterramento.

In un momento di crisi come questo (di cui ancora non si vede una ripresa), è impensabile buttare via oltre 90 Milioni di Euro (il costo iniziale era di 42 M/€) per costruire un inceneritore in Valdisieve, nato prima per trattare i rifiuti dei soli comuni di AER, allargatosi poi ad alcuni di quelli del Valdarno attraverso vecchi accordi e intese, e che molto probabilmente, per avere delle garanzie certe di conferimento per tutto l’arco temporale della sua vita (prevista fino al 2040), tali da consentirgli di bruciare a pieno regime per tutti questi anni (altrimenti non sarebbe gestibile da un punto di vista economico), dovrà ricevere anche i rifiuti da tutto l’Ato Toscana Centro (come evidenziato bene nello schema del PEF).

A tali costi (che ricadranno in un modo o in un altro sulle tasche dei cittadini), tra l’altro se ne dovranno aggiungere altri che non sono stati conteggiati oltre alla manutenzione nel tempo delle opere per il rischio idraulico, senza le quali l’inceneritore non può essere fatto (e tutti ricordiamo le famose modifiche ad hoc della legge regionale per cui il Presidente Rossi dichiarava “non più un mattone nelle zone a rischio idraulico”). Per non pensare al peso e alle ricadute dal punto di vista della salute dei cittadini e dell’ambiente. Sottolineando che tale impianto ricade tra quelli di smaltimento (D10) e non di recupero energetico (R1), come si vorrebbe far credere, e quindi è all’ultimo posto nella scala gerarchica dei rifiuti indicata dalla UE. Ricordando infine che le tariffe di accesso previste vanno dai 200 ai 317 €/t (costi maggiori che in altri impianti o discariche).

Chiediamo quindi agli amministratori di intraprendere la strada VERSO RIFIUTI ZERO:
- mettendo in atto strategie virtuose e tenendo presente che: “nel rispetto della gerarchia del trattamento dei rifiuti le misure dirette al recupero dei rifiuti mediante la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio o ogni altra operazione di recupero di materia sono adottate con priorità rispetto all’uso dei rifiuti come fonte di energia” (art. 179 – comma 6- D. Lgs. 152/2006).
- Rispettando le indicazioni che arrivano dalla UE sempre più orientata verso un uso efficiente delle risorse attraverso l’utilizzo di materia prima ottenuta dal recupero dei rifiuti, consapevole della necessità di ridurre i rifiuti residui fino a raggiungere livelli prossimi allo zero; che impegna la Commissione a “presentare proposte entro il 2014, allo scopo di introdurre gradualmente un divieto generale dello smaltimento in discarica a livello europeo e di abolire progressivamente, entro la fine di questo decennio, l’incenerimento dei rifiuti riciclabili e comportabili” (risoluzione Parlamento Europeo del 24 Maggio 2012).
- Tenendo presente che in questo momento storico decidere di attivare percorsi innovativi VERSO RIFIUTI ZERO significa anche garantire molti posti di lavoro in più (si veda Alterpiano).
- Considerando che il sito di Selvapiana può essere convertito in centro didattico, di studio e ricerca, di scambio, riuso e riciclo oppure in un impianto di estrusione (produzione plasmix ecc).
- Andando ad agire anche sui vecchi accordi tra ATO e comuni per migliorare la gestione “integrata”, attuata finora, andando subito a convertire il selettore di Terranuova Bracciolini per finalizzarlo al massimo recupero dei materiali invece che a produrre CDR (ora CSS).

PER UNA “STRADA DEI VINI” LIBERA DA INQUINANTI E A RIFIUTI ZERO ReteValdisieve: Comitato Valdisieve, Associazione Valdisieve, Ass. Vivere in Valdisieve

Insieme a Italia Nostra Onlus Firenze

SI RINGRAZIANO I RELATORI INTERVENUTI ALL’ASSEMBLEA A PONTASSIEVE

Alberto Bencistà, Fabrizio Bertini, Ivan Cicconi, Lido Contemori, Gianluca Garetti, Claudio Tamburini

E I NUMEROSI CITTADINI INTERVENUTI

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