Strage di Viareggio: al via l’udienza, familiari in corteo

Da Infoaut.org

Quasi quattro anni fa, sul primo binario della stazione di Viareggio, deragliò un treno carico di gpl. L’esplosione distrusse l’adiacente via Ponchielli e portò alla morte di 32 persone.

Da quel giorno i familiari delle vittime e tutta la città di Viareggio non hanno mai smesso di chiedere giustizia e verità sull’accaduto.

Questa mattina a Lucca si è aperta l’udienza preliminare che si svolge al polo fieristico, una sede più grande per ospitare le numerose parti civili, i consulenti e i difensori dei 32 imputati. I familiari delle vittime hanno raggiunto il polo fieristico in corteo, aperto da uno striscione con le foto delle vittime e la scritta “niente sarà più come prima”.

“Abbiamo bisogno di giustizia, non per avere pace, che non avremo mai ma per placare l’inquietudine. Vogliamo giustizia perchè una tragedia come questa non accada più, perchè sulla sicurezza Fs ed Europa non facciano solo chiacchiere”; queste le parole di Daniela Rombi dell’associazione ‘Il mondo che vorrei’. Al suo fianco tanti altri familiari delle vittime e il ferroviere Riccardo Antonini che ha sottolineato ancora una volta come “questa strage poteva essere evitata, sarebbe bastato adottare accorgimenti di sicurezza dettati dal buon senso e dalla normativa”.

Il processo vede 32 persone imputate: dirigenti e funzionari di nove società italiane e straniere, tra cui la Gatx, società proprietaria del convoglio che deragliò, la Jugenthal e la Cima, che eseguirono le revisioni. Tra gli imputati c’è anche Mauro Moretti, amministratore delegato di Fs; i familiari delle vittime in questi anni non hanno mai smesso di sottolineare le sue responsabilità nella strage e, in tantissime occasioni pubbliche, hanno dato vita a momenti di contestazione nei suoi confronti.

Le prossime date dell’udienza preliminare sono già state fissate dal 25 al 29 marzo, poi il 2, 3 e 4 aprile e il 22 maggio. I familairi delle vittime e i tanti solidali, così come hanno fatto in questi anni, continueranno a mobilitarsi per chiedere giustizia per le vittime e, soprattutto, per pretendere investimenti sulla sicurezza dei treni affinchè stragi come quella del 29 giugno 2009 non avvengano mai più.

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