I Cobas Pisa sostengono i lavoratori della logistica

Da clashcityworkers.org

Ritorniamo ancora sulle vicende dei lavoratori della logistica per segnalare un’iniziativa del Cobas Lavoro Privato di Pisa. La lotta per il contratto nazionale di settore ha già dato i suoi primi frutti il 22 Marzo scorso: in Italia Settentrionale non una merce, non un tir hanno varcato la soglia degli immensi magazzini dove si stipano le merci di ogni tipo vendute in tutta Europa.

Dopo una lunga serie di scioperi aziendali e di vittorie, dopo aver messo all’angolo un gigante come IKEA, questi lavoratori hanno deciso di oltrepassare le barriere etniche, linguistiche e religiose e di unirsi sull’unico terreno che consente la difesa delle loro condizioni di vita e di lavoro: la lotta di classe.

Lo sciopero del 22 è stato possibile, oltre che alla determinazione, grazie al potere associativo raggiunto dai lavoratori, che hanno deciso di appoggiarsi ad un piccolo, ma combattivo sindacato, il SiCobas, (l’ADL Cobas per il Veneto), ed hai tanti compagni del Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori delle cooperative. La capacità organizzativa non è un elemento secondario se si vuole resistere un minuto in più del padrone. Scioperi lunghi o tra loro geograficamente molto distanti hanno bisogno del supporto, del coordinamento e della partecipazione di tanti compagni, sopratutto se bisogna difendersi a lungo dalle provocazioni e dalle cariche delle forze dell’ordine.

Vogliamo valorizzare l’iniziativa di tutte le organizzazioni sindacali e di tutti i compagni che hanno intenzione di offrire le proprie strutture alle lotte di questi lavoratori, proprio quello che hanno deciso di fare i Cobas Lavoro Privato di Pisa.

Ecco il loro comunicato:

Le condizioni di lavoro nei magazzini della logistica, in cui lavorano tanti lavoratori tra cui molti immigrati, sono spesso condizioni di sfruttamento anche selvaggio, con una retribuzione oraria di pochi euro.

Orari giornalieri spesso superiori alle dieci ore, pause non pagate, tempo di cambio divisa (in entrata e in uscita) non riconosciuto, lavoro notturno e/o festivo senza maggiorazione. Spesso le lavorazioni vengono effettuate in deroga a quella che è la legislazione vigente che già non presenta garanzie soddisfacenti per i lavoratori. Non mancano casi nei quali è assente perfino la busta paga e i soldi vengono accreditati su carte prepagate con retribuzioni del tutto irregolari.

Le grandi aziende del settore spesso ricorrono a manodopera esterna, cooperative ed agenzie che impiegano lavoratori più ricattabili costretti ad operare con salari da fame e fuori dalle normativa sulla sicurezza.

In alcuni magazzini della logistica esiste un clima pesante, per cui chi protesta si trova o espulso o con una forte riduzione delle ore e del salario e domina spesso la paura, l’arbitrio e sono perfino assenti diritti elementari sanciti in normativa.

In molte realtà tra un appalto e l’altro non esiste continuità del rapporto di lavoro, le liquidazioni sono spesso irregolari e corrisposte solo in minima parte, capita sovente che in cambio del Tfr il lavoratore debba perfino sottoscrivere una dichiarazione con la quale dichiari di non pretendere altri pagamenti da parte delle aziende o cooperative. Fatti due conti, visto che le retribuzioni non corrispondono spesso alle tabelle del contratto nazionale, il lavoratore ci rimette alla fine centinaia/migliaia di euro.

A questa situazione di ricatto e soprusi, di violenza padronale e di ingiustizia tanti lavoratori si sono ribellati, hanno organizzato scioperi e manifestazioni, strappato accordi e normale retribuzione, orari adeguati, maggiorazioni festive e notturne, fino all’applicazione del contratto nazionale della logistica.

SiCobas, ADL e Cobas lavoro privato hanno presentato una piattaforma rivendicativa (che puoi trovare sul sito www.cobaspisa.it) su cui è stato organizzato uno sciopero nazionale il 22 marzo scorso a cui hanno aderito molti di questi lavoratori sostenuti dal Comitato di appoggio alle lotte delle cooperative che da anni opera in Lombardia.

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Anche in Toscana è possibile alzare la testa e rivendicare condizioni di lavoro e di vita dignitose sia per i dipendenti diretti delle ditte che per i lavoratori di agenzie e cooperative appaltate; per raggiungere questi obiettivi è necessario organizzarsi e mettersi insieme, dare vita ai Cobas e tutti insieme perseguire obiettivi quali l’applicazione del contratto nazionale, salari regolari e rispetto delle normative sulla sicurezza e dell’orario di lavoro.

CONTATTATECI PER COSTRUIRE INSIEME UN’ASSEMBLEA DEI LAVORATORI DELLA LOGISTICA NEL NOSTRO TERRITORIO.

Cobas Lavoro Privato Pisa

Tel. 050 83 121 72/ Fax 050 83 100 84
Contatti: Federico 3498494727; Domenico 3335903212; Giovanni 3491636503; Marcello 3491970426

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