Rosignano – Solvay, arriva il nuovo direttore. Quale futuro?

solvay_rosignano_da_spiaggiaC’è stato un cambio di dirigenza a capo della storica fabbrica chimica di Rosignano dove ultimamente sono accadute molte cose e su diversi fronti che rendono complesso il tentativo di capire le intenzioni effettive del gruppo sull’impianto di Rosignano. Il cambio di dirigenza è avvenuto dopo che la precedente direttrice Sig.ra Huart lascia Rosignano con una condanna in merito ad una cattiva gestione degli scarichi a mare che avrebbero dovuto essere meno impattanti dal punto di vista dell’inquinamento. La sentenza avvenuta dopo l’esplicito riconoscimento del reato compiuto attraverso il patteggiamento da parte di Solvay dà una reale indicazione di quanto la fabbrica sociale di Rosignano ad oggi continui a scambiare stipendi con la possibilità di compiere azioni nocive per il territorio. Teniamo a precisare che la condanna è niente in confronto a ciò che è stato fatto nel tempo, una condanna peraltro che si è conclusa con qualche migliaio di euro di multa. La realtà invece si compone di cento anni di emissioni incontrollate raccontate spesso da chi dentro la stabilimento ha lavorato, di fronte alle quali non si capisce il perché loro stessi, i lavoratori, abbiano tollerato. C’è infatti chi venendo via da quell’impiego dice di aver passato i più brutti anni della sua vita, dice di averne viste di tutti colori nei momenti in cui il mare era mosso. C’è invece chi racconta di lavaggi nelle aree del cloro dove il mercurio se ne andava nel sistema fognario oppure c’è chi metteva i cocomeri a raffreddare nelle celle elettrolitiche per poi affettarli dividendoli con i compagni. I racconti si chiudono spesso con delle risate finali. Un vecchio saggio di strada diceva che quando l’uomo ha paura ride. Forse è vero in questo caso, dove un’intera popolazione rurale per stabilizzare i propri redditi accettò quell’idea moderna della fabbrica contribuendo alla trasformazione del proprio stile di vita, lavoro incluso. Erano periodi in cui non si concepiva il danno ambientale poiché il danno spesso proveniva dall’ambiente come nel caso della grandine su un raccolto. Quindi la fabbrica è stata una garanzia per la pianificazione economica e sociale delle vite familiari e dei singoli. Si sono create nel tempo anche condizioni eccellenti di risparmio e dotazioni patrimoniali familiari che ancora oggi garantiranno per qualche anno benessere ai nipoti.

Nel 2013 siamo in grado però di ricostruire un quadro in cui le forze produttive della provincia di Livorno si è mossa e Rosignano al suo interno. Molti continuano a intendere la fabbrica come quell’elemento indispensabile per il futuro mentre la fabbrica si sta decomponendo in ogni senso. Solvay dirigenza internazionale sta facendo operazioni precise dopo il  tramonto della possibilità di realizzare il polo energetico chiamato Progetto Rosignano. Saltato il Progetto per la sua pericolosità manifesta (anche il Sindaco Nenci se ne accorse ad un certo punto, lui che ne era il rappresentante istituzionale più importante) e per la negativa previsione economica cosa sta accadendo? Il nuovo direttore in disprezzo di tutto e di tutti sulle pagine della cronaca locale ha dichiarato che secondo lui l’Accordo di Programma sugli Scarichi è stato una sorta di orpello di tutela ambientale, un gioco fine in un contesto normativo europeo che invece avrebbe consentito ben altre capacità di riversare materiali inquinanti in mare. Maggiori capacità significa tornare a rivendicare di diritto secondo il manager efficientista uno sversamento di fanghi carbonatici pari a 200.000 t/anno. Un giovane manager che sicuramente ama le acque della sua Siniscola di cui è originario e come dargli torto viste le meraviglie sarde ma che entra con il passo sbagliato nel nostro mare in un contesto non facile. Mi auguro che qualcuno glielo faccia notare. Sarebbe stato meglio se il giornalista che gli ha dato tutto quello spazio sulla cronaca l’avesse portato da subito sul piano della riflessione anziché presentarlo come pragmatico. Ma sappiamo che da Il Tirreno ci possiamo aspettare solo gesti estremamente riverenti come dalla classe politica di governo locale selezionata ad hoc per agevolare il corso del flusso di ricchezza verso le tasche degli azionisti. Ritornando al baldo manager, al suo comportamento, perché dovremmo credere che il suo sia pragmatismo e non al contrario pura prevaricazione in disprezzo della comunità che sopporterà pressioni inquinanti per far guadagnare lui che ad un certo punto presenterà un piano di ritrovata produttività agli azionisti, tagliando soprattutto posti di lavoro come ha già affermato?

Questo nuovo amministratore è talmente assorto nel suo ruolo e crede in modo convinto che il mondo possa conformarsi alla sua visione mentre così non è affatto. Il suo è stato un ingresso violento nella veste di emissario di un management che ha le idee chiare sul passaggio tra produzione di materie e gestione della ricchezza nei mercati finanziari internazionali. Le fusioni con Ineos e Rhodia sono dei chiari disimpegni che dimostrano concretamente come Solvay si muova con interesse verso la sola gestione finanziaria. Per questo motivo un direttore non ha bisogno di recuperare un rapporto con le persone del paese e con i lavoratori. Non gli interessa perché non saprebbe di cosa farsene. Il suo ruolo è razionale dal punto di vista della proprietà. Ci sono manager che hanno un ruolo nella cura di un nuovo impianto e ce ne sono altri che vanno a fare chiusura. Il sindacato come sempre è a far merenda dando la misura della propria ignoranza, nel senso dell’incapacità di concepire la trasformazione in atto. Che non si rimpianga il rigassificatore! E’ giunto il momento in cui smettiate di lavorare insieme al Pd per la finanza internazionale, tanto anche il vostro ruolo è in liquidazione; son finite anche le carriere politiche sebbene Simoncini ancora qualche anno di gloria se lo vivrà.

per Senza Soste, Jack RR

23 luglio 2013

Leggi anche:

Basta nocività, basta scarichi Solvay: domenica di controinformazione alle spiagge bianche di Vada

Rosignano, scarichi Solvay: le istituzioni coprono la multinazionale, ma anche se stesse

Solvay sotto inchiesta per scarichi abusivi: la paura di una Ilva toscana

Facebook

YouTube