Anche gli studenti in piazza a Firenze per lo sciopero generale

Fischia il vento, il vento dell’austerità e tutti/e siamo chiamati a rispondere.
La settimana di mobilitazione che va dal 12 al 19 ottobre comprende la data importantissima dello sciopero generale, quella del 18 ottobre, che oltre a chiamare i lavoratori a scendere in piazza a Roma, vede anche chiamate nei singoli territori. Così è per Firenze, dove le sigle del sindacalismo di base provano a riportare il conflitto a livello locale.
I motivi per scioperare sono svariati: dall’approvazione della Legge di Stabilità, che sarà varata a breve dal sopravvissuto e malconcio Governo Letta e che comporterà una serie di condizioni peggiorative per i lavoratori, all’ormai iperinflazionato Accordo sulla Rappresentanza dello scorso 31 maggio, passando per la possibile reintroduzione dell’Imu e per le svendite di aziende, beni e servizi pubblici. E, se questo non bastasse a convincere tutti/e a sostenere lo sciopero del 18 ottobre, mettiamoci pure che gli sfratti sono all’ordine del giorno in tutte le città italiane e che la disoccupazione giovanile raggiunge vette del 50%. Entrambi questi “fenomeni” riguardano molto da vicino gli studenti, i quali -come le altre fasce deboli della società- non si vedono garantito il diritto all’abitare -parte integrante del diritto allo studio- e sono dunque costretti a fare i conti con residenze studentesche fatiscenti (laddove queste sono previste e alimentate dai fondi del diritto allo studio) oppure costretti a rinunciare alla loro formazione e all’approdo universitario. Ma, oltre a non avere rosee prospettive di lavoro futuro, nemmeno quelle attuali e che molti studenti forzatamente svolgono per “tamponare” e provare a mantenersi agli studi sono accettabili. La precarietà è il nuovo stile di lavoro e di vita e retribuzioni di 5 euro all’ora sono un miraggio.
Da parte nostra, non possiamo starcene comodamente seduti sul nostro divano e pensare che quando ci immetteremo noi nel mondo del lavoro la situazione nel e del Paese si sarà sbloccata, non possiamo attendere miglioramenti spontanei senza guardare alla realtà: infatti, sempre di più sono gli studenti costretti a lavorare per permettersi di studiare (… e poi ci parlano di diritto allo studio!); inoltre nella stragrande maggioranza delle Facoltà (ops, Scuole!) stage e tirocini sono i nuovi mezzi con i quali si ingannano gli studenti promettendo loro porte spalancate non appena laureati e che non fanno altro che garantire un folto esercito di forza lavoro gratuita ai padroni. E, mentre gli studenti sono sfruttati con i tirocini, costretti ad offrire prestazioni lavorative nella maggior parte dei casi senza retribuzione alcuna, i lavoratori vengono licenziati perchè, dopotutto, se si può avere forza lavoro gratuita perchè non usufruirne e pagarne altra??! Com’è evidente il cerchio si chiude…
E’ il momento di cambiare rotta e di capire che quello per cui oggi sono chiamati a scioperare e lottare gli attuali lavoratori e le attuali lavoratrici è un terreno sul quale non si può arretrare, pena l’arretramento generale.
Non si tratta solo di rivendicazioni pseudo migliorative, quello che vogliamo è costruire l’alternativa ed esserne i principali soggetti.
I primi passi per rimetterci al centro della situazione sono quelli che dobbiamo muovere in autunno, il 18 ottobre a Firenze e il 19 ottobre a Roma si iscrivono in questo percorso di ricomposizione di classe che vuole far riguadagnare centralità alla principale contraddizione che riguarda tutti/e, quella capitale-lavoro.

STUDENTI E LAVORATORI UNITI NELLA LOTTA!
CORTEO
ORE 9.30 AL CAPOLINEA DELLA TRAMVIA ACCANTO ALLA STAZIONE S.M.N.

Collettivo Politico * Scienze Politiche
Rete dei Collettivi Fiorentini

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