Microsoft apre una nuova finestra sul profitto e la visualizza @ pieno schermo su Nokia

Pubblichiamo un altro articolo/approfondimento, tratto dal nostro cartaceo numero 10, uscito la scorsa settimana.

Nel lontano 1995, quando Windows 95′ vide la luce, Bill Gates si espresse così sul fenomeno internet che a quel tempo muoveva i primi passi: “Internet? It’s just a passing fad”. Quello che sarebbe diventato, solo qualche anno più tardi, il principale mezzo di comunicazione di massa, per Gates era soltanto “una moda passeggera”. Gates cercò di rimediare, dal momento che si accorse di quanto fosse necessario includere in un sistema operativo “decente” un web browser e un client di posta. Tentò di inserire prepotentemente Internet Explorer come unico browser e Outlook come unico client di posta elettronica nelle successive versioni di Windows. L’antitrust americano non gliel’ha mai perdonato. La Microsoft è sopravvissuta al suo misfatto solo grazie al lavoro precedentemente svolto: i suoi sistemi operativi erano i più diffusi e chiunque sviluppava software per la rete (che fossero programmi p2p, tools vari, o i giochi che hanno animato le nostre infanzie) non poteva esimersi dal diffonderne una versione per windows.

L’errore di sottovalutare la rete è stato forzatamente perdonato alla Microsoft dalla rete stessa. Anche l’altro elemento della coppia, Nokia, la celeberrima società di telecomunicazioni, ha sottovalutato un fenomeno, quello degli smartphone. Sembra impossibile pensare, oggi, che uno dei primi smartphone che diventarono famosi fu il modello “Communicator 9000” del colosso finlandese. Proprio in questo settore l’azienda del presidente Risto Siilasmaa, negli ultimi anni non viene neppure tracciata, bensì persa nel magma della sezione “Altri”. Questo nonostante la crescita a tripla cifra (113%) delle vendite di Lumia, l’hardware su cui è montato il software Windows Phone. Il mercato dei device portatili è un mercato in espansione e il principale campo di battaglia tra i capitali delle aziende del settore: le sottoscrizioni alla telefonia mobile hanno raggiunto quota 6,5 miliardi nel mondo, per un totale di 4,5 miliardi di utenti unici. Per quanto riguarda le vendite, invece, nel secondo trimestre del 2013 il 55% di cellulari venduti sono stati smartphone, rispetto al 40% dell’intero 2012. Se da un lato gli smartphone e i tablet fanno il botto, dall’altro i Pc sprofondano. Oltre al clamoroso caso Dell, azienda statunitense che nello scorso trimestre ha avuto un calo del -72% dei profitti, anche il colosso cinese Lenovo, proprietario della Ibm, si sta rendendo conto della zavorra rappresentata dai personal computers. Le vendite dei PC di Lenovo sono diminuite del 2,8% su base annuale, mentre le vendite complessive di tablet e smartphone hanno registrato una crescita del 105%. I due sposi sono tremendamente indietro e sono schiacciati dalla concorrenza dei principali blocchi monopolistici: Apple, Google e affini, Lenovo (ex-Ibm).

L’unica risposta possibile è la formazione di un nuovo monopolio, una fusione dal valore di 5 miliardi con un conseguente salto del 47% in borsa del titolo Microsoft/Nokia in un solo giorno! Per noi questa fusione americo-finlandese, insieme alle precedenti menzionate, sono solo la conferma delle tendenze tipiche della fase imperialista, in particolare delle seguenti:
1) concentrazione degli strumenti di produzione e del capitale in una ristretta cerchia di proprietari (e quindi la formazione di monopoli, dando termine all’agognata “libera concorrenza”)
2) fusione del capitale bancario col capitale industriale, e il formarsi, sulla base di questo capitale finanziario, di un’oligarchia finanziaria.

I capitali si concentrano, si fondono, e anche il settore informatico percorre le tappe obbligatorie  già percorse da altre sezioni del capitale. Dal pullulare delle aziende informatiche negli anni, fusioni e acquisti sempre meno eclatanti e sempre più frequenti hanno dato vita all’odierna spartizione di questo mercato: compaq-HP, Sony-Ericsson, Lenovo-IBM, Google-Motorola, Microsoft-Nokia. In questo scenario il fenomeno più curioso è la galassia Samsung, che dal sud-Corea ospita tanto l’Android OS che il WindowsPhone, mettendo in concorrenza, con il suo hardware due ditte di software, Google e Microsoft, la quale pur di concorrere nel settore hardware con la sua stessa alleata parziale, convola a nozze con Nokia.
Samsung/WindowsPhone VS Samsung/Android, ma anche WindowsPhone/Nokia VS WindowsPhone/Samsung. Gli strumenti che usiamo tutti i giorni per comunicare dimostrano che se l’imperialismo riesce a essere unitario e coalizzato nello schiacciare i lavoratori (si pensi alla situazione della Foxconn in Cina), gli imperialisti non riescono ad essere uniti tra di loro, perché divisi dalla concorrenza.

La loro divisione interna è uno spazio politico in cui i lavoratori potranno, un giorno, provare a ribaltare i rapporti di forza a loro favore. Le disunioni e le crepe tra i vari blocchi e tra i vari mattoni di questo muro unitario, lasciano penetrare, ogni tanto, qualche raggio di luce.

Mark Lenders su Cecchin-I-OS

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