Livorno – Un consultorio autogestito all’ex mutua occupata, contro la disinformazione

Oltre al Centro Riuso e Riciclo e all’Ostello Autogestito, l’Ex Mutua di Via Ernesto Rossi ospita da qualche tempo anche un Consultorio Socio-Sanitario Autogestito. In questo spazio, a metà tra un ambulatorio medico e uno studio, si alternano vari professionisti del settore socio sanitario per offrire gratuitamente consulenze e consigli orientativi. Al momento infatti un medico di base, un infettivologo, una logopedista, una psicoterapeuta  e un’educatrice, dedicando due ore al mese a questo progetto potenziano un sistema sanitario sempre più lontano dai cittadini e altri incontri sono tuttora in corso al fine di arricchire ulteriormente il “pacchetto sanitario” offerto.

Il progetto del consultorio autogestito è nato in seno alle “Stregatte”, il Collettivo Genere dell’Ex Caserma Occupata ed è stato definito in mesi di incontri e confronti grazie ai tanti contributi di molte realtà, sia “del settore”, come ad esempio l’associazione P24, impegnata da quasi venticinque anni nella prevenzione e nella lotta all’AIDS, ma anche “non addette ai lavori” come l’USB, che ci ha e sta dando una mano fondamentale per venire in contatto con le comunità straniere e infine quello di singole donne interessate, come molte ex appartenenti del Collettivo “C-Attive”.
Lo scopo che ci siamo prefissate è primariamente quello di rispondere, almeno in parte, ai vuoti, logistici e d’informazione, oltre che di servizi, che i tagli delle recenti riforme hanno apportato al Sistema Sanitario, soprattutto e come sempre alle fasce più povere e più socialmente fragili. Per intere fasce di popolazione, per esempio per chi non ha una residenza fissa, e quindi un medico di base di riferimento, accedere alle cure sta diventando complicato e spesso troppo gravoso al livello economico. Le spending reviews degli ultimi due anni hanno tagliato tutta una serie di erogazioni, ad esempio di posti letto in ospedale, aumentando invece enormemente il costo dei ticket sanitari e questo, quando non è causa diretta di danni alla salute, va quantomeno a discapito di una corretta prevenzione in tutti gli ambiti, da quelli vitali, pensiamo ad una cardiopatia o anche al diabete, ad altri comunque importanti, come quelle odontoiatriche, la cura della vista o delle intolleranze alimentari, sempre più in aumento e con conseguenze non sempre lievi sul piano della qualità della vita.

Inoltre non possiamo dimenticare il crescente numero di migranti, il cui diritto alla tutela sanitaria è messo seriamente a rischio sia dalle spending reviews sanitarie, sia dalle altre leggi che regolano la loro esistenza in Italia. La legge Bossi- Fini infatti collega il diritto ad avere il permesso di soggiorno all’avere un contratto di lavoro e questo, oltre ad essere inumano di per sé, diventa insostenibile dal momento che neanche tutti i permessi di soggiorno danno luogo all’iscrizione gratuita al Sistema Sanitario Nazionale; chi ha il permesso inferiore a tre mesi non ne ha diritto, ad esempio.

Fino a poco tempo fa il problema era poco percepito, grazie anche al fatto che Livorno, per fortuna, continua ad essere una città fondamentalmente solidale, non vogliamo affatto negare che chi si presenta al Pronto Soccorso venga curato e non vogliamo fare allarmismi inutili, ma il problema c’è, lo avvertiamo quotidianamente. Tutte le settimane infatti, sono tante le richieste, le segnalazioni, o le semplici testimonianze  che raccogliamo,  e che ci confermano la necessità dello spazio che abbiamo creato, nonostante le mille difficoltà quotidiane e la ovvia impossibilità di apportare concretamente cure e prescrivere medicinali direttamente al Consultorio.

Infatti, anche lasciando perdere i tagli, che già non è semplice, resta il fatto che tra il diritto alla salute e il suo effettivo godimento da parte di tutti rimane l’ostacolo dell’elefantiasi del sistema burocratico, con i suoi iter tortuosi per avere un accesso alle cure che sia anche sostenibile economicamente laddove c’è una minima disponibilità, o gratuito se non ve n’è nessuna, per cui le consulenze di questi medici e specialisti hanno anche questo senso, il restituire un po’ di reale diritto alla tutela sanitaria e soprattutto un supporto per  orientarsi efficacemente nella giungla legislativa e regolamentare che ammorba il settore sanitario. Gli orari delle consulenze sono affissi mensilmente presso il consultorio e ogni singolo appuntamento viene ricordato tramite Facebook sulle pagine dell’Ex Caserma Occupata e su quello dell’Ex Mutua Occupata.

http://www.livornoindipendente.it/template/lotte-sociali/303-un-consultorio-autogestito-presso-l%E2%80%99ex-mutua-occupata-per-arginare-la-disinformazione

febbraio 2014

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