Giovedì sera apericena e concerto per Voci dalla Macchia

http://www.inventati.org/cortocircuito/wp-content/uploads/2014/03/1613954_743062309051336_876127702_n.jpgDalle ore 20.00 apericena

a seguire musica dal vivo con i

Suonatori Terra Terra (musica popolare resistente)

L’incasso della serata servirà a sostenere spese legali in relazione al tentativo di occupazione del novembre 2011

Nel novembre 2011 tentammo di riappropriarci di un edificio all’interno dell’area ferroviaria di Pontassieve, facente parte quel complesso di 9 ettari costituito da palazzine e strutture abbandonate da due decenni su cui vertono interessi milionari, già scenario nel 2006 di una precedente occupazione.

La risposta dei solerti carabinieri di paese giunse alle 9 del mattino seguente.

In 6 ci barricammo sul tetto e li resistemmo per ben due giorni, mentre un presidio solidale in un clima determinato ma festoso, tra incursioni e danze, cercò di giocare ogni sua carta.

Le forze dell’ordine mobilitarono decine di pattuglie e mezzi, dedicandoci ore ed ore di straordinari. L’ultimo dei 2 giorni di resistenza fu sprigionata una potenza di fuoco da contesto di guerra con decine di uomini in assetto anti sommossa e blindati.

Nella piccola Pontassieve si espresse un eloquente esempio di tutte quelle grandi o piccole rivolte che debbono esser sedate dal pugno di ferro dello Stato, come ad esempio dimostrano le lotte per le piccole o grandi opere di devastazione, le rivendicazioni di lavoratori ormai ridotti a schiavi, le lotte dei senza casa, dei migranti, dei diversi, degli esclusi.

L’intento è di mettere a tacere ogni forma di conflittualità, traendone vari benefici: riaffermare un potere momentaneamente messo in discussione, man mano erodere le varie pratiche di rivendicazione e movimento (basta volantinaggi,cortei, occupazioni, presidi), difendere gli interessi di tutti quegli sporchi affaristi che trattano i nostri territori come un’unica proprietà privata. L’obiettivo è salvare ad ogni costo lo Stato e l’apparato economico che rappresenta, gettando nel tritacarne tutti gli altri.

Oggi lo Stato ci presenta il Suo conto con 4 capi di imputazione e 5 persone inquisite: invasione di edifici, danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e resistenza.

E’ quindi punito l’intento di squarciare il grigiore di una cittadina-dormitorio, tentando di restituire spazi autogestiti alla collettività, occupandoli, senza sottostare all’obbligo dei permessi o al ricatto degli affitti. E’ punito rimuovere un catenaccio arrugginito per riaprire un cancello chiuso da un decennio, interrompendo un immaginario pubblico servizio. E’ punito impedire ad un qualsiasi mezz’uomo in divisa di puntarci telecamere per alimentare, definire e meglio elargire queste specifiche punizioni. Così come sono punite tutte quelle gesta, tutti quegli individui che, anche se solo per un breve istante, godono nel liberarsi dalle quotidiane catene, disobbediscono agli ordini di un padrone, si ribellano alle sempre più misere condizioni di lavoro, alzano la testa contro le vessazioni poliziesche.

Facciamoci spazio

Voci dalla Macchia

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