Il “piano Hartz”, padre crudele del “jobs act”

Il "piano Hartz", padre crudele del "jobs act"

Vi proponiamo qui una lettura complessa, ma addirittura sintetica rispetto alla documentazione originale. Si tratta infatti della traduzione del “piano Hartz” per come viene riassunto da Wikipedia in versione tedesca. Del resto è bene sapere che la disciplina “moderna” del lavoro dipendente non è più – come sotto il fascismo e il nazismo – affidata a ordini “semplici”, autoritari e riconoscibili come tali. Ma a “dispositivi complicati”, interconnessi, difficilmente leggibili dai “sottoposti”, che vengono schiacciati più facilmente sotto il peso dell’ignoranza che non dala violenza bruta. Quest’ultima resta sullo sfondo, come manganello di riserva; ma il suo occultamente consente di definire queste prassi “pienamente democratiche”.

L’essenza del “piano Hartz” è stata illustrata in poche parole dal suo stesso architetto (Peter Hartz, membro del consiglio d’amministrazione della Volkswagen): “è uscito fuori un sistema attraverso il quale i disoccupati vengono disciplinati e puniti“.

Mentre l’obiettivo generale è stato allora confessato altrettanto seccamente dall’economista Rudolf Hickel:

Il motivo prioritario è soprattutto la riduzione della spesa sociale. Abbiamo una disoccupazione alta, abbiamo una spesa elevata dovuta alla disoccupazione. L’obiettivo prioritario è semplicemente il risparmio“.

Dunque nessuna grande visione etica o progettuale, nessun disegno di società migliore. Solo un drastico taglio della spesa pubblica da perseguire con una riduzione del welfare (comunque a livelli infinitamente superiori a quelli residui in Italia), la precarizzazione del lavoro e la compressione salariale, il disciplinamento della forza lavoro in esubero (disoccupati, licenziati, ecc). Il concetto fondamentale, quello che muove l’ideologia del piano Hartz, è che se sei disoccupato è colpa tua. A partire da questa colpevolizzazione, di cui andrebbe convinto anche il singolo individuo in difficoltà, si ridefinisce un sistema di premi e punizioni finalizzato a rendere disponibile il singolo a qualsiasi occupazione, a qualsiasi salario. Il fenomeno die „mini job“, a 400 euro al mese, non è neppure il punto più basso di questa re-schiavizzazione della forza lavoro.

È da sottolineare, infine, che la composizione della commissione che ha realizzato il piano comprende tutto il gotha delle figure dominanti il capitalismo tedesco: banche, multinazionali, confindustria, sindacati, università. Al contrario che in Italia, insomma, il potere si occupa di te fino all’ultimo dettaglio. E può diventare un incubo quasi peggiore del completo abbandono in cui vivono i nostri disoccupati.

Tra le conseguenze più rilevanti del piano Hartz, se leggete bene i testi, la rottura completa dei rapporti familiari (gli obblighi di responsabilità dei genitori verso i figli e e viceversa). Sembra echeggiare il motto satanico di Margaret Thatcher: “non esiste la società, esistono solo degli individui”. Sarai solo per sempre, a te ci penserà però il capitale, spremendoti fino all’ultima goccia, grazie anche all’immensa forza dello Stato. Poi, ciao…

L’utilità di questa pubblicazione ci sembra evidente: lungi dall’essere una bizzarria teutonica, lo spirito del piano Hartz deve attraversare tutta l’Unione Europea. E il jobs act renziano, sia pure in forma frammentari e stracciona, ne riprende molti spunti, oltre che – naturalmente – la logica strutturale; se non lavori è colpa tua. La facilità con cui in Germania è stato imposto dipende esclusivamente dalla “scarsa resistenza” del movimento dei lavoratori, indebolita da sindacati compli e livelli salariali elevati nei settori trainanti.

La fatica della traduzione è stata assunta da Sveva Harttner, che ringraziamo calorosamente.

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Piano Hartz

da Wikipedia versione tedesca, traduzione informale sintetica

(http://de.wikipedia.org/wiki/Hartz-Konzept#Hartz_IV_ab_1._Januar_2005)

Il piano Hartz è una definizione per proposte della commissione „servizi moderni al mercato del lavoro“, che in Germania ha lavorato sotto la guida di Peter Hartz e presentato la propria relazione nell’agosto 2002.

La commissione è stata insediata dal governo di Gerhard Schröder. Ha fatto proposte per impostare in modo più efficiente il mercato del lavoro in Germania e riformare il collocamento. All’avvio di questo lavoro diede luogo la scoperta del fatto che l’Agenzia Federale per il Lavoro (Bundesanstalt für Arbeit) abbelliva le statistiche e aveva una grossa quantità tra impiegati amministrativi (ca. 85000) rispetto ai mediatori (ca. 15.000). Obiettivo del piano Hartz era di dimezzare nel giro di quattro anni il numero di disoccupati che all’epoca era di 4 milioni.

Per agevolare l’iter legislativo, i provvedimenti vennero suddivisi in singole leggi per la riforma del mercato del lavoro con le sigle Hartz I, Hartz II, Hartz III e Hartz IV; le singole leggi sono entrate in vigore gradualmente tra il 2003 e il 2005. Modifiche sono avvenute a partire dal 2006, vedi Arbeitslosengeld II (indennità di disoccupazione II).

Commissione Hartz

Composizione

La Commissione per Servizi Moderni al Mercato del Mercato è stata insediata il 22 febbraio 2002. Lista dei componenti (con incarico dell’epoca):

Norbert Bensel, CdA DaimlerChrysler Services AG

Jobst Fiedler, Roland Berger Strategy Consultants

Helga Spindler ha criticato il fatto che insieme alla Bertelsmann Stiftung venne costituito il gruppo di lavoro non di nomina pubblica „Riforma del sussidio di disoccupazione e sociale“, che poi ha preso parte alla formulazione delle politiche concrete a livello centrale

Proposte della Commissione

Il piano Hartz per la riforma del mercato del lavoro comprende 13 „moduli innovativi“. Al centro della promozione del lavoro deve trovarsi la prestazione integrativa da parte del disoccupato. La commissione ha proposto i seguenti elementi:

Doppio ordine del cliente: chi cerca lavoro e datore di lavoro – servizio migliore per i clienti – Jobcenter

Gli uffici di collocamento assumono un nome che imita il modello inglese “JobCenter”. Oltre ai servizi prestati dal collocamento, i JobCenter prendono in carico anche la consulenza e l’assistenza svolta dall’ufficio per l’assistenza sociale, degli uffici per l’assistenza giovanile, alloggiativa, la consulenza per tossicodipendenze e debiti e sono l’interfaccia con l’agenzia di servizi relativi al personale (Personal-Service-Agentur (PSA). I mediatori del collocamento ora sono nominati gestori dei casi (Fallmanager), vengono liberati da compiti amministrativi e accessori e si concentrano sulla cura delle relazioni e sull’acquisizione di posti.

Intermediazione rapida che prende in considerazione la famiglia e aumenta la velocità della intermediazione

I lavoratori hanno l’obbligo di informare immediatamente della possibile disoccupazione a seguito di un licenziamento, in modo che possa attivarsi tempestivamente un impegno di intermediazione. Una comunicazione ritardata comporta detrazioni all’indennità di disoccupazione. Diverse misure sono tese ad accelerare l’intermediazione e ad impostarla in modo tale da prendere in considerazione la famiglia. Disoccupati che hanno una famiglia a carico nell’intermediazione ricevono un trattamento privilegiato. Per una migliore conciliazione tra famiglia e lavoro vengono costruite capacità aggiuntive per l’assistenza ai bambini.

Nuova ragionevolezza/sostenibilità e volontarietà

La ragionevolezza viene riformulata secondo criteri geografici, materiali, funzionali e sociali, ai fini dei quali conta anche la situazione famigliare. Così da un disoccupato giovane e solo si pretende di più per quanto riguarda la mobilità, di quanto viene richiesto ad un disoccupato che ha la responsabilità per famigliari. Se un disoccupato rifiuta un’occupazione, deve provare che l’occupazione rifiutata non era sostenibile. I periodi di sospensione del pagamento dell’indennità di disoccupazione vengono utilizzati in modo differenziato secondo le diverse casistiche.

Giovani disoccupati – Credito per l’apprendistato (AusbildungsZeit-Wertpapier)

I JobCenter assumono la responsabilità per una ricerca attiva di entrambe le parti per un posto di praticantato o apprendistato. Si vogliono sviluppare nuove professioni che prevedono l‘apprendistato. Va intensificata l’offerta di moduli di qualificazione delle professioni che già prevedono l’apprendistato per giovani disoccupati. Con il credito per l‘apprendistato (AZWP) si vogliono finanziare posti di apprendistato aggiuntivi. L’attuazione dell’AZWP avviene attraverso una fondazione di pubblica utilità.

Incentivazione di lavoratori più anziani e „BridgeSystem“

Per superare la disoccupazione di lavoratori più anziani vengono proposti due percorsi: per una maggiore integrazione dei disoccupati più anziani nel mercato del lavoro, l’assicurazione sul reddito che sostituisce la preesistente assicurazione contro la disoccupazione, integra una parte della perdita di salario che si produce con l’assunzione in un posto di lavoro con un salario inferiore. Inoltre per i lavoratori anziani il contributo all’assicurazione contro la disoccupazione viene ridotto quando iniziano una nuova occupazione. Vengono ampliate le possibilità di lavoro a termine per i lavoratori anziani. D’altro canto attraverso il „BridgeSystem“ i disoccupati anziani, su richiesta, a partire dai 55 anni possono rinunciare al sussidio di disoccupazione e all’assistenza del JobCenter. Invece del sussidio di disoccupazione ricevono una prestazione mensile calcolata senza spese aggiuntive e la protezione piena dell’assicurazione sociale.

Unificazione di indennità di disoccupazione e sussidio sociale

Per evitare un aggravio amministrativo e mancanza di trasparenza e per migliorare la conciliazione e la responsabilità, in futuro chiunque riceva un sussidio viene assistito da un unico ente. Ci saranno tre tipi di prestazioni:

  1. Arbeitslosengeld I – indennità di disoccupazione I è una prestazione assicurativa finanziata con contributi, che per entità e durata coincide con le regole preesistenti
  2. Arbeitslosengeld II indennità di disoccupazione II è una prestazione finanziata dalla fiscalità, in funzione dello stato di bisogno, per garantire il sostentamento di persone disoccupate idonee al lavoro che spetta dopo l’erogazione dell’indennità di disoccupazione o quando non sussistono i requisiti per l’indennità di disoccupazione.
  3. Sozialhilfe – sussidio sociale che corrisponde al sussidio sociale per inabili al lavoro.

Bilancio occupazione – Sistema di bonus per le imprese

Tutte le imprese sono invitate a dare seguito alla propria responsabilità per la garanzia e la creazione di posti di lavoro. I JobCenter e i KompetenzCenter (centro di competenza) sostengono le imprese e per questo offrono consulenza occupazionale nei settori del diritto del lavoro, dell’impostazione delle condizioni di lavoro, ecc. Le imprese con uno sviluppo occupazionale positivo ricevono un bonus nell’assicurazione contro la disoccupazione.

Costruzione di Agenzie di servizi relativi al personale (Personal-Service-Agenturen (PSA)) – Formazione continua contigua all’impresa/occupazione – Integrazione di persone per le quali è difficile l‘intermediazione

La PSA è uno strumento per la riduzione della disoccupazione. L’obiettivo è di superare ostacoli all’impiego e la possibilità di reintegrare rapidamente i disoccupati nel mercato del lavoro primario con una nuova forma lavoro di temporaneo orientata all’intermediazione. Le PSA sono unità organizzative a sé stanti e lavorano per il collocamento e su suo incarico. L’obbligo del disoccupato di accettare un lavoro nella PSA risulta dalle regole e dalla ragionevolezza. Il rifiuto è legato a riduzioni della prestazione. Durante il periodo di prova, viene erogato un salario netto pari di importo pari all’indennità di disoccupazione, successivamente il salario contrattuale della PSA. Se un lavoratore passa in un rapporto di lavoro regolare, riceve il salario normale. Le limitazioni legislative della legge sul lavoro temporaneo vanno rimosse.

Nuova occupazione e riduzione del lavoro nero attraverso „Ich-AG“ e „Familien-AG“ („Io-SpA“ e „Famiglia-SpA“) con copertura assicurativa piena – Mini-Job con contributi forfettari e lavoro domestico

Con i due nuovi strumenti Ich-AG e Mini-Job vengono presentati nuovi strumenti per superare il problema del lavoro nero. La Ich-AG mira a ridurre il lavoro nero dei disoccupati, i Mini-Jobs mirano ridurre il lavoro nero nei servizi e nel lavoro domestico. La soglia di reddito per i Minijobs per il lavoro domestico va elevata a 400 Euro mensili, viene semplificata la riscossione dei contributi per l’assicurazione sociale (contributo forfettario per assicurazione sociale del 12%).

Personale –Controlling trasparente – Sostegno-IT più efficiente di tutti i processi – Struttura organizzativa – autonomia ammnistrativa – Attività di ricerca relativa al mercato del lavoro – Change Management

L’Agenzia Federale (BA) per il lavoro opererà secondo un nuovo modello guida che diventa in un nuovo filo conduttore per ogni collaboratore e un nuovo piano di gestione del personale. All’interno della BA vengono impostati in modo diverso i rapporti di lavoro. Ci saranno molti cambiamenti: di questi fanno parte un regime unitario nuovo per il pubblico impiego, la gestione degli uffici di collocamento secondo risultati concordati o predefiniti, lo sviluppo del Controlling, il sostegno pervasivo di tutti i processo attraverso l‘IT e accesso pubblico a informazioni e servizi tramite Internet e enti di auto-informazione. La struttura organizzativa in futuro avrà due livelli: centrale e uffici di collocamento che rispondono alla domanda dei clienti attraverso i JobCenter. Inoltre in ogni Land viene istituito un KompetenzCenter.

Trasformazione degli ufficio di collocamento regionali in KompetenzCenter per nuovi posti di lavoro e sviluppo dell‘occupazione – Avvio nei nuovi Länder (ex-DDR)

Gli uffici di collocamento regionali vengono trasformati in KompetenzCenter, i cui incarichi di politica occupazione sono finanziati dalla fiscalità. I KompetenzCenter mettono in rete e coordinano la politica economica e del mercato del lavoro anche oltre i limiti amministrativi. Offrono a Länder, capoluoghi di provincia, comuni, imprese e ordini soluzioni e risorse complementari. Fungono anche da interlocutore principale per le grandi imprese, sostengono i JobCenter nella consulenza di imprese piccole e medie, sono punti di collegamento nei confronti delle amministrazioni regionali, coordinano programmi di qualificazione interregionali e fanno ricerche sulle tendenze e il mercato e del lavoro.

Finanziamento delle misure per la riduzione della disoccupazione

Attraverso il concetto di JobFloater il finanziamento della disoccupazione viene sostituito dal finanziamento del lavoro. Se un’impresa assume un disoccupato al termine del periodo di prova e crea un nuovo posto di lavoro, ha la possibilità di accedere ad un pacchetto di finanziamenti sotto forma di un prestito. Questa offerta vale per imprese piccole e medie nei vecchi e nei nuovi Länder. Con un nuovo JobFloater dell’importo di 100.000 Euro (50.000 Euro di credito di sostegno, 50.000 Euro di prestiti subordinati) e un’erogazione per 100.000 lavoratori all’anno risulterebbe la necessità di un finanziamento pari a 10 miliardi di Euro annui. Se nei prossimi tre anni il numero di disoccupati venisse ridotto di due milioni, in base a stime di massima basate sui canoni attuali si otterrebbe un effetto risparmio per un ammontare di 19,6 miliardi di euro per indennità e sussidio di disoccupazione – risorse che possono essere utilizzate per la promozione di Ich-AG o Familien-AG e nelle PSA.

Masterplan – Contributo dei „Professionisti della nazione“

Contro la disoccupazione devono agire non solo politici, sindacalisti e imprenditori o addirittura i disoccupati da soli, ma deve nascere una rete estesa di progetti concreti per la soluzione dei problemi legati alla disoccupazione, una rete alla quale dovrebbe partecipare il maggior numero possibile di persone con diverse sfere di attività. La commissione Hartz ha cercato di riassumere questo concetto nel termine „Profis der Nation“; si intendono praticamente tutti coloro che hanno delle attività: politici, collaboratori della BA, imprenditori e manager, funzionari sindacali e rappresentanti sindacali, rappresentanti delle associazioni economiche e datoriali, insegnanti, sacerdoti, giornalisti, artisti, responsabili di enti sociali, iniziative di disoccupati e gruppi di autoaiuto.

Obiettivo della Commissione era di preparare decisioni sulla base di una discussione tra diversi esperti come consulenti del lavoro, politici e manager.

Attuazione

Le proposte della commissione sono state realizzate in quattro fasi (da Hartz I a IV):

Hartz I dal 1 gennaio 2003

Prima legge per servizi moderni al mercato del lavoro

Continua su http://www.contropiano.org/lavoro-conflitto/item/23047-il-piano-hartz-padre-crudele-del-jobs-act

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