Non sono due personaggi di una soap ma due militanti che hanno subito violenza dalla polizia

Pubblichiamo da http://www.dada-tv.org/ i comunicati sulla giornata del 12 aprile a Roma, rispetto alla strumentalizzaione e al moralismo imperanti dopo le cariche della polizia. A tutti gli arrestati va la nostra solidarietà: tutti liberi!

La nostra è la società dell’apparire si sa e si nutre di immagini. Così la foto di Andrea, che con un abbraccio, difende Deborah dalla violenza dei poliziotti attraverso il web ha fatto il giro del mondo dando una ribalta mediatica ai due ventenni che non si aspettavano e non volevano. Per chi si nutre morbosamente di cronache, rosa o nere che siano, è un’altra occasione per speculare ma Andrea e Deborah rifiutano i caroselli. Hanno subito violenza dalla polizia ma non denunceranno i poliziotti perché se non si fidano della polizia ancora di meno si fidano della magistratura. I media poi, in assemblea loro lo dicono senza mezzi termini, se servono a dare risalto ad una lotta collettiva ben vengano ma se vogliono trasformarci in un Romeo e Giulietta da soap opera si sognino di intervistarci. Sono giovani ma le idee le hanno chiare a a Roma non ci sono andati per fare una scampagnata ma per un chiaro impegno politico che portano avanti da tempo, nonostante, la giovane età. Sono militanti con la “m” maiuscola come non se ne vede in nessun partito ma solo in movimenti che praticano l’autorganizzazione. All’assemblea del Matteotti Occupato intervengono e ascoltano i tanti interventi. La discussione verte sui fatti di Roma e sul come gestire mediaticamente la vicenda. Del resto in molti hanno, giustamente, approfittato delle immagini per tornare a chiedere il numero identificativo sui caschi dei poliziotti. L’immagine del dirigente della polizia che passeggia su Deborah rende meno orecchiabile il motivetto della violenza dei black block. Chi era a Roma ha visto chiaramente che la violenza, ancora una volta, è venuta dagli squadristi in divisa e non da chi manifestava per il sacrosanto diritto all’abitare. Anche nel PD, sembra incredibile, si sono levate voci contro l’operato della polizia. Mentre il sociologo Luigi Manconi chiede il numero per identificare gli agenti in servizio. La senatrice Manuela Granaiola annuncia un’interrogazione parlamentare sulla vicenda. Anche su questo Andrea sembra essere risoluto: “chi gliela chiesta.” La solidarietà del PD non piace e come potrebbe essere diversamente visto che il dramma casa e il job act sono robe del PD. La stessa repressione che a Viareggio si è manifestata con la denuncia verso una trentina di compagni che hanno occupato lo stabile di via Matteotti e che a Roma ha visto ancora una volta la celere brandire manganelli e sparare lacrimogeni è volontà del PD.

Numerosi i fermi e gli arresti che hanno caratterizzato il dopo manifestazione di Roma e che ci confermano di quale clima irrespirabile il nuovo governo Renzi abbia creato nei confronti dei movimenti sociali che non intendono piegare la testa ai ricatti padronali.

La Brigata Sociale Antisfratto sulla violenza della polizia a Roma

Tutte le realtá politiche e sociali che compongono la Brigata Sociale Antisfratto (Caracol, Blocco Anticapitalista, Centro Sociale S.A.R.S), l’Unione Inquilini e le famiglie in lotta per il diritto alla casa di Viareggio, intendono, con questo comunicato, esprimere tutta la loro vicinanza, solidarietà e complicità con Andrea e Deborah, i due ragazzi diventati, loro malgrado, il simbolo della manifestazione contro precarietà e austerity del 12 aprile, così come intendiamo esprimerla a tutti i feriti, arrestati, denunciati della giornata.
Lo sciacallaggio mediatico scatenato intorno ai due compagni scesi in pullman a Roma insieme a noi, vorrebbe focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica su un singolo gesto (nobile ed altruistico da una parte, bieco e vile dall’altra) oscurando totalmente le reali motivazioni che li hanno portati, insieme ad altre 20000 persone, a manifestare il loro dissenso e voglia di una società migliore per le strade della capitale e la reale portata della risposta poliziesca vista quel giorno.
Potremmo raccontare il nostro punto di vista sul singolo episodio,cosi come tanto da dire ci sarebbe su chi ci ha aiutato a soccorrere i ragazzi piuttosto di chi si è rifiutato di accompagnarli in ospedale,o della presenza al pronto soccorso dei funzionari della digos,per identificare e denunciare chi aveva bisogno di aiuto a causa del loro operato criminale,oppure potremmo accodarci alle voci “legalitarie” che invocano la sospensione e la condanna dell’agente incriminato…ma già tante parole vengono spese,spesso a vanvera, nella ricostruzione dei fatti e della “giustizia” dello stato abbiamo imparato a nostre spese a diffidare,coscienti che certi comportamenti non sono l’operato di poche mele marce ma il modus operandi delle forze di polizia tutte e dei loro mandanti politici.
Quotidianamente ci troviamo, tutti insieme, a fare i conti con la progressiva sottrazione di diritti, a scontrarci con gli attacchi sferrati da governi borghesi e padroni di turno, cercando di difendere e rivendicare una casa, un salario decente, una sanità pubblica, piuttosto che servizi sociali o un’istruzione realmente accessibili per tutti.
Dal job act al piano casa del ministro Lupi chi ci governa attacca violentemente quei soggetti che già oggi pagano sulla propria pelle la crisi e le politiche criminali portate avanti dagli alfieri europeisti dell’austerity e dai loro servi a marchio PD. E chi prova ad autorganizzarsi per resistere e creare qualcosa di diverso, di migliore e solidale, viene additato e criminalizzato come se fosse un pericoloso terrorista,per non parlare dell’ormai onnipresente tentativo di dividere i movimenti in manifestanti buoni e manifestanti cattivi.
In questo momento di clamore mediatico, senatrici e politicanti vari si accalcano per esprimere solidarietà e lanciare proclami sulla “democratizzazione” delle forze dell’ordine.
Ma quando quelle stesse divise buttano una famiglia in mezzo alla strada o caricano selvaggiamente un picchetto di lavoratori dove è questa banda di scaldapoltrone?
Ha senso parlare di una singola mela marcia quando certi comportamenti sono la prassi quotidiana?
L’Europa che viviamo oggi è fatta di quasi 30 milioni di disoccupati, più di 100 milioni di cittadini, immigrati e non, a rischio povertà, 11 milioni di case vuote, con un fabbisogno abitativo che potrebbe essere potenzialmente soddisfatto al 130% ma chi prova a denunciare e a resistere attivamente a questo desolante scenario viene caricato,denunciato,criminalizzato.
A Roma noi abbiamo visto una piazza riempita da soggetti reali,da immigrati,lavoratori precari e non,studenti,disoccupati,famiglie senza casa,tutti uniti dalla voglia di una vita migliore,dalla ricerca di quella dignità che tentano di strapparci ogni giorno.
Abbiamo visto la possibilità e l’urgenza di continuare a costruire tutti insieme un percorso che ci porti fuori dai pantani dell’impero.
A fianco di Andrea,Debora,Ugo e tutti gli altri compagni,per ribadire,se ancora fosse necessario,che non esistono violenza,lacrimogeni o carceri che possano fermare la nostra voglia di vivere…o quella della bimba nata al Matteotti Occupato quella notte stessa…
CASA,SALUTE,REDDITO,ISTRUZIONE…DIGNITà PER TUTTI/E.
Brigata Sociale Antisfratto Viareggio
Unione Inquilini Viareggio

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