Viareggio – Testimonianze importati sulla morte di Daniele Franceschi

Sembra esserci una svolta nelle indagini sulla morte di Daniele Franceschi. Le testimonianze di un detenuto e di una guardia carceraria che finalmente s’è decisa a parlare creano uno squarcio nell’omertà che la magistratura e il governo francese avevano tenuto fino ad oggi.

Le condizioni di salute di Daniele Franceschi sono descritte gravi e fanno emergere una volontà precisa di non soccorrerlo.

Alle 7,30 del 25 agosto il detenuto Abdel Benboukha constata che Daniele Franceschi non sta per niente bene. Da due giorni presenta difficoltà respiratorie e dolori al petto e alla spalla sinistra. Appena rientrato in cella, dopo un turno di lavoro, alle 11.30 e vedendo che il compagno di cella stava ancora male decide di informare il sorvegliante del secondo turno del mattino, blocco “B”, chiedendo l’intervento di un infermiere. Tra le 12 e le 13 lo stesso Abdel incontra le due infermiere oggi rinviate a giudizio per omicidio colposo.

Le infermiere diranno ad una guardia carceraria che Daniele ha assunto i farmaci previsti e che tutto è sotto controllo. Niente di più falso. Daniele sta male e la sua condizione sembra aggravarsi.

In mattinata Daniele era stato visto dal dottor Jean Paul Estrade, dell’Unità consultazione e trattamento ambulatoriale del carcere.

Il quale aveva eseguito elettrocardiogramma e prelievo del sangue che viene inviato, per le analisi, all’ospedale di Grasse dal quale il dottor Estrade e la sua unità dipendono. In quelli esami, disponibili sin dalle ore 13, si nota un aumento degli enzimi cardiaci ma fino alle 18.59 nessuno consulta quegli esami. A quell’ora è troppo tardi Daniele Franceschi è stato già dichiarato morto da oltre un ora precisamente alle 17.50.

Per la morte del giovane viareggino sono accusati di omicidio colposo il medico del carcere e due infermiere, mentre l’ospedale civile di Grasse dovrà rispondere civilmente e dal punto di vista risarcitorio. Appaiono, tuttavia, palesi le responsabilità dell’intera macchina carceraria. Il 16 e 17 settembre presso il tribunale di Grasse inizierà il processo dove saranno chiamati a testimoniare anche il suo compagno di cella e la guardia carceraria.

Mamma Cira attende delle verità e con lei tutti quelli che si battono contro le morti nelle carceri in continuo aumento in tutta Europa.

da http://danielefranceschi.wordpress.com/, leggi anche:

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