Sgomberato (e ripreso) il Fondo Comunista delle case minime

Aggiornamenti sulla situazione al fondo comunista delle case minime (riceviamo e pubblichiamo da un’occupante):

Per chi non lo sapesse, in mattinata, una delle nostre compagne ha ricevuto una visita poco gradita da alcuni agenti in borghese della polizia municipale, accompagnati dal “solito fabbro” e un geometra comunale.

Alla compagna, denunciata qualche mese fa per la rioccupazione del nostro spazio, è stato chiesto di dirigersi al Fondo per una perquisizione del posto sotto mandato della procura.

Questa perquisizione, durata alcune ore, ha portato oltre al sequestro dell’immobile stesso, al sequestro di “pericolosi materiali”; volantini e manifesti antifascisti e contro monti, una maschera antigas antiquata e non funzionante ed un documento che raggruppa l’analisi del collettivo sulla società capitalista e che formula una proposta a chiunque del capitalismo ne ha piene le palle.

Per la 5° volta siamo stati buttati fuori, ma questa volta con un sigillo legale.

Al momento il fondo è ancora chiuso e sotto sequestro. Ci interessa però ribadire l’importanza del nostro, come di tutti gli altri spazi occupati, e l’importanza del resistere e del lottare per tenerli.

IL FONDO NON SI TOCCA!

aggiornamento sabato 31

Aggiornamento sulla situazione del fondo comunista delle minime.

Oggi, 31 maggio ore 16.00, il fondo è stato riconquistato.

Il fondo è nostro e non si tocca!

-Dichiarazione n.1 dell’assemblea del fondo comunista:
Il nostro spazio sociale è stato ripreso come forma di resistenza all’ennesimo sopruso.
Ci siamo uniti per resistere, ma non basta più, è tempo di stringersi per passare all’offensiva.
Dobbiamo espandere la possibilità di socialità e di organizzazione tra tutti i proletari.

Operai, studenti, disoccupati, vinceremo tutti organizzati!

I NOSTRI SPAZI SI DIFENDONO CON LE UNGHIE E CON I DENTI!

Leggi anche:

Autogestione in via Rocca Tedalda: dopo lo sfratto di Nardella, ripreso il Fondo

Facebook

YouTube