Boko Haram è una strategia di intelligence? L’attacco terrorista in Nigeria apre la porta ad AFRICOM

Kurt Nimmo

Global Research/ infowars

AFRICOM

I media ufficiali non hanno ancora informato di un mortifero attacco a Gamboru Ngala nello Stato Borno. Secondo un rapporto pubblicato oggi da Vanguard, un giornale nigeriano, il gruppo terrorista jihadista Boko Haram ha attaccato la città e ucciso circa 300 persone.

Il nome ufficiale di Boko Haram è Jama’atu Ahlis Sunna Lidda’awati wal-Jihad, che tradotto dall’arabo significa “Gente impegnata a propagare gli insegnamenti del Profeta y la yihad”. Il gruppo è una derivazione takfir del movimento salafita. I takfir salafiti attaccano altri musulmani e i cristiani che considerano apostati. Boko Haram ha lavorato per imporre la legge islamica della Sharía in Nigeria, nel Nord del Camerun e nel Niger. Ha ucciso cristiani, bruciato chiese, attaccato scuole, commissariati, strutture del governo e ha sequestrato turisti occidentali.

Prima dell’attacco, i media ufficiali hanno pubblicato lunedì un annuncio emesso dal governo di Obama dichiarando che gli USA invieranno consiglieri militari, di intelligence e mantenimento dell’ordine in Nigeria per aiutare il governo a trovare e salvare più di 270 adolescenti sequestrate da Boko Haram.

Secondo il Los Angeles Times, la squadra non sarà utilizzata per scopi militari e condividerà servizi investigativi di intelligence alla ricerca delle studentesse sequestrate il 14 aprile da una scuola secondaria rurale nel nordest prevalentemente mussulmano della Nigeria. Obama ha detto che i sequestri possono “mobilitare tutta la comunità internazionale per fare finalmente qualcosa contro questa orrenda organizzazione”. Nell’ottobre 2013, gli USA hanno definito Boko Haram un gruppo terrorista.

Nel 2012, Obama ha invocato la Risoluzione dei Poteri di Guerra pere aumentare la quantità di personale militare statunitense dispiegato in Nigeria. Il comandante entrante del Comando Africa degli USA (AFRICOM) da allora, il generale David M. Rodriguez, ha detto che le operazioni di Boko Haram minacciavano Nigeria, Camerun, Niger, Mali e Ciad. Rodriguez ha detto che gli USA hanno autorità in Africa in reazione alla minaccia costituita da al Qaida.

Nel 2012, The Nigerian Tribune ha attribuito il finanziamento di Boko Haram al Regno Unito e all’Arabia Saudita, specialmente dell’Al-Muntada Trust Fund. Nel 2005, il Centro per le Politiche di Sicurezza ha dichiarato: “Al Muntada è, in proposito, stato particolarmente attivo nella promozione dell’islamismo allo stile wahabita in Nigeria… Al Muntada… paga perché ai religiosi nigeriani venga fatto il “lavaggio del cervello” in università saudite e si impongano a musulmani nigeriani tramite la sua rete ben finanziata di moschee e scuole”.

Scuole come queste, note come madrasse, sono state fondate in Pakistan durante la guerra segreta della CIA contro l’Unione Sovietica in Afghanistan. Furono finanziate dall’Arabia Saudita e dalla sua rete di opere benefiche. “Tra il 1982 e il 1992, circa 35.000 radicali musulmani di 43 Paesi islamici in Medio Oriente, nel Nord e nell’Est dell’Africa, in Asia Centrale e in Medio Oriente ebbero il loro battesimo del fuoco con i mujaheddin afghani”, scrive Phil Gasper. I mujaheddín afghani produssero alla fine al Qaida e i talebani.

A parte l’appoggio dei sauditi, Boko Haram ha ricevuto aiuto indiretto dalla NATO tramite i mercenari di al Qaida in Libia.

“Durante un’intervista realizzata da Al-Jazeera con Abu Mousab Abdel Wadud, il leader di AQIM dichiara che organizzazioni con base in Algeria hanno fornito armi al movimento Boko Haram della Nigeria ‘per difendere i musulmani in Nigeria e fermare l’avanzata di una minoranza di crociati’. Continua ad essere molto documentato che membri di al Qaida (AQIM) e del Gruppo Libico di Combattimento Islamico (LIFG) che hanno combattuto insieme ai ribelli libici hanno ricevuto armi e appoggio logistico da Paesi del blocco della NATO durante il conflitto libico nel 2011,” scrive Nile Bowie.

AQIM e Boko Haram, tuttavia, in Africa costituiscono una minaccia minore della Cina. “Gli USA e la Francia pianificano di arrestare la minaccia insieme a governi fantoccio in Africa che vorranno sfidare l’influenza economica e diplomatica della Cina nella regione”, scrive Timothy Alexander Guzman.

La Nigeria è il 13° maggior produttore di petrolio del mondo. Tra le altre risorse naturali di questa nazione dell’Africa occidentale vi sono gas naturale, stagno, minerale di ferro, carbone, calcare, niobio, piombo, zinco e terre coltivabili.

“I governi statunitense e francese vogliono assicurarsi che la nuova dirigenza cinese non prosegua le sue relazioni vantaggiose che sono state un successo nel passato con nazioni africane ricche di risorse. Per questo, la “Guerra contro il Terrore” creerà instabilità e danneggerà la crescita economica della Cina. La mission della AFRICOM è di creare guerra in nome della lotta contro il terrorismo e questo è ciò che costituisce veramente gli “interessi di sicurezza nazionale degli USA” in Africa.

Kurt Nimmo è fotografo e disegnatore multimediale a Las Cruces, New México. Visitate il suo eccellente blog senza barriere su www.kurtnimmo.com/blogger.html. Nimmo ha contribuito al libro di Cockburn e St. Clair “The Politics of Anti-Semitism”.

Fonte: http://www.globalresearch.ca/is-boko-haram-an-intelligence-asset-terror-attack-in-nigeria-opens-door-to-africom/5381612

Traduzione per Senzasoste Andrea Grillo, 12.5.2014

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