Il Comune di Campi Bisenzio cancella il murales antifascista nel parco Iqbal

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Riceviamo e pubblichiamo:

Era il giugno del 2012. Con esattezza il 16 e 17 giugno i giorni in cui durante la Festa di Liberazione organizzata dal Circolo Prc di Campi, venne realizzato un murales all’interno del Parco Iqbal.

Fu una giornata di grande festa.

Parteciparono centinaia di persone, Marco Rovelli in concerto, musica e poi dibattiti. La mamma di DAX, Giuliano Giuliani, Iaia, Checchino Antonini.

Decidemmo di realizzare il murales proprio al Parco Iqbal perché minacciato da una svendita selvaggia e dal l’ennesima speculazione edilizia.

Il volto di Dax ucciso da un agguato fascista nel 2003, quello di Lanciotto Ballerini eroe della resistenza. E ancora un pugno che distruggeva la tartaruga di Casa Pound, l’immensa scritta “RESISTENZA”, la dedica a Samb e Diop e a tutte le mamma antifasciste. Infine un messaggio: UN POPOLO SENZA MEMORIA NON HA FUTURO.

Un murales di 20 metri, tra i più belli nel suo genere: si trattava di un messaggio collettivo e anche di un’opera d’arte. Unica e da valorizzare, da ogni punto di vista la si volesse guardare.

Ieri sera, a poco più di due anni dalla realizzazione, il murales non c’era più. Coperto da una mano di vernice bianca. Appena si riesce a scorgere la scritta e il volto di Lanciotto. Un lavoro fatto neanche troppo bene, in fretta e furia e con della vernice scadente. Non è opera dei fascisti però, che hanno ben altre modalità di azione. Ma il risultato è lo stesso: a 70 anni dalla liberazione di Firenze e di Campi una mano di bianco imbratta un murales antifascista.

Probabilmente, come spesso accade in questi casi,il rimpallo delle responsabilità andrà per la maggiore: il tecnico del comune che ha eseguito con solerte precisione il lavoro assegnato, l’assessore che non sapeva, il vicino che si è ripreso il proprio muro nell’indifferenza generale. Non ci interessa indagare le responsabilità tecniche, perché abbiamo ben chiaro quelle politiche. E queste sono precise e chiare.

La passata amministrazione ha dato il via al processo di svendita del Parco Iqbal.

Dentro quella giunta c’era un bel pezzo dell’attuale. Potremmo fare nomi e cognomi. Il sindaco, i vari assessori, ma anche tutti quei cagnolini che per anni hanno scodinzolato ai piedi dello Zar e oggi fanno i selfie con il Renzino di paese, i laboratori civici o sono ad occupare qualche sedia nella associazione di turno o peggio proprio in comune.

Nelle passate settimane troppe volte si è sentito dall’attuale giunta la volontà di rivalorizzare il parco Iqbal, forse anche in risposta all’azione che abbiamo portato avanti dal 2012 in poi. Dovevamo aspettarcelo. Una scritta RESISTENZA di quasi venti metri non poteva essere elemento valorizzante di un parco pubblico per lor signori. Quindi via.. Meglio farla sparire. Meglio farla sparire proprio il giorno fra l’altro in cui inizia “Luglio Bambino”, vetrina per l’amministrazione e per il CIT, la scuola di teatro che da più di vent’anni monopolizza le attività teatrali nel comune.

Sarebbero stati troppi i bambini che avrebbero chiesto, come molti fecero nel giugno 2012, “mamma cosa vuol dire Resistenza?”.

Sarebbe stato difficile allora per qualcuno rispondere.

Avrebbe fatto fatica anche il nostro sindaco.

Lui che in Valibona il 25 aprile nemmeno in elicottero ci è mai venuto.

Lui che in questi giorni non ha trovato neanche il coraggio di schierarsi e issare la bandiera palestinese sul balcone del comune, ma che da buon “vecchio giovane” democristiano vorrebbe che ” il Pd dicesse la sua.. Che non vuol dire schierarsi..”.

Lui che nella propria lista alle elezioni è riuscito ad infilare personaggi che nel tempo libero organizzavano iniziative con Forza nuova, che conclude la propria campagna elettorale nella reggia di Momigli mentre proprio in quella frazione gli sfratti non danno tregua alle famiglie.

Questa la banda che amministra Campi oggi.

Per questo siamo certi che la scelta sia chiara come la responsabilità.

Si riempiono la bocca di buonismo, comunità, partecipazione, attivismo.

 Crediamo che Campi oggi abbia perso un pezzo importante non solo di città, ma anche di futuro.

Portato via da una mano di bianco.

È arrivato il momento di resistere, oggi come ieri.

Per non dimenticare il passato e per non farci rubare il futuro.

Abbiamo appena diramato un appello di solidarietà per il murales antifascista a cui invitiamo tutti ad aderire. Seguiranno aggiornamenti e comunicazioni sulle iniziative in programma.

Per info e solidarietà’ : murales.antifascista@gmail.com

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