Ponte a Niccheri, ostetriche in lotta: Cgil, Cisl e Uil sottoscrivono accordo sulla pelle delle lavoratrici
MATERNITA’ DI PONTE A NICCHERI: TRA MENZOGNE E INGANNI CGIL CISL UIL SOTTOSCRIVONO UN ACCORDO CON LA DIREZIONE AZIENDALE SULLA TESTA DELLE OSTETRICHE. STRAVOLTI I PUNTI PRINCIPALI DELLA VERTENZA.
DELIRANTE E ARROGANTE COMUNICATO SINDACALE DEI CONFEDERALI.
Il 22 settembre si è tenuta presso la direzione aziendale l’incontro richiesto dalle ostetriche dell’OSMA e dal COBAS sul quale era stata aperta da oltre 40 giorni una dura vertenza, ignorata fino a ieri da CGIL CISL UIL e dalla loro rappresentanza in RSU e osteggiata dall’azienda.
La vertenza chiedeva: di porre fine alla precarizzazione assistenziale della maternità, il reintegro dell’unità ostetrica sottratta di notte al fine di garantire una assistenza sicura, qualificata e adeguata nella fase di degenza madre/bambino, pronto soccorso e urgenza, un corretto utilizzo della pronta disponibilità, la quale non poteva essere più utilizzata per sopperire alle unità sottratte un adeguamento reale degli organici, integrando le ostetriche mancanti e mai sostituite.
Le ostetriche tutte unite chiedevano inoltre di contrastare il progressivo snaturamento di un reparto che ha sempre puntato sull’umanizzazione di tutto il percorso nascita. Un argomento più volte sostenuto dalle lavoratrici attraverso le diffide avanzate nel 2013 e nel 2014 alla Direzione Generale da una propria procura legale, snobbate dalla RSU confederale e dai soliti noti e sostenute a pieno dal COBAS.
Ma cosa è successo al tavolo con la direzione aziendale? Qual’è stato il coupe de theatre che ha convinto i confederali a sottoscrivere un accordo con l’azienda, senza sottoporre i contenuti del medesimo ad una consultazione vincolante così come sostenuto dai COBAS?
Si sono davvero rappresentate le istanze delle ostetriche o si è fatto un baratto, una svendita o un misero ricatto?
Grazie solo alla lotta delle ostetriche e alla loro determinazione e all’iniziative dei COBAS l’azienda ha dovuto capitolare sulla 5^ unità mentre in cambio CGIL CISL UIL hanno convenuto di dare il via alla apertura del Punto Nascita Aziendale (??) e di prevedere perciò la revisione del modello organizzativo vigente. Solo a questa condizione la direzione ha concordato il ripristino della 5^ unità di notte. Una apertura di credito non meritata, visto che la dirigenza ha gestito la maternità in modo autoritario e arrogante.
Perché l’Azienda non ha presentato per iscritto al tavolo di confronto il nuovo modello organizzativo, i tempi per la sua realizzazione e le risorse necessarie, le turnazioni e gli orari?
Perché vincolare il reintegro dell’unità sottratta al futuro Punto Nascita? Perché si è messa in essere una modalità poco trasparente di scambio alla meno?
E perché scippare le istanze delle ostetriche senza verificarne la loro volontà?
Di fronte ad una trattativa farsa, in cui non c’è stata alcuna tenacia e perseveranza da chi impropriamente ha sottoscritto un protocollo che è una pericolosa cambiale in bianco verso l’azienda e con il quale in modo autoritario si cerca di modificare la rappresentanza sindacale delle ostetriche che avevano scelto proprio i COBAS per essere rappresentate , la RSU COBAS organizza una
nella quale saranno valutate le iniziative da intraprendere nei confronti dell’azienda e di un accordo confederale che non ha niente della articolata piattaforma sindacale approvata dalle ostetriche.
Firenze 23.9.2014
RSU COBAS COBAS P.I. sanità Firenze
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