Pistoia – Assolti gli occupanti dello Spazio Liberato Ex Breda Est

A oltre sei anni di distanza dai fatti, le deci persone identificate nell’Occupazione dello Spazio Liberato Ex Breda Est sono state assolte dal reato di invasione di edificio. Viene così riconosciuto che gli occupanti non hanno compiuto nessun reato, bensì hanno restituito alla collettività quello spazio.
Di seguito l’articolo del Tirreno:
Non solo, pur invadendo quell’edificio pubblico, non ne avevano alterato la prevista destinazione economico-sociale. Ma anzi: la loro condotta era orientata proprio all’esecuzione di quelle opere di interesse generale necessarie affinché quella vecchia palazzina potesse essere utilizzata per i fini che la stessa amministrazione comunale si era proposta. Nessun reato quindi, in linea con la più recente e condivisa giurisprudenza. Per questo, il giudice monocratico di Pistoia Luciano Costantini ha assolto i dieci imputati finiti sotto processo in seguito all’occupazione, nell’aprile 2008, della cosiddetta “palazzina effe”, che, all’ex Breda est, si affaccia su viale Pacinotti.

Un’occupazione che solo tre mesi dopo, grazie all’accordo con la Spes, avrebbe portato alla nascita ufficiale dello “Spazio liberato”, concesso dalla Società per l’edilizia sociale in comodato d’uso per farne un luogo di musica, informazione, performance artistiche, mostre, impegno politico.

Ad essere assolti dall’accusa di invasione di edifici perchè il fatto non sussiste sono stati i dieci che all’epoca dei fatti vennero identificati dalla polizia municipale tra coloro – una cinquantina di persone in tutto tra studenti, operai, professionisti, insegnanti, esponenti di associazioni – che occuparono inizialmente la fatiscente palazzina (data in concessione dal Comune alla Spes) per farla rinascere, a forza di olio di gomito, dallo stato di abbandono in cui versava. Si tratta di Roberto Aiardi, Simona Barni, Alessandro Biagiotti, Gabriele Cappelli, Carlo Dami, Antonio Ginetti, Chiara Moretti, Francesco Scirè e Marco Tonarelli, oltre a Giuseppe Bigoni, nel frattempo deceduto.

Tutti vennero identificati tra il 19 e il 21 aprile dai vigili urbani, intervenuti in viale Pacinotti in seguito alla segnalazione della presenza nella palazzina di persone che stavano effettuando la pulizia dei vari locali.

«Il delitto di invasione di edifici – spiega il giudice Costantini nelle motivazioni della sua sentenza – rientra tra i reati contro il patrimonio e trova la sua ratio nella sottrazione del godimento del bene a colui che sul medesimo vanti diritti reali. Nella fattispecie, come già preannunciato al momento dell’intervento dei Vigili urbani dall’imputato Dami – che si è presentato come referente del gruppo di persone che avevano occupato l’immobile – l’intenzione degli imputati non era quella di esercitare sul bene pubblico diritti di signoria con esclusione di quelli proprietari, ma quella di consentire all’immobile di spiegare la funzione pubblica tipica della sua proprietà».

«Infatti – prosegue il giudice – attraverso le opere di manutenzione e pulizia di un fabbricato fatiscente da anni, gli imputati intendevano riconsegnare alla collettività locali da molto tempo sottratti all’uso collettivo. Ciò trova un riscontro oggettivo nel manifesto appeso alle pareti con cui si pubblicizzava l’assemblea fissata per le ore 16,30 del 19 aprile 2008, seguita da una cena e da una festa, per celebrare la restituzione alle città dell’immobile».

Il giudice sottolinea anche come la destinazione a finalità pubbliche del fabbricato fosse stata confermata dal contratto con cui, il 4 luglio 2008, la Spes aveva concesso l’immobile in comodato d’uso gratuito proprio al “Gruppo per gli spazi sociali autogestiti” di cui facevano parte anche Dami e Sciré: vi si legge che i locali devono essere utilizzati esclusivamente per attività culturali e incontri.

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