Decisioni dei lavoratori ENI di Livorno dopo l’incontro con la dirigenza aziendale

 

 

Riceviamo e diffondiamo le decisioni prese dall’assemblea dei lavoratori ENI di venerdì mattina (24/10/2014)

 

L’assemblea di venerdì mattina in ENI verteva sul resoconto dell’incontro con ENI di giovedì a Roma.

 

 

In questo incontro, presenti il vice ministro De Vincenti, ENI, le RSU nazionali provinciali e locali, i sindaci di Livorno e Collesalvetti, Rossi e Simoncini per la regione, è stato chiesto:

-         Il mantenimento della continuità operativa del sito

-         Il mantenimento del livello occupazionale

-         Evitare la trasformazione in deposito

ENI vuol vendere perché non ha più guadagni nella raffinazione e in generale, a livello di gruppo ENI, assistiamo in questi ultimi anni ad un ridimensionamento se non addirittura al voler uscire dalla Raffinazione, da Saipem e dalla branca chimica.

Sono stati indetti nell’incontro di Roma, tre tavoli di trattativa, da tenersi entro 30 giorni, in data da confermare, di cui:

-         il primo sulle analisi delle criticità della raffineria di Livorno e le strategie da adottare per avere un bilancio in attivo

-         il secondo sulle problematiche attuali della raffinazione oggi, che investono Gela, Livorno, Marghera e Taranto in primis

-         il terzo su Livorno e il processo di deindustrializzazione del suo territorio

Da parte del personale ENI e delle ditte esterne, è chiesta l’esigenza di mobilitazioni in questi 30 giorni di attesa, mobilitazioni che coinvolgano le vertenze di tutta la provincia, e l’esigenza di uno sciopero generale di Livorno, che coinvolga tutte le realtà, compreso il commercio; del coinvolgimento del mondo della scuola o dei dipendenti pubblici non ne ha parlato nessuno.

 

Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Livornesi

 

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