Dall’indignazione all’opposizione – corteo NO TAV il 17 dicembre

Di seguito l’appello per il 17 dicembre dell’assemblea Notav di Firenze e del Collettivo del liceo Capponi:

Dalle 13 in attesa della sentenza: pranzo benefit No Tav, concerto,  materiale informativo e diretta con il tribunale. Ore 15.30 corteo

Il 17 dicembre giungerà a conclusione il processo per 4 No-Tav accusati  di terrorismo. Le motivazioni che portano i pm a richiedere per 4  ragazzi 9 anni e mezzo di carcere per il solo danneggiamento di un  compressore son chiare: criminalizzare e reprimere una lotta che è stata  in grado di superare la divisione tra buoni e cattivi, che ha gridato  con forza sin dal giorno dopo l’azione che il sabotaggio è una pratica  necessaria, condivisa da tutto il movimento No Tav. Chiara, Mattia, Nicolò, Claudio stavano protestando contro la  costruzione del Tav Torino-Lione, una lotta giusta, contro il sistema mafioso fatto di istituzioni  corrotte e clientelari, contro il disastro ambientale, contro lo  sperpero di denaro pubblico che regolarmente viene sottratto al nostro
benessere.

Per questo sono in carcere da oltre un anno in regime di isolamento. Sarebbe però un errore ritenere questo provvedimento un’eccezione. Il  sistema giudiziario sistematicamente reprime con la violenza delle  sentenze o dei manganelli qualsiasi istanza di liberazione e ogni  tentativo di opporsi dal basso alla rapina che quotidianamente viene  perpetuata ai danni delle nostre vite.
Anche qui a Firenze abbiamo provato sulla nostra pelle “l’eccezionalità”  di simili provvedimenti. Nel 2011 un’associazione a delinquere e una  indagine su quasi 100 persone per una protesta che stava eccedendo  l’università. Di recente le manganellate agli studenti medi, denunce e  chiamate in questura per ragazzi ancora minorenni. La lista potrebbe  purtroppo essere ben più lunga..
Queste forme di repressione non sono un’eccezione, si tratta di una violenza di stato programmata e stabilita a tavolino per determinare
ancora una volta le nostre vite nel segno della sottomissione, per  impedire sul nascere lotte che potrebbero veramente incidere sul mondo  che ci circonda.
La nostra opposizione al Tav va comunque al di là della specificità  della val Susa. È un’opera la cui costruzione dà profitti solo alla
mafia e ai soliti speculatori, che potrà essere utilizzata solo dai ceti  più abbienti, mentre Fs continua a tagliare i regionali e in generale la  crisi continua a pesare solo sulle nostre spalle. Quante case popolari  sarebbero potute essere costruite con i soldi che vengono spesi per la  realizzazione della Tav a Firenze, un’opera costosissima che sta  devastando il nostro territorio?
Per questo il 17 dicembre si terrà una giornata di lotta No Tav in  piazza Leopoldo.
Dalle 13 in attesa della sentenza: pranzo benefit No Tav, concerto,  materiale informativo e diretta con il tribunale. Ore 15.30 corteo

La lotta No Tav è stata per tutti l’esempio che vincere è possibile. La  val susa ha dato tanto a chiunque speri di cambiare questo mondo. È il  momento di dare noi una mano ai No Tav!

Assemblea No Tav firenze

Dall’indignazione all’opposizione

Il movimento NO TAV ha origine in Val Susa negli anni novanta dalle proteste contro la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione. Nel 2005 la mobilitazione comincia a veder coinvolte decine di migliaia di persone, riscuotendo complicità e importanza mediatica. La miopia dello stato di fronte al dissenso dei cittadini rende inevitabile la radicalizzazione della protesta, che fa proprie pratiche di opposizione diretta alla co…struzione del tunnel, come azioni di sabotaggio nei cantieri.

Il 9 dicembre 2013 Claudio, Chiara, Mattia e Niccolò vengono arrestati con l’accusa di terrorismo per aver sabotato un compressore del cantiere del TAV a Chiomonte, la notte tra il 13 e il 14 maggio. I quattro ragazzi rischiano oggi una condanna a 9  anni e 6mesi. La risposta dello stato a chi lotta contro l’attacco spudorato alla propria salute e al territorio è stata chiara: militarizzazione della Val Susa e repressione giudiziaria.  L’attacco dello stato ai NOTAV non ha precedenti: è la prima volta che si giudica come terroristica un’azione che non ha causato nessun ferito. L’anomalia dell’accusa sta anche nel maxirisarcimento che lo stato chiede al Movimento: 650.000 euro. Speculazione edilizia e devasto ambientale: si tratta di un caso isolato? Nella piana di Sesto, tra Firenze e Prato, molte mobilitazioni si sono opposte alla  costruzione dell’inceneritore di Case Passerini e all’ampliamento della pista dell’aeroporto di Peretola.  Nonostante il teatrino istituzionale cerchi di far passare come un buon investimento di denaro pubblico promettendo benefici per i cittadini, la realtà è ben diversa: la situazione della piana, le trivellazioni in Basilicata e la TAV, sono tutte grandi macchine speculative che fruttano i soldi ai soliti noti, compromettendo territorio e salute della persone. Il dato allarmante è che, nelle politiche di Matteo Renzi, questa tendenza verrà regolamentata con il decreto “Sblocca Italia”. In questo emerge come lo Stato si arroghi la gestione diretta degli spazi tendendo a escludere i cittadini dalla gestione. Visti i precedenti, sappiamo a cosa andremo in contro: privatizzazioni e infiltrazioni negli organi di amministrazioni da parte di soggetti “terzi” (istituti finanziari e della grande proprietà immobiliare).

Di fronte alla richiesta di autonomia territoriale e di tutela dell’ambiente e della salute pubblica, lo Stato risponde con atteggiamento reazionario e autoritario, centralizzando gli organi di potere, schierando l’esercito contro chi gli si oppone.

Esprimiamo quindi tutta la nostra solidarietà a Claudio, Chiara, Mattia e Niccolò che il  17 DICEMBRE conosceranno il loro destino. In tutta Italia ci saranno manifestazioni, Firenze scenderà in piazza con CONCENTRAMENTO @PIAZZA LEOPOLDO h 15,30 -prima dalle 13 pranzo benefit e diretta con il tribunale-

A  SARÀ DÜRA LUNGA VITA AL SABOTAGGIO!

Collettivo Capponi

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