Verso la giornata NO TAV del 17: volantino della Rete dei Collettivi

La ventennale lotta contro la linea dell’alta velocità Torino-Lione è stata un’esperienza di crescita e confronto, oltre che voce di speranza per tutti quelli che lottano per un mondo migliore. Negli anni, le decine di migliaia di vite che hanno attraversato i sentieri della Val Susa hanno sperimentato diverse pratiche di lotta. In una delle tante notti passate in valle, quella tra il 13 ed il 14 Maggio 2013, un gruppo di No Tav decide di inoltrarsi ancora in quei boschi e dirigersi verso il cantiere. Viene dato fuoco ad un compressore. Il giorno successivo, in un’assemblea partecipata e gioiosa, il movimento tutto rivendica come legittimo e necessario il sabotaggio avvenuto durante la notte.
Il 9 Dicembre Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò vengono arrestati con l’accusa di “atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, danneggiamento a mezzo di incendio, violenza contro pubblico ufficiale, detenzione e trasporto di armi da guerra” e tutt’ora sono in carcere in un rigidissimo regime d’isolamento. Questo capo d’imputazione è pesantissimo oltre che assurdo. Sbaglieremmo però a ritenere che gli apparati repressivi dello Stato abbiano agito in questo modo una tantum. Quotidianamente infatti chi lotta è costretto a subire delle conseguenze poichè si scontra con gli interessi di chi guadagna dal mantenimento della pace sociale e dello stato di cose presente. A difesa degli interessi dei padroni di turno, i cani da guardia rimangono gli stessi: polizia, carabinieri e tribunali. Anche noi studenti, negli anni, ci siamo ritrovati davanti a denunce, manganellate, perquisizioni. Da poco prima del corteo del 10 ottobre, infatti, sono arrivate a studenti minorenni convocazioni in Questura alle quali sono seguiti interrogatori intimidatori. Il 16 ottobre le cariche della polizia hanno mandato due studentesse all’ospedale in un corteo dettato dalla rabbia degli studenti sull’onda delle occupazioni. A Napoli la preside di un Liceo ha denunciato alcuni studenti (ai quali cogliamo l’occasione per esprimere tutta la nostra solidarietà) perchè avevano partecipato all’occupazione della propria scuola e in tutta Italia, in questo autunno, ogni volta (o quasi) che il ministro Giannini o il Premier Matteo Renzi venivano contestati dagli studenti, puntualmente i manganelli calavano sulle loro teste.
Le strade di chi lotta non sono mai facili da percorrere, ma fortunatamente non le percorriamo mai da soli ed è per questo che rilanciamo la giornata di lotta del 17 Dicembre, giorno del processo ai 4 no tav, con questo programma:

-Dalle 13 in attesa della sentenza, pranzo benefit No Tav, concerto,
materiale informativo e diretta con il tribunale.

-Ore 15.30 CORTEO

“Noi ci teniamo stretti i valori della resistenza, della libertà, dell’amicizia e della condivisione e da questi cercheremo di trarre forza ovunque le conseguenze delle nostre scelte ci porteranno”

LA REPRESSIONE E’ UGUALE PER TUTTI

CHIARA CLAUDIO MATTIA NICCOLO’ LIBERI

TUTT* LIBER*

Rete dei Collettivi Fiorentini

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