Pisa- Contestato il ministro Poletti al polo tecnologico di Navacchio
Il Ministro Poletti si è devuto letteralmente barricare nel Polo di Navacchio (PI), presidiato sui quattro ingressi da un ingente schieramento di Polizia. Arrivati insieme al Collettivo Politico Scienze Politiche intravediamo circa 200 persone – sono manifestanti, di sicuro – asserragliate intorno alla Polizia, a presidio di una porticina. Proseguendo per abbandonare la macchina e unirsi a loro, si incontrano altri lavoratori per strada, tutto intorno al Polo, a curiosare dagli ingressi o a schierarsi più compatti intorno a un cancello per “accogliere” il Ministro del Lavoro. Un brulichio di compagni.
Nella piazzetta dove c’è il grosso dei “nostri”, tante bandiere rosse e poi i lavoratori GB dell’aeroporto di Pisa, riconoscibili, con le loro pettorine catarifrangenti, e ancora gli operai e le operaie della Piaggio, ancora lavoratori provinciali, e tanti altri meno riconoscibili, ma presenti. Un fumogeno si accende dietro uno striscione, sono quelli della GKN, coloratissimi, e qualcuno lancia un coro contro Poletti: M-A-FIO-SO!
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Arriva anche il Coordinamento lavoratori e lavoratrici livornesi in lotta, così iniziano a volare le battute, gli scherni e le pernacchie nei confronti dei dirigenti PD venuti a sentire. Non se l’aspettavano, alcuni son tentati a non entrare – gli operai incazzati non si risparmiano di certo in prese in giro – ma per i “democratici” è come timbrare un cartellino: DEVONO entrare, ne va della loro posizione, del loro stipendio. Così si svolge una pantomima rovesciata. Quelli che non lavorano, insieme al Ministro del lavoro, dentro, protetti dagli sbirri; i lavoratori – le tante “Marta” di Renzi – fuori, ad accogliere i loro nemici.
Sembra davvero che l’esecutivo sommi in sé i mali di questo paese: lo sfruttamento, la corruzione legalizzata dei tanti imprenditori della Leopolda, l’autoritarismo del manganello, la TAV a colazione, Marchionne a pranzo e la mafia a cena, il tutto condito di cultura paternalista da impresario della provincia veneta, con quei sorrisi bonari nei confronti dei lavoratori-bambini, da tutelare, sia chiaro, a dosi crescenti. Loro dentro, i lavoratori fuori, gli sbirri in mezzo. Eccovi una fotografia vivida dei nostri tempi. Che aspettiamo a capovolgerla?
UNITI E INFLESSIBILI CONTRO IL GOVERNO RENZI!
NO JOBS ACT
LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI (anche loro, in fonderia, per una volta !)
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