Londra nel caos per lo sciopero del trasporto pubblico

LONDRA nel caos per lo sciopero del trasporto pubblico

Traffico in tilt a Londra per lo sciopero di 24 ore convocato dal sindacato dei trasporti UNITE per chiedere l’applicazione di un unico contratto e di analoghe condizioni di lavoro e stipendi per tutti i lavoratori degli autobus cittadini. Nella capitale infatti i circa 27mila dipendenti delle 18 compagnie private che gestiscono il trasporto pubblico hanno retribuzioni e regole contrattuali molto diverse tra loro (fino a 3 sterline di differenza per un’ora di lavoro). Una condizione che rischia di diventare normale anche in Italia se i processi di privatizzazione andranno avanti.

Secondo quanto riferisce il Telegraph UNITE dichiara che circa 20mila lavoratori hanno incrociato le braccia. Sono stati organizzati picchetti davanti a oltre 70 rimesse e – secondo Transport for London – circa due terzi dei bus sono rimasti fermi causando ‘danni significativi al servizio bus a Londra’. Ma fonti sindacali affermano che in realtà si è mosso soltanto il 10% dei mezzi. Il sito di rilevazione Tom Tom Traffic ha scritto che lo sciopero, iniziato alle 4 di ieri mattina ‘ha causato caos sulle strade facendo registrare 2156 ingorghi alle 8,30 per un totale di circa 1800 chilometri di code. Il peggiore si è registrato nell’Essex, sulla A12 in direzione di Londra, dove si sono formati oltre 20 chilometri di coda, provocando ritardi di due ore. Le stazioni della metro (l’unico mezzo di trasporto in funzione perché gestita da un’altra società) sono state prese d’assalto dai cittadini. Venerdì pomeriggio si svolgerà un’assemblea autoconvocata di lavoratori per discutere su come andare avanti nella lotta.

Foto e video dello sciopero:

http://www.dailymail.co.uk/news/article-2908061/Rush-hour-misery-London-s-commuters-strike-hits-two-thirds-buses.html

http://www.inventati.org/cortocircuito/wp-content/uploads/2015/01/B7OzHgqCEAAEdro.jpg_large.jpgTraduciamo e pubblichiamo questa intervista a un delegato sindacale dei tranvieri che ieri hanno scioperato paralizzando la capitale inglese, in cui vengono spiegate in termini semplici le ragioni della lotta e i frutti avvelenati della privatizzazione dei trasporti che oggi si sta tentando di realizzare anche in Italia.

L’autobus che guido oggi non lascerà il deposito. La mia decisione di partecipare allo sciopero cittadino non è stata facile. Io non voglio danneggiare gli utenti, ma con 15 anni di guida al mio attivo, ho potuto vedere coi miei occhi come la competizione selvaggia sulle strade di Londra abbia portato a enormi disparità di retribuzione tra gli autisti.

A Londra oggi ci sono 18 compagnie di trasporto private. Le retribuzioni vengono contrattate azienda per azienda e questo ha portato a differenze di oltre 3 sterline l’ora con retribuzioni orarie che variano tra 9,30 e 12,34 sterline. Negli ultimi 15 anni ho visto la mia paga oraria abbattersi di circa 2,50 sterline.

Non siamo né irragionevoli né avidi. Non si tratta solo di soldi. Chiediamo semplicemente un contratto unico che copra retribuzioni, diritti e condizioni di lavoro per tutti i 27mila tranvieri londinesi. A differenza dei dipendenti della metropolitana noi abbiamo 80 differenti paghe orarie. Se fossimo passeggeri non ci aspetteremmo di pagare una tariffa diversa da chi siede accanto a noi. Allora perché autisti che fanno la stessa tratta per la stessa azienda hanno trattamenti così diversi?

Un recente sondaggio indipendente su un campione di 1645 utenti ha mostrato che i cittadini londinesi sono dalla nostra parte. Due su tre concordano che gli autisti dovrebbero avere tutti la stessa retribuzione. Ora noi abbiamo bisogno che le nostre aziende la smettano di difendere queste discriminazioni sul salario e accettino la contrattazione collettiva.

Attualmente le linee vengono messe a gara dall’Autorità sui Trasporti cittadina ogni 5 anni offrendole ad aziende che competono tra loro per aggiudicarsele. Queste aziende vincono le gare e accumulano profitti milionari tagliando i nostri stipendi.

Le gente spesso mi chiede com’è guidare una autobus a Londra e io rispondo che, in tutta onestà, è un lavoro che varia molto nel corso della giornata. A me piace, ma certo non è semplice cominciare il turno una settimana alle 3 di mattina e la settimana successiva finire alle 2 di notte. Lavoriamo 24 ore su 24, 7 giorni la settimana per far andare avanti Londra.

Oggi siamo stati costretti a prendere l’iniziativa perché i nostri datori di lavoro non ci ascoltano. Stiamo chiedendo alle nostre aziende di mettersi attorno a un tavolo per scrivere un contratto unico che copra stipendi, diritti e regole per tutti noi.

Preston Tabois è un autista londinese e coordinatore del sindacato UNITE

da http://lnx.associazionecontrocorrente.org/site

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