CGIL Livorno, al peggio non c’e’ mai fine

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Abbiamo deciso di raccontarvi l’ennesimo caso che smaschera la totale dipendenza della Cgil provinciale di Livorno da quel partito che sia a livello locale che nazionale sta calpestando i diritti e la dignita’ dei lavoratori. Naturalmente stiamo parlando del partito democratico che il 1 di marzo eleggerà attraverso le primarie il segretario comunale e gli organi dirigenti nella nostra città.

E dove sta il collegamento tra il partito e il sindacato?

Molto semplice da trovare, nella lista Renziana sponsorizzata e legata strettamente al sindaco Bacci, figurano dirigenti e collaboratori della CGIL stessa!!!

Ma quale credibilità può avere un sindacato nei confronti dei lavoratori quando accadano queste cose?

Ma soprattutto, cosa ne pensano i lavoratori e le lavoratrici che tutti i mesi pagano la tessera sindacale per veder tutelare i propri diritti?

La scelta però non ci sorprende affatto, dopo lo tsunami delle elezioni comunali dove diversi dirigenti Cgil avevano già l’incarico e la poltroncina prenotata,si sta’ cercando di rinsaldare i rapporti scegliendo la strada più corta,ovvero quella di lanciare i vari rampolli nella lista Renziana del partito. La cosa bizzarra e’ che questi dirigenti un giorno con la giacchetta sindacale urleranno no al Job Act, e il giorno dopo con la giacchetta del partito voteranno favorevoli le varie direttive date dal governo Renzi.

Com’e’ possibile che un sindacato racconti ai lavoratori di voler combattere il Job Act e poi dei suoi dirigenti vanno a schierarsi in quella lista ???

Ma l’indiscrezioni parlano anche di altro , pare che nella lista dei candidati ci sia un avvocato strettamente legato al CAAF di Livorno il quale a sua volta indosserà le due giacchette…..prima sostiene le posizioni sul territorio del governo Renzi e poi le combatte nei tribunali.

A questo punto la riflessione che ci viene da fare e’ se le migliaia di iscritti, lavoratori, precari, disoccupati e pensionati che ci sono in città e tutti quei delegati e delegate che tutti i giorni lottano sul posto di lavoro per non piegarsi alle violenze dei padroni e dei governi meritano una classe dirigente sindacale allo sbando e ai minimi storici in termini di rappresentanza nella nostra città

Per chi pensava che l’aver dato la possibilità a Rossi di sfruttare la “vertenza Livorno” per farsi dal palco del corteo la propria campagna elettorale fosse stato il punto più basso mai toccato dalla Cgil cittadina, si stava sbagliando. Al peggio non c’è mai fine. Ed è proprio la campagna elettorale del PD a livello regionale ,che tiene banco da settimane sui giornali locali, ad essere il trampolino di lancio per tutti quei soggetti che da una parte cercano di sfruttare il disagio dei lavoratori e dall’altra propongono sempre e comunque le stesse “soluzioni” per arginare la crisi. Le medesime politiche di privatizzazione ed intervento privato che questa crisi hanno generato.

da Redazione Livorno Indipendente

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