Manifestazione contro la legge Saccardi: scontri e repressione

Firenze, 11 Marzo 2015. Continua l’offensiva da parte della regione Toscana contro il movimento di lotta per la casa.

Ieri il movimento di lotta per la casa ha indetto una manifestazione contro la legge regionale sull’edilizia residenziale pubblica proposta dalla vicepresidente Stefania Saccardi.

Tale legge prevede di aumentare il canone di affitto, istituire la morosità come colpa, escludere dalle graduatorie i nuovi arrivati (quindi più bisognosi) e, invece di costruire nuovi alloggi, acquistare l’invenduto, stimato in circa 8 mila unità, dai privati. Dice la Saccardi “acquistare l’invenduto sarebbe anche un modo per dare respiro a tante aziende”, da leggere come: “rimpinguare ulteriormente con soldi pubblici le casse di speculatori, banche e palazzinari”, ma si sa, la rendita fondiaria è uno dei massimi generatori di ricchezza nel comune fiorentino.

Questo è però il punto più dolente della legge per il Movimento: “Valutazione rigorosa del rispetto della legalità: assenza di occupazioni abusive sia di alloggi di edilizia residenziale pubblica sia di beni di proprietà pubblica o privata, nei 5 anni precedenti la presentazione della domanda”. Insomma solo chi china la testa e aspetta da bravo che gli arrivi dall’alto la regale concessione per il soddisfacimento di quello che è un bisogno primario avrà accesso alle graduatorie per le case popolari, invece chi si autorganizza e lotta per migliorare le proprie condizioni di vita sarà bollato come nemico ed escluso. 

Ieri un corte di 700 persone, giunte da tutta la Toscana, partito da piazza S. Marco alle 15 ha preteso un incontro con le autorità regionali per discutere la nuova legge; i manifestanti son stati fatti aspettare per ore di fronte agli uffici della regione in via Cavour mentre l’amministrazione blindata dietro i cancelli chiusi e un forte presidio poliziesco faceva promesse a vuoto, prendendo tempo e infine negandosi al confronto.

Dopo la lunga attesa rendendosi conto della presa in giro il corteo ha deciso di ripartire, il blocco della polizia non è indietreggiato e alla pressione dei manifestanti sono partite le prime cariche in seguito alle quali è avvenuto un lancio di oggetti da parte dei manifestanti.

Durante i tafferugli, guarda caso, è stato colpito al volto Lorenzo Bargellini, storico leader del movimento fiorentino con cui le forze dell’ordine hanno più di qualche conto in sospeso. Il Bargellini è stato portato al pronto soccorso di S. Maria Nuova; referto medico: Fratture a zigomo, mascella e osso parietale, con piccolo versamento ematico intracranico.

La manifestazione è infine ripartita raggiungendo la stazione centrale, comunicando alla città gli avvenimenti della giornata.

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