Corea del Sud: 10mila lavoratori contro le politiche sul lavoro. Scontri con la polizia

altVenerdì circa 10mila lavoratori hanno manifestato per le strade di Seul contro le politiche del lavoro implementate dal Governo sud coreano. Se nelle ultime settimane sono state numerose le manifestazioni contro le politiche sul lavoro del governo conservatore, il primo maggio a Seul ha dato vita ad un’intensa giornata di lotta che ha visto il protagonismo di decine di migliaia di lavoratori che con decisione si sono contrapposti alle politiche governative in grado di ridurre i salari e la sicurezza nei luoghi di lavoro, andando a modificare il sistema pensionistico per i dipendenti statali e per le società a conduzione famigliare. Un vero e proprio schiaffo in faccia che ancora una volta va a ledere i diritti e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, che non hanno intenzione di lasciar passare sotto silenzio le riforme messe in campo, ma ponendosi come obiettivo, quello di fermare a tutti i costi questo scempio in materia di diritti dei lavoratori.

Le diverse migliaia di persone scese in strada ieri per andare direttamente nell’ufficio della Presidente del Governo Park Geun-Hye, si sono scontrate con un imponente schieramento di forze dell’ordine, predisposte per difendere il palazzo del Governo. Nella zona sono state erette reti per non far passare i manifestanti, difese dalla polizia. Di fronte al divieto ad oltrepassare, i manifestanti hanno invece cercato in tutti i modi di raggiungere l’obiettivo. La polizia ha immediatamente reagito azionando i cannoni d’acqua e sparando lacrimogeni per disperdere le migliaia di persone. Sono così nati scontri con la polizia che si sono protratti per diverse ore.

La mobilitazione del primo maggio a Seul ha tuttavia sullo sfondo le numerose manifestazioni anti-governative che si sono susseguite nel mese di aprile, non solo per le politiche conservative messe in atto ma anche relative alla tragedia del cargo affondato il 16 aprile 2014, che ha fatto più di 300 vittime, una vicenda mal gestita dal governo che a stento individuava le responsabilità sulle centinaia di persone morte.

da http://www.infoaut.org/index.php

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