L’infanzia non si appalta: continua la lotta di genitori e insegnanti. Lunedì iniziativa all’Sms di Rifredi

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Pubblichiamo il comunicato del comitato L’infanzia non si appalta in risposta alle dichiarazioni dell’assessore Giachi:

Firenze, 12/06/2015

Il comitato genitori L’infanzia non si appalta ha ricevuto la risposta dell’USR in merito alla diffida inoltrata. Dalla risposta si evince che l’Ufficio ritiene che per adesso non si possano ritenere preventivamente negati i requisiti di parità (non paiono emergere allo stato attuale elementi tali da consentire a questo ufficio di interferire con una procedura di gara in corso per ipotizzare un giudizio prodromico circa il mantenimento della parità scolastica).

L’Ufficio evidenza tuttavia anche che allo stato attuale non è neppure garantito il mantenimento della parità, i cui requisiti andranno verificati quando a settembre si vedrà come effettivamente partirà l’anno (l’Ufficio potrà procedere alle verifiche sul mantenimento della parità scolastica una volta che i Gestori, pubblici e privati, comunicheranno entro il 30 settembre 2015 l’avvio dell’anno scolastico 2015/16 attraverso l’apposita documentazione).
Capiamo bene il tentativo della vicesindaca Giachi di gridare alla vittoria, vista la sua cogente necessità di riconquistare la credibilità perduta di fronte ai genitori, alla stampa e alla cittadinanza tutta per il fatto che il bando pubblicato smentisce clamorosamente le numerose promesse da lei fatte.

Tuttavia meglio attenersi ai fatti: in questo senso è doveroso segnalare che non c’è nessuna vittoria del Comune né ci può essere: solo per fare un esempio, ricordiamo che il bando non distingue fra insegnanti ed educatrici/ori quanto al titolo richiesto.

Se, come probabile, verranno assunte/i educatrici/ori -presenti in gran numero fra le/i dipendenti delle cooperative che operano sul territorio fiorentino, le quali invece non dispongono di insegnanti- e non docenti abilitate/i per la scuola di infanzia, già i requisiti di parità saranno perduti. Inoltre il bando non fa menzione di contratti collettivi nazionali per insegnanti, altro requisito indispensabile per il mantenimento degli standard richiesti. Insomma, allo stato attuale il bando non dà nessuna garanzia perché non è vincolante rispetto a nessuno dei requisiti previsti.
Sulla questione del tempo scuola e della attuazione del POF, il capitolato è volutamente fumoso e si contraddice a più riprese, e anche per questa ragione l’USR non può allo stato attuale essere sicuro della venuta meno del tempo scuola per le ore pomeridiane.
Ma è facile, se lo si vuole, fugare le nebbie del capitolato: basta andare a leggere le determine con cui il Comune ha stabilito l’esternalizzazione tramite appalto dei pomeriggi.

La prima di queste, datata 30 marzo, parla chiaro: il Comune afferma che “si dovrà fare ricorso a modalità gestionali diverse rispetto alle attuali, ricorrendo all’appalto per coprire la fascia pomeridiana del servizio delle scuole dell’infanzia comunali, arricchendo l’offerta formativa con servizi educativi aggiuntivi rispetto al tempo scuola antimeridiano (ad esempio inglese e attività musicali), che continuerà ad essere assicurato dal personale comunale”. E’ dunque lo stesso Comune che, al momento di deliberare l’appalto, ha dichiarato che il tempo scuola sarà assicurato limitatamente alla mattina dal personale comunale, mentre il personale in appalto offrirà solo attività aggiuntive.
Invece di inopportuni reclami trionfalistici, chiediamo con forza risposte alla vicesindaca: dove sono finite tutte le promesse fatte? Perché il capitolato di appalto non garantisce i requisiti necessari al mantenimento degli standard di qualità delle scuole di infanzia comunali? Perché chi si aggiudicherà l’appalto dovrebbe offrire standard di qualità superiori a quelli previsti andando contro il proprio interesse? Chiediamo risposte e invochiamo l’aiuto della stampa e dei mezzi di informazione per fare la necessaria chiarezza: riteniamo infatti molto grave che chi rappresenta le istituzioni si permetta di mentire consapevolmente alle cittadine e ai cittadini nel tentativo di far cessare una protesta che si rivela invece sempre più legittima.
Protesta che non accennerà invece a diminuire.
Proprio a tale proposito, il Comitato genitori L’infanzia non si appalta risponde al bando di appalto d con una serata “fermiamo l’appalto!”: lunedì 15 giugno, a partire dalle ore 19, presso SMS di Rifredi in via Vittorio Emanuele. L’iniziativa, riunendo le famiglie in un’occasione di socialità, mira a rivolgersi a genitori e all’intera città per illustrare le criticità del bando, condividere le nuove iniziative e autofinanziarsi.

Per saperne di più e offrire il proprio aiuto alla protesta è possibile visitare il sito www.linfanzianonsiappalta.it e la pagina FB L’infanzia non si appalta.

Comitato L’infanzia non si appalta

Ufficio stampa
Livia Seravalli 339.8826014
Davide Morena 333.4998666
infanzianonsiappalta@gmail.com
www.linfanzianonsiappalta.it
facebook:l’infanzia non si appalta
twitter:@infanzial

Portavoce del comitato per interviste:
Francesca di Marco 335.6343716
Francesca Vadi 333.2216301
Chiara Batistini 333.3035161
Chiara Carletti 339.1694200

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