Leoni da tastiera 2: i commentatori dei giornali online

leone_parruccaDopo il nostro editoriale di qualche giorno fa sui leoni da tastiera della Lega sulla questione dei profughi minorenni messi al centro Il Melo, oggi è la volta dell’esercito di leoni che commenta gli articoli dei giornali online e che si è catapultato sulla notizia dei profughi che sono andati in delegazione dal Prefetto di Livorno.

Dalle notizie trapelate, la delegazione dei profughi salita al palazzo del governo avrebbe chiesto un intervento per poter essere attivi durante la giornata, con corsi di formazione o attività di pubblica utilità, e hanno esposto alcune problematiche riguardo alla struttura che li ospita.

Questo fatto ha scatenato il lettore medio sul web con il solito livore unito ad una serie di frasi e concetti privi di senso ma pieni di luoghi comuni e falsità sentite dire per caso in tv o su facebook. Proprio per questo motivo nel prossimo numero cartaceo di Senza Soste ci sarà una pagina speciale sui profughi, da quando sbarcano o vengono recuperati in mezzo al mare fino all’arrrivo nei centri di accoglienza in città. Si tratta di un report che non vuole certo far cambiare idea a chi non vuole guardare più in là del suo naso o dichi ha le proprie convinzioni, ma che ha l’obiettivo minimo di facilitare la riduzione di falsità e cazzate che si leggono in rete.

Ad esempio, uno dei commenti più ricorrenti è quello che questa gente oltre a mangiare e bere alle nostre spalle e con i nostri soldi, ora vuole anche andare a lavorare togliendolo ai figli disoccupati dei livornesi. Andrebbe saputo che i richiedenti asilo e i migranti ospiti delle strutture di accoglienza NON POSSONO LAVORARE. In attesa che una commissione valuti la loro posizione ricevono dei permessi di soggiorno progressivi (3+3+6 mesi). Nei primi 6 mesi non possono lavorare. Nei secondi 6 invece ipoteticamente sì, ma nella pratica è impossibile perchè alla fine dei 6 mesi, se sono sempre all’interno del programma di accoglienza, non potranno lavorare nuovamente per i primi 6 mesi dei rinnovi. E’ chiaro quindi che questa mattina nessuno dei richiedenti asilo sia andato a chiedere di rubare il lavoro agli italiani, visto che non possono lavorare. In qualche città alcuni di loro sono stati inseriti in progetti di utilità pubblica con lavoro VOLONTARIO E NON RETRIBUITO, in altre sono stati previsti corsi di formazione.

Un altro commento molto in voga è quello di chi si straccia le vesti perchè gli italiani non arrivano a fine mese, mettendoli a paragone con i fortunatissimi profughi che possiedono ben due paia di ciabatte, due o tre paia di pantaloncini, qualche maglietta, 2,50 euro al giorno, un cellulare e una bustata di cibo presa alla Caritas. Uno status da invidiare, non c’è dubbio. La risposta dei lettori paladini dei poveri (italiani) però è sempre secca: gli sfrattati non hanno nemmeno quello. In certi casi è vero, ma se domani la Marina Militare sparasse e affondasse i barconi, i soldi non andrebbero certo agli sfrattati. Succederebbe solo che l’UE non manderebbe più i soldi per i piani di accoglienza. Le politiche abitative infatti sono competenza degli stati membri mentre le politiche migratorie hanno un fondo speciale, il Fondo Europeo per i Rifugiati che finanzia quasi tutto il processo di accoglienza. Ma la cosa più bella dei leoni da tastiera è che alla stragrande maggioranza di chi scrive non gliene è mai fregato niente degli sfrattati e dei poveri italiani. Anzi, se non ci fosse da speculare sugli immigrati rivolgerebbero il loro livore su altre categorie di poveri definendoli sanguisughe, opportunisti o augurandosi uno sterminio immediato in quanto inutili e pericolosi. In Italia, e anche a Livorno, gli sfrattati, invece, sono difesi dai movimenti di lotta pr la casa e da sindacati come Asia Usb o Unione inquilini che sono collocati politicamente nell’estrema sinistra. A Livorno sono centinaia le famiglie, in grande maggiornaza di livornesi doc, aiutate in questi anni con occupazioni di strutture pubbliche abbandonate, con raccolte cibo e vestiti e con assistenza tecnica e legale. I fascioleghisti e i leoni da tastiera di questa fascia di popolazione abbandonata a sè stessa non hanno mai sentito nemmeno l’odore. Perchè nella loro mentalità politica fatta di zero lotte e zero rivendicazioni e con una vita passata seguendo il motto “mangio, bevo e ti vo nel culo”, i leoni da tastiera dedicano le loro attenzioni alla sottrazione di diritti altrui, meglio se a chi è sotto nella piramide sociale, in modo tale da provare soddisfazione nel confronto. Sono gli stessi che trattavano da privilegiati gli ex operai TRW che avevano preso una buonuscita dalla multinazionale (non dalle nostre tasse) mentre a tanti altri non è toccato. Sono gli stessic che hanno sempre trattato da privilegiati gli ex operai DELPHI che per molti anni hanno ricevuto sostegno al reddito dal governo, perchè i precari non hanno quel tipo di assistenza. Sono gli stessi che dicono che nelle case popolari ci stanno SOLO falsi poveri e imparentati col potere. Sono gli stessi che pensano che i dipendenti pubblici siano TUTTI vagabondi. Sono gli stessi che quando uno sfrattato occupa una casa scivono che è un farabutto che vive nell’illegalità e che loro la casa se la pagano coi mutui di 30 anni. Il principio comunque è sempre il solito: se c’è un’ingiustizia e serve conquistare un diritto, basta levarlo a chi ce l’ha e si torna tutti uguali. Per fortuna di tutte queste categorie ora ci sono i profughi e quindi potranno vivere un po più tranquilli, oppure i più opportunisti possono unirsi all’esercito dei leoni.

Qualcuno ha anche scritto: ma perchè nella struttura della Chiesa in via Sant’Anna (Piazza del Luogo Pio), non ci hanno messo gli sfrattati livornesi? Semplice perchè l’emergenza abitativa per gli sfrattati dovrebbe pagarla il Comune che soldi non ne ha e lo Stato non ha un fondo straordinario che riesca a coprire l’emergenza. E quindi gli immigrati prendono le risorse che spetterebbero agli sfrattati? No, perchè quelle risorse se non fossero destinate qui andrebbero ad altri stati europei che accolgono i migranti, mentre per quanto riguarda il problema abitativo, la scelta di rendere la casa non un diritto ma un bene di mercato, tale e quale ad un paio di pantaloni, è  stato teorizzato e applicato in europa da più di 20 anni: con l’abolizione dell’equo canone e con la progressiva riduzione delle case popolari a disposizione. E’ stato deciso che in quanto bene di mercato dovesse essere una questione fra privati dove ogni lavoratore deve spendere l’80% del proprio stipendio per un bene indispensabile. Nessuno di questi commentatori leoni in questi 20 anni ha mai brontolato anche se quella del diritto all’abitare e delle migliaia di sfratti dovrebbe essere una battaglia quotidiana da barricate.

Poi ci sono quelli che chiedono che i profughi lavorino gratis. Sono gli stessi che quando la Regione stanziò i soldi per pagare le assicurazioni per il lavoro volontario (eh sì, anche il lavoro volontario, specialmente se istituzionale, va assicurato in un paese civile)  si inalberarono perchè l’ente spendeva soldi. Fare pace col cervello sarebbe già un primo passo per non scrivere fesserie.

Il mondo fa schifo? Sì. Va cambiato? Sì. Per farlo non servono i mediocri e i leoni che fanno i forti con i deboli e i deboli con i forti.

da redazione Senza Soste, 20 luglio 2015

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