Firenze – Istituzioni, Pd, fascisti e qualcosa che i giornali non pubblicheranno mai

 In questi giorni sui media locali ha tenuto banco la polemica interna al Pd fiorentino dopo la foto che immortala alcuni suoi esponenti con il capetto di Casapound Firenze. Chiaramente la notizia è stata trattata con la solita superficialità. Ci sembra il caso di
contestualizzarla con alcuni esempi per ricondurre il fatto su un piano più generale.

A Firenze Pd e Casapound si sono espressi solidarietà più volte: il Pd lo ha fatto per condannare le azioni antifasciste contro la libreria il Bargello a Coverciano, Casapound all’indomani dell’approvazione del Jobs Act quando sindacati di base, collettivi e centri sociali organizzarono una manifestazione davanti alla sede del Pd a Novoli.  Già nel dicembre del 2011, dopo la strage di piazza Dalmazia avevamo sottolineato questo tipo di convergenza. Renzi, allora sindaco di Firenze, stemperò subito gli animi parlando del “gesto isolato di un folle” e Casapound, sempre per bocca del suo capetto, disse che non poteva esser fatto il test di igiene mentale a tutti coloro che erano simpatizzanti del suo movimento. In ogni caso, anche se per motivi diversi, Pd e Casapound tennero posizioni identiche individuando nella possibile risposta degli antifascisti il solo ed unico problema da cui guardarsi.

Altro fatto, altro gruppo neofascista: il Progetto Dinamo, legato al circuito Hammerskin, nazisti in odor di malavita ospitati a Firenze
in un locale di proprietà dei Gesuiti, organizza un serie di incontri sulla storia toscana con il professor Giacomo Cipriani dell’Università di Firenze e in virtù dei rapporti con Jacopo Alberti, candidato come governatore dalla Lega nord alle ultime regionali, ha ottenuto il patrocinio della Regione Toscana.

Sempre la Regione Toscana, durante l’ultimo consiglio, ha approvato una mozione di Fratelli d’Italia con il voto favorevole di Pd, Lega e
Toscana a Sinistra per organizzare gite scolastiche in occasione del Giorno del Ricordo alla foiba di Basovizza, eretta a monumento
nazionale nonostante in quella foiba non sia mai stato trovato nemmeno un corpo e questo la dice lunga sull’ “operazione
foibe”.

A Firenze a tirare le fila del revisionismo è proprio Casaggí con Fratelli d’Italia e Giani, nel ruolo di presidente del consiglio comunale, è arrivato addirittura a partecipare alle manifestazioni del 10 febbraio organizzate dagli stessi soggetti che il 25 aprile saranno a Trespiano in “onore ai caduti della Repubblica sociale”.

Quella sulle foibe fa parte di un’operazione ben più ampia di riscrittura della storia inaugurata dal vecchio Pds e Alleanza Nazionale per
creare un clima di riconciliazione e pacificazione nazionale.  Non scordiamo quando Violante, dai banchi del parlamento, intervenne
per dire che “infondo ci saremmo dovuti sforzare di comprendere le ragioni dei ragazzi di Salò perché i morti sono tutti uguali”.
La pacificazione e la riconciliazione non sono elementi che ci appartengono: sono utili solo alla classe dominante per sdoganare ancora una volta chi nella storia ha difeso il capitale nei suoi momenti di crisi più forte e per attaccare i valori e la pratica della Resistenza Antifascista: lotta di classe, solidarietà e internazionalismo, oggi più attuali che mai.

Sempre in questi giorni, stavolta a Bruxelles, il parlamento europeo ha votato un finanziamento di ben 600 mila euro alla “coalizione paneuropea”, un’accozzaglia di partiti e partitini neofascisti, il cui capofila è Roberto Fiore, ex Nar, fondatore di Forza Nuova.

Mettendo insieme questi pochi elementi – ci saremmo potuti dilungare molto di più – crediamo che il vero problema sia il rapporto tra fascisti e istituzioni, il crescente livello di complicità e complementarità specialmente in una fase in cui la propaganda istituzionale e quella neofascista ormai si sovrappongono e parlano la stessa lingua in materia di guerra, repressione, sicurezza e immigrazione.

Alla luce di tutto questo la foto scattata ai giardini di via Felice Fontana sbiadisce, anzi quasi la potremmo considerare “normale” o “naturale”, figlia del clima in cui sono cresciuti e sono stati selezionati dirigenti e quadri del Pd. Il problema è tutto di chi crede ancora che il Pd sia un partito antifascista. E’ ora di aprire gli occhi su questa realtà e attrezzarsi di conseguenza, come fanno quotidianamente coloro che come noi lottano non rassegnandosi a ingiustizie, guerre, sopraffazioni e sfruttamento

Iniziamo dal 25 Aprile! Alle 17.00 tutti al corteo antifascista in Piazza
Santo Spirito, contro fascismo, guerra e repressione!

Firenze Antifascista

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