#MayDay2016 nel mondo

Primo Maggio di lotta del mondo, decine le capitali attraversate da cortei di lavoratori e sindacati.

A Taipei, Taiwan, le organizzazioni sindacali sono scese in strada per chiedere al governo la riduzione dell’orario di lavoro e l’aumento dei salari. In Sud Corea, decine di migliaia di persone hanno preso parte ai cortei del 1° Maggio per rivendicare un salario minimo più alto. In Germania, migliaia di manifestanti si sono riuniti nelle piazze di Amburgo e Berlino.

Particolarmente importante la giornata #Manif1erMai in Francia, dove da mesi si susseguono le proteste di piazza conto la “Loi Travail”. A Parigi, durante il corteo di studenti e sindacati da piazza della Bastiglia a Nation, si sono verificati scontri con la polizia, armata fino ai denti e pronta a sparare gas lacrimogeni. Secondo gli organizzatori la manifestazione ha coinvolto 70.000 partecipanti e si è conclusa con un’assemblea a Place de la République, da settimane teatro degli appuntamenti serali di #NuitDebout.

A Istanbul, in Turchia, il Primo Maggio le autorità hanno vietato l’ingresso in Piazza Taksim. I manifestanti scesi in strada non si sono scoraggiati e, incuranti dei divieti della polizia, hanno cercato in migliaia di raggiungere la piazza simbolo del movimento operaio turco; hanno trovato ad attenderli altrettanti poliziotti e decine di camion muniti di idranti. Gli scontri, durante i quali un manifestante è stato colpito da una delle auto usate per i cannoni ad acqua ed è morto, sono durati ore.

Negli Stati Uniti, l’”International Worker’s Day” ha visto in decine di città i cortei e le manifestazioni dei lavoratori dei fast food, da tempo in lotta per l’aumento del salario medio e la libertà di organizzarsi nel posto di lavoro. A Montréal, in Canada, lo slogan che si è levato dal corteo May Day è stato “a – anti – anticapitalist”!

A Torino, una delle poche città in Italia in cui ogni anno per il Primo Maggio viene organizzata una manifestazione, ci sono stati brevi scontri quando la polizia ha deciso di tagliare in due il corteo, per lasciare campo libero a sindacalisti e politici ed evitare contestazioni sotto il palco.

Da segnalare la presenza in più piazze d’Italia (Milano, Piacenza, Torino e Napoli) dei facchini della logistica, impegnati da anni in un movimento di sciopero e di lotta per migliori condizioni di lavoro e di vita.

La manifestazione più curiosa si è tenuta a Zurigo dove “centinaia di robot hanno manifestato nella capitale finanziaria svizzera accompagnati da centinaia di sostenitori. Insieme hanno chiesto l’introduzione di un reddito di base incondizionato: l’erogazione di un beneficio economico senza obbligo di accettare un lavoro. La trovata situazionista fa parte della campagna referendaria in vista del voto del prossimo 5 giugno. La Svizzera, infatti, sarà il primo paese al mondo a votare un referendum per introdurre la forma più universale del reddito: non minimo, nè di cittadinanza, ma di base.” (Il manifesto dei robot per il reddito di base di Roberto Ciccarelli, il manifesto 1 Maggio 2016)

Gli organizzatori della simpatica iniziativa hanno distribuito un “manifesto dei robot” in cui era scritto che i lavori più faticosi, noiosi e ripetitivi verranno eseguiti dalle macchine, mentre gli umani saranno liberi di creare, socializzare, inventare nuove attività utili per la società. Resta da capire se ciò sia possibile all’interno del capitalismo oppure se sia necessario il passaggio rivoluzionario in un’altra società. Noi propendiamo per la seconda ipotesi.

In ogni caso siamo d’accordo con i robot: è ora di far lavorare loro al posto nostro, di ridurre drasticamente la giornata lavorativa e di pretendere con forza il salario ai disoccupati.

E’ questo il senso del Primo Maggio e per questo ogni anno scendiamo in piazza.

 da http://www.chicago86.org/index.php

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